Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

giovedì 1 febbraio 2018

Cattedrale di suoni, Fausto Melotti.

"Linee" è una raccolta di pensieri in cui l'artista Fausto Melotti si rivela anche nella veste di scrittore e getta luce - con la parola scritta - sulla complessità umana e "filosofica" della sua opera.
Post di Rossana Rolando
Immagini delle opere fotografate all’interno della bella mostra allestita a Pinerolo Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura (aperta fino all'11 febbraio 2018), presso il castello di Mirandolo (qui il sito).

“La melanconia è l’anima stessa dell’opera d’arte,
perché testimonia melanconicamente la nostra perduta armonia”
(Fausto Melotti, Linee, Adelphi, Milano 1981, p. 39).


Fausto Melotti, Contrappunto piano (1973), ottone
La tensione dell’arte – di tutta l’arte - verso la musica è testimoniata nell’intera opera artistica di Fausto Melotti ed è teorizzata in lampi di riflessione all’interno dei suoi aforismi, raccolti nel libro “Linee”, uscito nel 1981 per Adelphi.

“Lo stesso ineffabile senso della composizione 
che costituisce l’impalcatura della cattedrale dei suoni, 
da Monteverdi a Strawinsky,
è vivo in trasparenza nell’ordito delle opere plastiche durature,
da Giotto a Matisse”
(op. cit., p. 23).

Fausto Melotti, Contrappunto piano (1973), ottone
Ingegnere, musicista, poeta, pittore e scrittore, ceramista, scultore, Fausto Melotti (Rovereto 1901-Milano 1986) non ha temuto, durante la sua vita, di percorrere nuove personali strade, rimanendo spesso ai margini della scena, salvo poi essere riconosciuto come una delle voci più geniali e autorevoli della scultura e dell’arte novecentesca. In contatto con grandi personalità del mondo artistico - Fortunato Depero è suo concittadino; Giorgio De Chirico e Giorgio Morandi gli trasmettono il valore metafisico dell’arte; Lucio Fontana è suo fedele amico; Kandinsckij e soprattutto Klee lo accompagnano nella sua ricerca spirituale…- è un artista esigente con se stesso, poco incline alle mode, convinto che l’idea, il “pensare con il proprio cervello” siano il segreto dell’opera d’arte (qui il sito).

“La divina prospettiva di Piero della Francesca e di Paolo Uccello, la prospettiva aerea di Leonardo, il barocco, 
sono lampi di genio;
‘le fughe’ dei Bibbiena, le ombre trasparenti del Seicento, il rococò,
sono delle ‘trovate’;
l’impressionismo è un lampo di genio,  il divisionismo una trovata,
il cubismo un lampo di genio…:
oggi gli scaffali dell’arte sono pieni di trovate e trovatine
gabellate per lampi di genio”
(op. cit., p. 24).

“La parola azzeccata è diversa dalla parola giusta.
E questo avviene nelle traduzioni”
(op. cit., p. 71).

Fausto Melotti, I pesci
L’ironia, il sorriso e lo scherzo, il gioco e l’arguzia accompagnano profondità e acutezza del pensiero, riuscendo così a mettere insieme gli aspetti contraddittori del vivere, in una forma sempre dinamica, viva e coinvolgente.

“Da cosa nasce cosa, da una macchia nasce una rosa: 
rosa di macchia” (op. cit., p. 61).

 “Se Giotto rinascesse, il mercato lo condannerebbe a ripetere sempre il suo O” (op. cit., p. 76).

“Nel mondo le cose belle sono tante, ma i mali del mondo sono tanti e tanti che per equilibrare la bilancia dobbiamo gettare nel piatto la nostra fede, chiudendo gli occhi, abbandonandoci nelle braccia di Dio, per le cose tremende e orribili che non trovano giustificazione” (op. cit., p. 22).

Fausto Melotti,
I suoi aforismi sono lame che colpiscono, piccole schegge luminose che si conficcano nella mente e la portano a pensare.

“Il gioco è libertà ma la libertà non è un gioco” (op. cit., p. 49).
“La prepotenza è la colla del gregge” (op. cit., p. 51).
“I più poveri di tutti sono gli stupidi” (op. cit., p.57).
“La dialettica dei millenni è punteggiata di scintille” (op. cit., p. 52).


Amante della vita e per questo intento continuamente a meditare sulla morte, ci consegna alcuni frammenti di lode al prodigio continuo dell’esistenza.

“Ogni giorno moriamo. L’uomo è felice di dormire e si rigira nel letto in cerca del sonno. Forzando, si direbbe ch’egli cerchi di essere morto. E al mattino, triste o lieto, il risveglio è una piccola resurrezione” (op. cit., p. 41).
“Rispetto a ciò che non è, qualunque cosa che è, è un miracolo” (op. cit., p. 64).


Fausto Melotti, Il ritorno di Giuditta
Fausto Melotti, Scultura 11

5 commenti:

  1. Non so se sbaglio, ma a me queste installazioni ( sculture ) ricordano Calvino.
    Un intreccio di leggerezza, fantasia, tecnica, ordine( nel senso di misura).
    Brava Rossana!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Rosario per questo acuto collegamento "tematico" tra le due ispirazioni artistiche (leggerezza, esattezza, molteplicità)che trova conferma nella biografia: Italo Calvino fu conquistato dall'opera di Melotti a tal punto da voler inserire sulle copertine dei suoi libri, editi da Mondadori, immagini dell'artista e scultore. Eccone alcuni esempi:
      [img]https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41SQHn35hrL.jpg[/img]
      [img]http://2.bp.blogspot.com/-oQHR0N2Tikk/UrdAW3i4CdI/AAAAAAAAAHA/HtQNo6hejNo/s1600/DSCN3572.JPG[/img]
      [img]http://www.mondadoristore.it/img/Le-citta-invisibili-Italo-Calvino/ea978880442554/BL/BL/01/NZO/?tit=Le+citt%C3%A0+invisibili&aut=Italo+Calvino[/img]
      [img]https://img.ibs.it/images/9788804401681_0_0_2032_75.jpg[/img]
      Grazie ancora. Un grande abbraccio.



      Elimina
  2. Aggiungo questa citazione di Italo Calvino: "C’è stato un momento in cui dopo aver conosciuto lo scultore Fausto Melotti, uno dei primi astrattisti italiani, che solo nella vecchiaia è stato scoperto e valutato secondo il suo merito, mi veniva da scrivere città sottili come le sue sculture: città su trampoli, città a ragnatela" (Italo Calvino, Le città invisibili, in Romanzi e racconti, vol. II, I Meridiani, Mondadori, Milano 2014, p. 1363).

    RispondiElimina
  3. Al MART di Rovereto sono stato alla presenza dei "Sette Savi" alcune volte: catturato e stranito. La fisicità, la materia delle installazioni sprigiona senso muto.
    Ci volevano gli aforismi, belli.
    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te caro Gianni, appassionato cultore di arte e prezioso interlocutore. Suggestive le espressioni che introduci: "catturato e stranito", "senso muto". In effetti l'opera da te citata la dice lunga sulla complessità del pensiero di Fausto Melotti che, negli aforismi, emerge in forma più diretta. Un abbraccio e buona domenica.

      Elimina