Don Primo Mazzolari esprime pensieri sulla figura del papa che possono valere ben al di là del suo tempo ed essere applicati all'oggi della chiesa di papa Francesco.
Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini tratte dall'opera di Guido di Graziano, Dossale di San Pietro.
Primo Mazzolari, Anch'io voglio bne al papa |
Don Mazzolari scrive nel 1942, in pieno conflitto mondiale e non ha mai nascosto l’avversione al fascismo, la condanna dell’immoralità della guerra, il bisogno di rinnovamento. Ottiene facilmente l’imprimatur ecclesiastico, mentre il via libera della censura si fa lungamente attendere. Il libro ebbe allora due sole recensioni (2), mentre dalla curia di Brescia aleggiava il non gradimento di certi ambienti vaticani.
Guido di Graziano, Chiamata di San Pietro, particolare del Dossale di San Pietro |
Ogni papa è come S. Pietro: uomo e pietra. Non si nasce pietra, si diventa; la pietra non si improvvisa, viene costruita sul materiale di Simone. Cristo ne ha fatto una pietra che la grazia scalpella intride disegna scolpisce, anche se non tutto è subito trasformato in grazia: qualcosa dell’umano resta, “perché gli uomini riconoscano che solo Cristo è vita verità via”. Ma la pietra non si piega: persecuzioni e potenze dell’inferno non la potranno vincere (5).
Guido di Graziano, Liberazione di San Pietro dal carcere, particolare del Dossale di San Pietro |
Il papa ha ereditato da Cristo il manto bianco postogli a scherno e vilipendio da Erode. Così si vestivano i pazzi e “non è forse folle un uomo che crede nella carità, mentre vengono scatenati tutti gli istinti del male? Che crede nella verità, quando nessuno mostra di credere? Che rimane inerme ed indifeso, mentre tutti si armano e si fortificano?”. IL manto bianco è un simbolo (9).
Guido di Graziano, Caduta di Simon Mago, particolare del Dossale di San Pietro |
E poi esorta il papa a parlarci più spesso, perché ha modo di arrivare anche all’ultimo dei suoi figli sperduti nel mondo. La sua parola di misericordia e di speranza può salvare dalla disperazione e redimere i media dalla loro quotidiana profanazione. Non grandi parole, ma parole paterne, della semplicità del vangelo, che “ci tengono veramente su il cuore. Siamo stanchi di tutto, in diffidenza verso tutti. Abbiamo anche il cuore chiuso: ma se uno ci parla come si parla ai fanciulli, tutto si spalanca” (12).
“Parliamo senz’enfasi e senza voglia d’ingannarci a vicenda. Quanti sono i cattolici che leggono per intero un’enciclica e la possono intendere?” La lettura per intero di un’enciclica non è cosa facile “ove solo gli esperti si muovono a proprio agio”(13).
Guido di Graziano, San Pietro, particolare del Dossale di San Pietro |
Il papa è “l’uomo più solo” (15). Solitudine senza silenzio, flagellata da continue ondate di uomini inquieti, rivoltosi, perseguitati, lacerati (16).
Solitudine senza abbandoni. “Il papa non può abbandonarsi, come faccio io e come fanno tanti. E’ vero che egli è dalla parte della giustizia, del diritto, della libertà, della pace, ma dove sono gli uomini giusti? Dove i veri pacifici? Dove coloro che operano senza odio, senza interessi omicidi? Dov’è la nazione che non è pronta a cavar profitto dalla debolezza di un’altra nazione?” (17)
Solitudine irta di responsabilità uniche: ogni sua parola, ogni suo gesto, ogni condanna del male, ogni denuncia del male, non vengono solo pagati unicamente da lui, ma sono i suoi figli che rispondono per lui, che sono perseguitati, che vanno in prigione ed in esilio per lui (18).
Guido di Graziano, Martirio e morte di San Pietro, particolare del Dossale di San Pietro |
Infine nell’ultimo capitolo don Mazzolari delinea le 14 stazioni della via crucis del papa di cui cito solo la prima. ”Anche per il papa, il sinedrio è sempre convocato, e il tribunale siede in permanenza. Tutti ci crediamo in diritto di giudicarlo. Ogni colpa è sua. Se parla ha torto, se tace ha torto. Ha torto se si mantiene calmo, ha torto se si sdegna. Falsi testimoni e gente di buona fede s’avvicendano ai banchi d’accusa. E quasi par che abbiano ragione questi e quelli, benché si contraddicano come i testimoni del Sinedrio. Chi deve rispondere della salvezza di tutti può aver sempre torto davanti a qualcuno. Ci vuol bene il papa che porti di fronte alla storia la colpa che tutti rifiutano. Ci vuol sempre un innocente che possa essere condannato per salvare i colpevoli: uno che muoia per il popolo. Quel giorno che gli uomini gli andassero incontro da ogni strada cantandogli osanna, quel giorno il papa non sarebbe più il papa, cioè colui che tiene il posto di due crocifissi: uno col capo in giù, perché non si credeva degno d’essere equiparato al Maestro” (21).
