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sabato 2 maggio 2015

Don Sandro racconta don Rinaldo.


“Oggi c’è bisogno di persone che siano testimoni della misericordia e della tenerezza del Signore, che scuote i rassegnati, rianima gli sfiduciati, accende il fuoco della speranza. 
Lui accende il fuoco della speranza! Non noi. 
Tante situazioni richiedono la nostra testimonianza consolatrice. 
Essere persone gioiose, consolate”. 
 PAPA FRANCESCO 
(tratto dalla pagina facebook di don Sandro)

Don Rinaldo con alcuni amici, 
tra cui don Sandro.
Il 29 aprile scorso su facebook (pagina degli “Amici di don Rinaldo”) don Sandro ha tracciato il profilo del suo amico fraterno, del confratello con cui ha condiviso tanta parte della sua vita di uomo, presbitero, pastore. Don Sandro parla, con la modestia che lo caratterizza, di “flash”. Ha ragione, se alla parola flash diamo il significato di illuminare, dare luce a quanto era nascosto ed adombrato. Chi conosce don Sandro conosce bene la sua riluttanza a mettersi in mostra, coerente con l’impegno di fede, la parola che non si spreca in futili dissertazioni ma è sintesi di profondità, dettata da una mente pensante, da un cuore fedele a Dio e palpitante per ogni uomo e donna che incontra.

Don Sandro nel giorno dell'intitolazione 
del salone parrocchiale a don Rinaldo.
Quando ci ha ventilato che non gli sarebbe dispiaciuto leggere i suoi “flash” nel nostro blog, abbiamo aderito con entusiasmo e convinzione, così semplicemente, pensando di fare cosa gradita a tutti. Rendiamo perciò disponibile  a chi lo desidera una testimonianza che, sommersa nel mare di facebook, potrebbe rischiare di non essere nel tempo facilmente reperibile ed accessibile.

Racconta don Sandro ...
Mi è stato chiesto, da alcuni presenti domenica pomeriggio ad Andora, di riassumere per gli Amici di don Rinaldo quanto in quella circostanza ebbi modo di dire. Lo faccio volentieri. Sono solo dei flash: al lettore il compito di integrare... 

L'abbraccio festoso 
di don Rinaldo.
Vogliamo commemorare don Rinaldo, cioè vogliamo ravvivare in noi le cose belle e buone che egli ha realizzato: lo vogliamo fare insieme, anche perché ciascuno di noi ha, per così dire, un pezzo di Rinaldo (egli ha operato in realtà molto diverse: scout, azione cattolica, oftal, corsillos, serra club, pastorale giovanile e familiare).


Lourdes.
A lui dobbiamo riconoscenza e gratitudine per la sua grande umanità e per la sua feconda operosità pastorale.

Don Rinaldo 
e il sorriso di sempre.
Quanto viene da me scritto (ma ciò vale per chiunque dica qualcosa sulla vita di Rinaldo) non rientra nella serie del ...santo subito ma - direbbe lui - del peccatore sempre. Peccatore certo, ma redento! Quindi con la certezza che al centro della Storia della Salvezza non c'è il peccato ma l'Amore Misericordioso del Padre. Questo dono è offerto a tutti senza riserve. Di qui la fiducia che Rinaldo aveva nella persona umana.

Ci ha consegnato 
un messaggio di speranza ...
L'uomo creato a immagine di Dio è un segno di speranza ... anche quando il Mistero iniquitatis lo rende corrotto e corruttore. 
L'essere però Figlio di Dio lo rendeva... gioiosamente orgoglioso.... L'essere cristiano ci dà una qualifica ben precisa ... incancellabile. Ci dona una speranza che poggia sull'essere amati da Dio. Quel Dio che brilla negli occhi di Gesù... (Gesù ... Rinaldo lo pronunciava volentieri... il nome proprio del Signore!)

