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mercoledì 28 febbraio 2018

Terra promessa.

La Terra promessa come destinazione ultima dell'Uomo e come missione.
Post di Rosario Grillo.
Immagini delle opere del pittore francese Maurice Denis (1870-1943).

Maurice Denis, 
Il paradiso
“Una terra promessa/ un mondo diverso/ dove crescere i nostri pensieri/ noi non ci fermeremo / non ci stancheremo di cercare il nostro cammino”.
Così cantava Eros Ramazzotti, 1984. Nelle sua canzone si mischia il sogno di futuro, tipico dei giovani, con la proprietà di una terra promessa evangelicamente intesa.
La chiave di lettura dell’annuncio biblico finalmente mi è chiara e debbo ringraziare don Davide della Caritas tarvisina.
Il “filo d’Arianna” nella storia del Creato comincia dall’Eden e, attestato che l’uomo pende, per la forza di gravità della sua libertà, costituita tra cielo e terra, tra infinito e finito, verso il peccato, si svolge attraverso l’avventura della terra promessa.
Maurice Denis, 
Lotta di Giacobbe con l'Angelo
Andando oltre l’orizzonte angusto, che intende il popolo eletto nella figura del popolo ebreo, la Terra promessa è assegnata da Dio all’Uomo.

Nell’Uomo, paradigma universale di tutti i molteplici, singoli e divenienti uomini, è racchiusa la missione affidata da Dio, coincidente con la ragione della elezione.
L’esilio e la diaspora debbono, così, essere intesi come propri di tutti noi.
Può cadere la divisione tra Vecchio e Nuovo Testamento.
Possiamo intuire un cammino ininterrotto, dove si passa il testimone della “fatica” dagli Ebrei a tutti i popoli, liberando la vocazione cosmica dell’Annuncio.
In qualche modo, questo potrebbe essere il sostrato della dottrina di Origene, dell’apocatastasi: del ritorno, nell’orizzonte del Futuro Al di là, di “tutti in tutto”.
“In hoc signo vinces”: togliamo la congiunzione astrale, che avrebbe mosso alla vittoria Costantino, e mettiamoci il significato missionario.
Maurice Denis, 
Offertorio al Calvario
Quale errore aver riferito alla Chiesa temporale, ecclesia triumphans, la finalità missionaria, distorcendola fino alla conversione forzata, alla conquista armata delle popolazioni amerindie!
La Missione riguarda invece ognuno di noi.
Attentamente considerata, ci restituisce la gioia illuminante intrinseca a questo compito. In esso, infatti, è racchiuso il tesoro prezioso della mia, della tua, di tutte le individuali esistenze umane.
Replico allora al senso ristretto dell’esistere - esser-ci, essere gettato - heideggeriano, recuperando il senso alto e maestoso dell’esistere Cristiano nel concetto di persona, teorizzato da Mounier.
Non basta!
Bisogna venire a capo della latitudine di questa missione.
È una missione di salvezza (salus), di salute come segno di Bene.
Non semplicemente, nell’angolazione soggettivo-individuale, bensì in quella corale, comunitaria. Dove Comunità recupera una pregnanza piena: di insieme di persone raccolte a condividere la stessa qualità umana.
Marurice Denis, 
Mattina di Pasqua
Considerando che vi è integrato il territorio concreto sul quale essa agisce, suo compendio e non corollario, suo complemento organico.
In questa misura, la terra acquista valore e si può intendere non come pulvis evanescente, ma come humus fecondante. Richiede, perciò, una risposta di adesione fedele, congrua: di arricchimento dello humus, di allargamento dei confini della salvezza.
Nei margini di questa accezione, la Terra è il mondo-universo, così come viene letto nell’ultima enciclica di Papa Francesco (Laudato sii).
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5 commenti:

  1. Grazie Rossana 🤗👍 l’iconografia e il video sono stupendi ! Serenità, nello spirito del post !

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    1. Caro Rosario, sempre puntuale a cogliere ogni giorno il segno del tempo! Stanotte non riuscivo a dormire ed ho letto (riletto) un agile saggio di R. Mancini (La scelta di accogliere). Poi stamane ho letto (riletto) il tuo intervento e vi sentivo uniti spiritualmente e culturalmente nelle parole chiavi: persona, comunità, salvezza, coralità, abitare la terra tutta. La terra promessa! E allora, lontani anni luce dalle meschine e turlupinanti promesse preelettorali di questi giorni, noi pellegrini, migranti, viandanti chiamati all’erranza nomadica come Abramo e all’“avventura della terra promessa” , accogliendo il tuo appassionato invito, ci restituiamo alla gioia “illuminante”, ci affidiamo alla “vocazione cosmica dell’Annuncio” e alla “missione di salvezza”, ci collochiamo all’”angolazione corale comunitaria”, ci impegniamola ad abitare la terra nel senso pregnante della Laudato si’, pur consapevoli dell’esilio, della diaspora. “di un cammino interrotto”. Così anch’io oggi rivivo il coraggio di essere nomade alla ricerca della terra promessa, in sintonia con l’avventura di Abramo che fa del viaggio “il luogo stesso del soggiornare” (Lévins!): dimensione del nomadismo che significa assumerci, ognuno nel suo piccolo, l’impegno di preparare un “convivio delle differenze” da opporre al “conflitto delle differenze” ed una comunità civile intessuta di solidarietà senza barriere né psicologiche né territoriali. E non mi sembra poco alla vigilia delle incombenti elezioni. Grazie, caro amico.

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  2. La tua telefonata, il tuo commento, il tuo apprezzamento sono dei toccasana per me . Non merito accostamenti così alti. È vero che nel sodalizio, nella fratellanzadella Comunità si respira un afflato che trascina ed ispira. È così tanto difficile nel tran tran alzare gli occhi, prendere il respiro, sentire il soffio! Dovremmo non correre,cercare il silenzio, stringerci la mano, danzare in circolo : mutua riconoscenza e benedizione della Vita .
    Anche la Domenica scorsa, in una giornata di gelo, dentro la Chiesa, durante la celebrazione, ho sentito il tepore ( effettivamente la Chiesa era riscaldata ), ma il tepore veniva dai gorgheggi di bambini lattanti attorno e dal tema della Trasfigurazione.
    Ti racconto un po’, a ruota libera....ieri, ad es. , ho visto un documentario sui disastri ambientali nel Veneto, il Veneto dei primati economici e dei Leghisti, servi della ricchezza materiale. Contrasto della vita! La Speranza premia! Grazie 😊

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  3. Dalle riflessioni e dai quadri di Denis traspaiono serenità e pienezza. Grazie.

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    1. Grazie! Un bel complimento ed obiettivo raggiunto 🍀

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