Non vi sembra che don Mazzolari nel suo modo profetico, “alla buona”, parlando del papa, di ogni papa, parli per noi in particolare di Papa Francesco? Non vi sembra che nel contempo zittisca e riduca al silenzio le voci di delegittimazione di tanti falsi testimoni? A me pare di sì.
Guido di Graziano, Il Dossale di san Pietro, 1280-1290, Pinacoteca Nazionale di Siena |
Note.
(1) cfr. Presentazione di C. Bellò, p. 8.
(2) “La solita congiura dei nostri ambienti ufficiali verso chi non batte la solita strada. Non basta il silenzio per fermare una voce d’uomo”(Bozzolo 15 luglio 1942), o.c., presentazione di Carlo Bellò, p.7.
(2) “La solita congiura dei nostri ambienti ufficiali verso chi non batte la solita strada. Non basta il silenzio per fermare una voce d’uomo”(Bozzolo 15 luglio 1942), o.c., presentazione di Carlo Bellò, p.7.
(3) o.c., presentazione di Carlo Bellò,
p.9.
(4) o.c., pp.15-16.
(4) o.c., pp.15-16.
(5) cfr. o.c., pp.25-27.
(6) o.c., pp.28-29.
(7) o.c., p.29.
(8) o.c., p.33.
(9)“Tutto è folle nel Vangelo e nella Chiesa, nel papa e nell’ultimo cristiano, se il criterio della saggezza è calcolato sovra una misura unicamente umana” cfr. o.c., pp.35-36.
(8) o.c., p.33.
(9)“Tutto è folle nel Vangelo e nella Chiesa, nel papa e nell’ultimo cristiano, se il criterio della saggezza è calcolato sovra una misura unicamente umana” cfr. o.c., pp.35-36.
(10) o.c., p.39.
(11) o.c., p.43.
(12) o.c., p.58.
(13) cfr. o.c., p.64.
(14) o.c., p.69.
(15) “dove è più grande la
responsabilità, c’è più deserto: dove c’è più attesa, c’è più deserto: dove c’è
più cuore, c’è più deserto; dove c’è più Dio, c’è più deserto” o.c. p.72.
(16) “E’pietra di verità ma cuore di carità, un cuore messo a nudo come quello di Cristo, un cuore che conosce il dolore e lo vive per tutti. Non poter dire basta! Perché sarebbe fermare il cammino di Cristo, e togliere l’ultima speranza a questo povero mondo che non ne ha più…” o.c., p.75.
(16) “E’pietra di verità ma cuore di carità, un cuore messo a nudo come quello di Cristo, un cuore che conosce il dolore e lo vive per tutti. Non poter dire basta! Perché sarebbe fermare il cammino di Cristo, e togliere l’ultima speranza a questo povero mondo che non ne ha più…” o.c., p.75.
(17) o.c., p.76.
(18) cfr. o.c., pp.77-78.
(18) cfr. o.c., pp.77-78.
(19) ”Simone, Simone, ecco Satana ha
chiesto di vagliarti come si vaglia il grano: ma io ho pregato per te affinché
la tua fede non venga meno: e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi
fratelli” (Luca 22,31-32).cfr. pp.85-86. Nella primitiva stesura il capitolo di
riferimento si intitolava “noi protestiamo amando”, poi trasformato in “oremus
pro pontifice”.
(20) cfr. o.c., pp. 91-93.
Il discorso di Papa Francesco a Bozzolo ricordando don Primo Mazzolari: qui il link
(20) cfr. o.c., pp. 91-93.
Il discorso di Papa Francesco a Bozzolo ricordando don Primo Mazzolari: qui il link
E SE NON È PROFEZIA QUESTA!!!!GRAZIE DON PRIMO,CHIARO ED AUTENTICO COME SEMPRE!!!
RispondiEliminaCondivido pienamente la sua riflessione.
EliminaMolto bello, grazie. Buon sabato.
RispondiEliminaGrazie a lei per l'apprezzamento. Buona serata.
EliminaBravo Gian Maria! Puntuale ed opportuno il tuo sostegno a Papa Francesco fatto con il richiamo di una "pietra miliare" della " chiesa dei poveri".
RispondiEliminaDon Mazzolari , prete resistente, conosce la resistenza della "pietra", scelta da Gesù, consegnando le chiavi a Pietro.
Ogni creatura - e la Chiesa lo è- soffre dei limiti della condizione storica. Ma la fede,il carisma dello Spirito, infallibilmente guidano il "corpo-Comunità " ed il nocchiero . (Parlo di infallibilità diversa dal senso del Sillabo)
A questa stregua, con questa fiducia, diamo a Papa Francesco il sostegno delle nostre preghiere, l'approvazione alle sue iniziative.
Caro Rosario, mi unisco fraternamente all'amico - come sempre cogli il cuore del problema - nel sostegno delle nostre preghiere a papa Francesco, nella fedele approvazione (sempre “in piedi”) delle sue iniziative.
EliminaUn post da maestro (anzi da Preside...) il suo! Complimenti per aver legato insieme don Mazzolari, papa Francesco e un'acuta riflessione sul ruolo della massima guida della Chiesa cattolica. Saluti cordiali.
RispondiEliminaGrazie. Anch'io voglio bene a papa Francesco.... Buona giornata.
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