.... e di gioia ...
Su questa figliolanza divina si inserisce il Ministero Ordinato. I tre gradi dell' Ordine Sacro devono essere in armonia tra di loro anche se con compiti diversi. Rinaldo credeva molto nell'unità della Chiesa ma valorizzando i singoli carismi perché non si cadesse nell'uniformità...
Il diaconato, pur non valorizzato lungo i secoli, era molto considerato da Rinaldo: la diaconia cioè il servizio è un po' il DNA del Ministero Ordinato e più in generale del cristiano. Se si domandava a lui: quando sei stato ordinato? La risposta era: quando son diventato diacono.

... nella logica del servizio ...
È risaputo che don Rinaldo era più affezionato al termine presbitero che a quello di sacerdote. Quest'ultimo lo considerava troppo legato all'aspetto rituale. Nel presbiterovedeva la guida della Comunità. L'anziano scelto da Dio (lui sperava un giorno... scelto anche dalla Comunità) per essere il pastore di una porzione del Popolo di Dio.
...nel segno di una comunità 
in cammino ...
Il popolo di Dio, la Chiesa, Corpo di Cristo e Tempio dello Spirito. Segno di Salvezza e di unità di tutto il genere umano. Rinaldo penso sognasse una Chiesa in cui si respira la libertà dei figli di Dio... una Comunità che prega con gioia il suo Signore... che fa sue le speranze e le difficoltà dell'uomo.

... una comunità libera ...
Compagna di viaggio... una Chiesa che accoglie che ascolta che perdona senza voler condannare... che annuncia celebra vive il vangelo di salvezza. Una Chiesa di misericordia... che si fa serva: Buon Samaritano nel cammino della storia... una Chiesa che si lascia guidare dallo Spirito Santo... una Comunione gerarchica di cui si possa dire: vedete come si vogliono bene, sono discepoli di Gesù.

.... capace di perdonare ...
Un ultimo riferimento a certe preghiere o passi della Bibbia che Rinaldo amava particolarmente. Preferiva il confesso al più comune Atto di dolore. Quest'ultimo mette troppo l'accento sull'Io e sul peccato commesso. Nel Confesso invece prevale il noi e la richiesta di aiuto a tanti ...

... di ringraziare ...
Il Magnificat lo commentava spesso. Sottolineava che la Madonna per prima cosa loda Dio. Non chiede nulla. Perché loda e ringrazia? Non perché è importante davanti a Lui ma perché Lui guarda in Lei la sua pochezza...
Tra i testi biblici amava particolarmente l'Apocalisse. Forse perché la prima parola era Rivelazione di Dio. E l'ultima: Vieni Signore Gesù. Simbolo della vita umana e della Storia della Salvezza. Dio al centro. All'inizio e alla fine. Gesù il Rivelatore di Dio.

... di attendere ...
Alcune sue frasi. 
«La Grazia è Dono. Se tu la chiedi perché pensi di meritarla o pensi di pescarla per le buone opere che compi... otterrai l'effetto “colabrodo”»... a proposito di effetti vi era anche nel suo linguaggio l'effetto “seulla” cioè effetto lacrimazione. Usava questa espressione - per sdrammatizzare - quando qualche interlocutrice che dialogava con lui si commuoveva...


“Bisogna rituffarci (usava un'espressione dialettale) ogni giorno nella Grazia per uscirne impregnati”.
“Mettiamoci davanti al tabernacolo. Diciamogli: sono qui... tu mi conosci... sai tutto di me... mi hai fatto così...”.
La montagna per lui era simbolo della vita cristiana “...non posso portarmi la montagna a casa... devo affrontarla ... scalarla. Essere ben attrezzato. .. sempre avanti sempre più in alto...”.


A chi non fosse riuscito ad arrivare alla metà Rinaldo proponeva un'altra similitudine, questa volta presa dal linguaggio del mare.
“... se non sempre siamo sulla barca con Lui ... almeno impariamo a nuotare vicino alla barca...”



“Il bene non paga subito ... quello che tu ora semini porterà frutto tra dieci cento mille anni.”


Un’ultima cosa …
Ricordo appena la cura amorevole e paziente con mamma Elena. Ma mi preme soprattutto raccomandare Rinaldo alle nostre preghiere. E’ la cosa che più ora piace a Rinaldo.

Sandro Decanis, 
Pastore presso Pieve di Teco

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