L’irruduciblità della coscienza al computer.
Post di Rosario Grillo.
Immagini delle opere surrealiste dell'artista ucraino Ilya Zomb (con gentile autorizzazione).
“Tutto ciò che vediamo nella coscienza delle seity, perché la realtà fisica segue la realtà quantistica, che segue l’informazione quantistica, che a sua volta segue il pensiero delle seity” (F. Faggin).
Ilya Zomb, Un granello di sabbia dell'esistenza |
Da addetto ai lavori - e che addetto - F. Faggin ha preso posizione contro il dilagare del “pensare e fare per via informatica”. È il caso di informare innanzitutto che il pensiero, substrato dell’informatica, è di tipo logico-matematico. Fin qui nulla di strano. La combinazione teorico-pratica, pensare e fare, però, non rientra semplicemente nel catalogo del pragmatismo, ma si allarga, demolendo confini ed ordini, prendendo le sembianze di un “pensiero ad una dimensione”. (Viene da pensare a H. Marcuse e al suo “L’uomo ad una dimensione” , con l’avvertenza che qui l’uomo e l’umanesimo scompaiono per dar luogo al transumano, al robot umanoide).
Qualcuno commenterà che si tratta dello stadio ultimo di una evoluzione, ritratta in vario modo da letteratura e cinematografia. Il robot umanoide - rappresento con questa parola una macchina che sostituisce l’uomo, assorbendone tutte le facoltà cognitive - ha però, nei suoi supporter, le caratteristiche di una specie superiore. Siamo nel regno dello über mensh.
Ilya Zomb, Equilibrio della riflessione |
Leggo, in questo frattempo, un articolo di allarme, che riprende un evento, uno dei tanti, rivelatore dell’entusiasmo smoderato di certa gente, pericolosamente debordato in festival pubblicitario, pronto a carpire la buona fede delle giovani generazioni. (1)
Di nuovo Frankenstein!
💥 Irriducibile.
Come già detto, F. Faggin, membro della galassia informatica, ha i titoli e i numeri per prendere posizione. Ha pubblicato di recente, 2022, un’opera, Irriducibile (sottotitolato: la coscienza, la vita, i computer e la nostra natura), nel quale mette a fuoco l’irruduciblità della coscienza al computer.
In due parole: il computer non potrà mai sostituire la coscienza. Bene. Il dirimente è il vitale; perciò ritengo opportuna la descrizione che Bergson, filosofo dell’elan vital, fa della coscienza: “…quest’onda che sale è coscienza, e come ogni coscienza implica virtualità innumerevoli che si compenetrano, e cui non sono, conseguentemente, applicabili né la categoria dell’unità né quella della molteplicità fatte per la materia inerte”. (2)
Ilya Zomb, La sonnambula |
In questo raggio, cioè, è racchiusa la “caratteristica universale” delle macchine - computer, bloccata dalla staticità; invece è variopinta ed infinita quella della coscienza umana.
(Io, da qui guardo a sant’Agostino e all’analogia ch’egli vide tra la coscienza umana e il Divino).
💥 L’informazione.
Facciamo sosta e guardiamoci attorno. A me sembra fondata la suddivisione delle tre rivoluzioni (agricola, industriale, informatica): l’importanza e il ruolo dell’informazione legittima l’etichetta di rivoluzione.
L’informazione è aumentata in quantità e in qualità, portandosi dietro il marchio d’origine:i l primato della quantità sulla qualità, assunto come chiave di volta e quindi come il criterio per deliberare. In esso è, comunque, insito il volano dell’aumento esponenziale, che, oltre a riempire di informazioni e… pubblicità tutte le ventiquattro ore della giornata, ha annullato le distanze e reso simultanea l’informazione.
Ilya Zomb, Realtà |
💥 Informazione viva.
F. Faggin sale di piano e parla di semantica applicandosi a distinguere il campo dei simboli dal campo dei significati, riservando il primo quale dominio dei computer (mondo fisico) e il secondo alla specificità della mente umana accampata sul proprium della neurobiologia. (4)
Il nostro autore si serve del termine di informazione viva (tocca il campo semantico ma ne rappresenta il lato esteriore), costitutiva di un organismo vivente che ha interazione con ambiente Bisogna specificare che ambiente implica non solo e non tanto l’inerte materia, bensì il flusso della vita, il vitale, assunto il principio della natura olistica.
Mi riservo qui lo spazio per sillabare il principio basilare: vita genera vita; così è affermata la differenza che passa tra una macchina, anche la più sofisticata, e l’essere vivente, anche il più semplice protozoo. (5)
Ilya Zomb, Nicchia con tre formazioni |
Il passo ulteriore, in sintonia con il progresso dalla fisica classica alla fisica ondulatoria, nel rispetto della messa a punto della chiave olistica, è lo scambio (ntanglement =intreccio) tra interno ed esterno,che ci porta ad affermare che in ogni parte c’è il tutto, abbattendo ogni gerarchia - addio per sempre all’antropocentrismo - tra gli esseri viventi della Natura. (8) Convoco infine V. Mancuso, risoluto a restringere alla stretta funzione strumentale là Chat- GPT. (9)
💥 Note.
(1) www.il rovescio.info Rovereto: una domenica tra gli umani “cablati”.
(2) H. Bergson, L’evoluzione creatrice.
(3) Da Irriducibile p. 88 “…il bit è il nome di un’entità astratta che porta con sé due possibili stati riconoscibili senza alcun significato aggiuntivo. Il bit è un’idea, una teoria, e la sua rappresentazione fisica richiede un metodo robusto per garantire il corretto riconoscimento dei due stati anche nelle peggiori condizioni ambientali. È un accordo preciso che dev’essere rigorosamente rispettato dai costruttori del sistema informatico”.
Ilya Zomb, Un attimo fugace |
(5) “ …il concetto di informazione viva, un concetto nuovo adatto al tipo di trasformazioni che avvengono all’interno delle cellule, dove materia, energia, informazione e significato sono inseparabili” Irriducibile p. 93.
(6) Vedi op. it. pp. 109-110.
(7) Faggin parla di una costellazione, intrinseca all’Uno, di seity: mondi dinamici di vita cosciente, secondo il principio “conoscere è venire a esistenza” op.cit. p.168.
(8) “Un batterio è una parte-tutto perché non è separabile dal tutto, né il il tutto è separabile dalla parte. E anche un elettrone è una parte-tutto, le molecole sono parti-tutto e un essere umano è una parte-tutto. Una parte-tutto è un concetto che non esiste nella fisica classica, in cui le particelle sono “oggetti” limitati che si scontrano sullo sfondo inanimato e quindi possono agire solo localmente sulla realtà. Il riduzionismo crea confini che non esistono in natura” op. cit. p.121
(9) Vito Mancuso "L' intelligenza artificiale e la stupidità naturale" (qui).
L'inserimento di opere surrealiste vuole essere un rafforzamento - dal punto di vista pittorico - della tesi sostenuta nel post, se è vero, come dice André Breton, che "Il surrealismo è puro automatismo psichico, per mezzo del quale si cerca di esprimere verbalmente, pittoricamente o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero". Rosario scrive: "è variopinta ed infinita la vita della coscienza" e - aggiungo io - l'arte, specie quella surrealista, è espressione di questa esuberante generazione simbolica.
RispondiEliminaGrazie Rossana! Avevo già “ notato” il peso e la pregnanza della cornice surrealista, con la quale hai accompagnato il testo. La tua bravura in questa direzione è proverbiale. Anche senza consultarci, riusciamo ad intenderci. Un grande abbraccio Rosario 🌹
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