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domenica 6 ottobre 2019

Allarme pianeta. Salvare il mondo prima di cena.

Avvicinarsi alle grandi questioni ambientali attraverso la via dei sentimenti.
Post di Rosario Grillo.

Il globo terrestre
L’attuale pontefice ne ha fatto tema della sua enciclica Laudato sii.
La Terra è in pericolo! Da ogni parte sale l’imperativo: salviamo il pianeta!

Premessa.
L’incarnazione ci dice, tra le altre cose, di cessare la separazione tra corpo e spirito. Ne parliamo - forse ne dobbiamo tenere conto, nelle argomentazioni relative all’ambiente.

Lo shock.
Sono stato scosso dalla lettura di una recensione del libro di S. Foer, che ci riporta ai momenti salienti, “magici”, nei quali si catalizza un consenso, inteso come convergenza di sentimenti volontà ed azioni, sulle scelte comportamentali decisive, da definire rivoluzionarie.
Così è stato, per portare un esempio chiarificatore, per il consenso sul divieto del fumo nei locali pubblici.
Bisogna appunto risalire alla forza di tenuta e di coesione che aveva avuto il piacere del fumo (1), per saggiare la qualità rivoluzionaria. Così comprendere, con opportuna indagine storica, la discendenza dalla inclinazione consumistica, che non aveva solo un movente individuale, ma una più vasta aggregazione di fattori predisponenti.

La rivelazione.
J. S. Foer, Possiamo salvare il mondo 
prima di cena, Guanda, 2019
Più che la forza delle leggi - mi spingo ad affermare - vale la condivisione delle scelte!
Si trova addirittura un “quid mistico” nella saldatura delle volontà, da cui il rapido capovolgimento del modo di fare.

Vie sbagliate.
Cercare di convincere attraverso motivazioni etiche, molto spesso, si traduce nel fallimento. In proposito, si possono richiamare le obiezioni avanzate da Pascal alla morale, da lui considerata inadeguata alla cifra dell’universale. (2)
Su un piano contingente, non si possono trascurare le invettive della gente comune contro il cosiddetto buonismo. Ma anche, non calcolare il peso del rigetto, condiviso, dell’atto eroico.
Possiamo sì indicare personaggi celebri, distintisi nelle battaglie per l’ambiente - e qui ricorderei il compianto Alexander Langer e l’attiva giovane svedese Greta, ma sarebbe difficile catalizzare, per loro mezzo, la virtuosa volontà dirimente.
Neanche l’opera, che oltretutto sarebbe lunga, della persuasione con argomenti scientifici, può avere buone speranze di riuscita!

Sentimenti panici e sentimenti.
Molto più pregnante la via che passa per le corde sentimentali.
Va quindi coltivata l’energia che si sprigiona dal motore sentimentale, canale che ci consente di comunicare con la Natura.
Sentirsi parte della natura ed essere attenti e sensibili alla voce di ogni elemento naturale, facilita la nuova disposizione, abbatte ogni diaframma, aiuta il linguaggio delle cose animate, supera lo iato della astrattezza teorica.
La vegetazione sulla terra (marrone significa 
bassa vegetazione, verde scuro vuol dire 
molta vegetazione)
Ecco dove sta la novità della descrizione di Foer: possiamo salvare il mondo prima di cena.
L’immediatezza di un cambiamento repentino, coinvolgente: in quell’ attimo che unisce ogni individuo a tutti gli altri, che lascia passare la vibrazione del sentimento dell’Altro.

Conclusione.
Io ritorno, per concludere, su un argomento che ho già trattato, svolgendolo in altra direzione. “Siamo ciò che mangiamo”, secondo l’enunciato di Feuerbach.
Nel filosofo tedesco l’affermazione è parte dell’essenza del materialismo, correlata ad una antropologia integrale.
Antropologia che ci svela il contorno di un sano naturalismo, proiettato a legare l’uomo ai confini della natura.
Da essa possiamo evincere l’interazione uomo-natura, spinta fino a diventare fisiologia della alimentazione.
In chiave letterale, si esplica come un essere tutt’uno con ciò di cui ci cibiamo.
Agrumi
Ai fini della nostra argomentazione può significare: cura della nostra alimentazione, portata fino all’estremo della fedeltà integrale alla natura, di cui siamo parte.
È la ragione prima per combattere ogni tipologia di alimentazione che tradisce (va contro) la salvezza della natura. (3)

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Note.
1. Vanno tenute in debita considerazione: la nascita e la diffusione storiche di tale consumo
2. Si muovono su piani opposti Pascal e Kant. Pascal cerca la salvezza nella Grazia (Giansenismo), Kant teorizza il primato della ragione pratica, in forza dell’assunto che l’incapacità di conoscere la realtà ultraterrena, emancipa la ragione umana consentendole l’imperativo categorico  (“tu devi quindi puoi “).
3. Il campo è aperto alle varie opzioni, come vegetarismo veganismo o semplice riduzione del consumo di carne, pesce, perché il fondamentale è: cibarsi nel rispetto della natura.

2 commenti:

  1. Condivido l’ottimismo tragico che traspare dal tuo post. Soprattutto voglio seguirti nella speranza della “salvezza del mondo prima di cena”, speranza che spera la condivisione delle scelte - la saldatura delle volontà - le corde sentimentali - il linguaggio delle cose animate - la vibrazione del sentimento dell’altro e che invoca una alimentazione in armonia con il creato. E prima di cena vedo la testimonianza di papa Francesco ed il sinodo appena iniziato sull’Amazzonia, quasi il grido di Giosuè ”fermati sole per eludere l’incombere delle tenebre. Grazie, Rosario.

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  2. Ottime riflessioni. Grazie della condivisione e della segnalazione del nuovo testo Foer. di cui ho letto "Se niente importa". Il nuovo libro credo ne sia la continuazione. Buona giornata.

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