A Mario e Ondina che,
della cucina, sanno fare un'arte,
segno e dono di bellezza, di amicizia e di ospitalità
della cucina, sanno fare un'arte,
segno e dono di bellezza, di amicizia e di ospitalità
Agnolotti del plin, raviolini con ripieno di carne (piatto tipico piemontese) |
Il cibo ci sfama
ci nutre
ci dà energia
ci fa vivere
Minestrone di verdure con il pesto (piatto tipico ligure) |
Il cibo è un’esigenza naturale
mangiano i nostri amici a quattro zampe
si nutrono tutti gli esseri animati
mangia l’uomo
L’animale caccia la preda
divora
sbrana
si sazia
Cima ripiena
(piatto tipico ligure)
|
Cappon magro (piatto tipico ligure) |
L’uomo si procura il cibo
lo lavora
lo cucina
lo presenta
Panissa, con farina di ceci (piatto tipico ligure) |
L’animale mangia
per soddisfare un bisogno fisico
per rispondere ad un istinto
per sopravvivere
Seppie in zimino (piatto tipico ligure) |
Buridda (piatto tipico ligure) |
L’uomo mangia
per soddisfare un bisogno non solo fisico
non solo istintuale
non solo biologico
Il cibo per l’uomo risponde anche
a un bisogno estetico
è la bellezza di un piatto
è l’armonia dei colori di un piatto
è la finezza di un piatto
Flan di zucchine trombette (piatto ligure) |
Il cibo è intreccio dei sensi,
vivente sinestesia
oggetto del gusto
della vista
del tatto e dell’olfatto
Torta verde di bietole (piatto tipico ligure) |
Il cibo è cucina e la cucina è cultura e civiltà
figlia della creatività
risultato dell’esperienza
oggetto di conoscenza
Fiori di zucchini ripieni (piatto tipico ligure) |
Il cibo si condivide a tavola e la tavola è luogo di umanizzazione
in cui si parla e si ascolta
in cui ci si raduna aspettandosi reciprocamente
in cui si impara che non c'è il “mio” e il “tuo”, ma il “nostro”
Il cibo ha un significato conviviale,
è simbolo di amicizia,
è dono di ospitalità
è celebrazione di gioia e di festa
Non si riconosce il valore simbolico del cibo
se si mangia senza ascoltare l'altro
se si consuma guardando la televisione o rispondendo al
cellulare
se si rimane chiusi nel proprio mutismo, con la faccia
affondata nel piatto.
Il cibo è emblema e storia di
scambi, di integrazione e pacificazione tra i popoli
il pomodoro, la patata, il mais
provengono dall’America
il tè, il riso, le spezie dall’Asia
il caffè dall’Africa
Baxin di Albenga (dolce della tradizione ligure). |
Chi
desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a
tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare
su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale
rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può
lasciare la sua mail.
I piatti qui raffigurati, opera dei Sigg.ri Mario e Ondina, indubbiamente esteti ed artisti nell'elaborazione di questi manicaretti, sono Prìncipi delle cucine ligure e piemontese. Cibi genuini e buona cucina sono la chiave d'accesso. Fame e appetito: la prima indica una necessità impellente di soddisfare lo stomaco - la seconda, il desiderio naturale di assecondare una necessità fisiologica dell'organismo. Il cibo pertanto, non inteso come mero mezzo di sostentamento e nutrizione, se condiviso con determinati momenti e persone, soddisfa oltre una necessità corporale, anche i nostri sentimenti. E' anch'esso un mezzo di comunicazione che ci aiuta ad esprimere anche: stati d'animo, fantasie, dedizione, carattere...La tavola, i buoni amici, la serenità, la condivisione di questa riunione conviviale, trasformano un pranzo, in un momento magico. Assaporare il cibo con lentezza, degustando un buon vino. Concordo con Gian Maria: la televisione dev'essere assente, parlare il necessario e ascoltare. Cibo e ospitalità, un modo antico come il Mondo, per aprire le porte all'amicizia: quella vera. Affari di rilevante importanza, vengono conclusi:" a tavola " L'invito a pranzo, è l'apertura del proprio cuore verso gli altri, senza reticenze o falsi pudori, ma con serenità, sincerità e condivisione di tutto. Un caro saluto a te e Rossana.
RispondiEliminaCaro Franco, i piatti raffigurati non sono opera dei nostri amici Mario e Ondina, ma sono stati raccolti da Rossana in vari pranzi. I piatti di Mario e Ondina sono originalissimi, da noi mai fotografati nelle cene con loro condivise. Ma non è questo il problema, che è invece quello che tu giustamente focalizzi: è l’ospitalità che apre “le porte all’amicizia, quella vera”, “è l’apertura del proprio cuore verso gli altri, senza reticenze o falsi pudori, ma con serenità, sincerità e condivisione di tutto”. Per questo speriamo, Rossana ed io, di poter condividere presto con te ed Enrica un pasto come si deve … A presto.
RispondiElimina