Walter Benjamin e la radio, intesa come mezzo raffinato e coinvolgente di comunicazione e di formazione.
Post di Rosario Grillo.
Walter Benjamin, Racconti radiofonici per ragazzi |
Ricreo
l’effetto per scrivere del modo in cui W. Benjamin, che pure non arrivò a
gustare la vecchiaia (1), rivisse il tempo dell’infanzia e ne trasse argomento
per descrivere insieme: 1- le proprietà della prorompente tecnica; 2- la
comunicazione rivolta agli adolescenti; 3- le proprietà della pedagogia.
Aspetto
insospettabile, conosciuta la difficoltà abituale della scrittura benjaminiana.
Eppure, fu poliedrica la sua curiosità e
voluta la sua attenzione all’universo infanzia.
(2)
La mia idea è
che rimane un “cantuccio d’infanzia permanente” nel Nostro; comunque lo si può
leggere nel velo di una certa leggerezza, somigliante con l’eracliteo
bambino che gioca.
✴️ La Radio.
Esplorando il
primo aspetto, che fa da cornice alla tematica, è necessario soffermarsi
sull’ambivalente significato che Benjamin attribuì alla tecnica.
Per una
parte, essa tronca la libera fluidità del conoscere, che rimanda
all’incantesimo (aura) e ad una sorta di
magia, equivalente della creatività.
Sono, in
questo senso, da considerare le sue riflessioni sulla riproducibilità
nell’era della tecnica e le osservazioni sulla narrazione (3).
Per l’altra,
c’è un’urgenza - potremmo chiamarla impeto di realtà - che consiglia di
maneggiare a fin di bene la tecnica e gli strumenti affini (4).
Walter Benjamin, Radio Benjamin |
Su Benjamin
agiva una doppia influenza oltre quella sopra rilevata.
Quella della
sua continua ricerca di fonti di sostentamento, vista la chiusura dell’ambiente
accademico. Quelle delle sue conoscenze personali, che andavano da un famoso
agente di promozione della radio a B. Brecht.
Quest’ultimo,
anche lui entusiasta della radio e modernizzatore dell’espressione letteraria. (6)
Tra loro due
si stabilì un’intesa sulla rifunzionalizzazione
dell’arte, entro la quale alla radio era riconosciuto a pieno il ruolo di mezzo
di comunicazione. (7)
Benjamin si
adoperò negli anni delle sue trasmissioni radiofoniche, rivolte ai ragazzi (e
agli adulti, che si sono nascosti tra i ragazzi, come simpaticamente annotò)
per affinare il mezzo comunicativo, la gradevolezza del contenuto e gli effetti
sorpresa.
Gli argomenti
toccavano le sue passeggiate turistiche giovanili nei
dintorni della sua abitazione e nei luoghi simbolici di Berlino, raccolti
adesso in Infanzia berlinese,
Einaudi.
Riguardavano
ancora argomenti di svago, di gioco e di rappresentazione, rivolte ai giovani,
ora raccolto in Burattini streghe
briganti 1929-32 Bur.
✴️ Gioventù,
infanzia, incantesimo.
Walter Benjamin, Saggi sulla teoria dei media |
Mentre
rivendica un Aufklarung per ragazzi, osservando
il peso che queste riforme della “comunicazione letteraria e radiofonica”
potrebbero avere per la diffusione della lettura dei giovani, insiste per
conservare certi “riti e maniere” tipici dell’espressione infantile.
Diventa
consapevole della speciale miscela che contraddistingue la comunicazione verso
un “pubblico ignoto” invisibile, quello radiofonico, che apprezza trucchi, come
il suono della voce e la drammatizzazione.
Nello
specifico, teorizza il rispetto di un carattere tipico, connotativo dello
sviluppo psicologico dell’infanzia, oltremodo significativo come acquisto della
pedagogia. (9)
Esso consiste
proprio nel colore prelogico, impastato di
immaginazione del pensare fanciullesco.
Il ritorno
benjaminiano sui luoghi dell’infanzia che riempiono Infanzia berlinese, in molti casi sfruttati per le sue trasmissioni
radiofoniche, ne sono un ritratto fedele.
Walter Benjamin, Angelus Novus |
Si trova qui
inscritta la distanza che separò Benjamin da Adorno (10).
✴️Note.
1.Benjamin morì mentre cercava di
espatriare in America.
2. Lo stesso Benjamin collocò questi scritti in un
“angolo nascosto” della sua produzione, talché la stessa pubblicazione è stata
difficile ed è avvenuta di recente.
3.Vedi Persona e Comunità, post
del 06/08/19.
4.Ad esempio fu attento alla
tecnica fotografica.
5.Dobbiamo trasferirci all’epoca della fortuna della
radio, che durò fino agli anni cinquanta e che permise una significativa
acculturazione (istruzione di base e soprattutto riduzione per radio del grande
teatro e delle opere di letteratura).
6.B. Brecht, poesia Per la
piccola radio
7.www.culturifcio.org F.Musardo Benjamin e
Brecht: parole ed immagini
8.Si può riflettere sul peso che il neopositivismo
logico esercitava in ambiti diversi dalla epistemologia. Così pure, in avanti,
si potrebbe contrapporre l’appunto di Benjamin ai cultori della didattica per competenze.
9.Su di esso si basa, in sostanza, il richiamo alla autonomia del bambino rivendicata a cominciare da
Rousseau e Pestalozzi.
10.Vedi H. Arendt, W.
Benjamin, L’angelo della storia, Giuntina.
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Carissimo Rosario, come sempre ci sorprendi sulla tua capacità di riflettere e farci riflettere sui nostri nodi di vita offrendoci impensabili angolature suggerite da autori, capaci di intravvedere l’ambivalente futuro prossimo e remoto, che tu sai leggere e filtrare in modo perspicuo, che è la tua prerogativa. Grazie. Non aggiungo altro, vista la mia ignoranza per nulla dotta. Ma consentimi un riferimento personale al “cantuccio d’infanzia permanente” presente in ognuno di noi. Come è vero! Ancor più con il progredire della vecchiaia. Anzi più si perde la memoria breve (ne ho comunque ancora un po’), più fiorisce questo cantuccio nei ricordi che altro non sono che segni di vita, flash di beatitudine, scampoli di stupore, rintocchi di poesia, sprazzi di passione gioia e sofferenza, momenti anche di profezia, di confessione, di perdono: atemporale sintesi di vita filtrata tra essere e dover essere, tra ciò che è stato e ciò che poteva o doveva essere.
RispondiEliminaTi ricordi la definizione che mi sono data : un rabdomante. Vado raccogliendo...e spero che siano : perle. Questa mi ha proprio intrigato, appunto per quelle risorse che tu sei andato a scoprire. Ed è vita!🌈
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