“Oggi
c’è bisogno di persone che siano testimoni della misericordia e della tenerezza
del Signore, che scuote i rassegnati, rianima gli sfiduciati, accende il fuoco
della speranza.
Lui accende il fuoco della speranza! Non noi.
Tante situazioni richiedono la nostra testimonianza consolatrice.
Tante situazioni richiedono la nostra testimonianza consolatrice.
Essere persone gioiose,
consolate”.
PAPA FRANCESCO
(tratto dalla
pagina facebook di don Sandro)
Don Rinaldo con alcuni amici, tra cui don Sandro. |
Il 29 aprile scorso su facebook (pagina degli “Amici di don Rinaldo”)
don Sandro ha tracciato il profilo del suo amico fraterno, del
confratello con cui ha condiviso tanta parte della sua vita di uomo,
presbitero, pastore. Don Sandro parla, con la modestia che lo caratterizza, di
“flash”. Ha ragione, se alla parola flash diamo il significato di illuminare, dare luce a
quanto era nascosto ed adombrato. Chi conosce don Sandro conosce bene la sua
riluttanza a mettersi in mostra, coerente con l’impegno di fede, la
parola che non si spreca in futili dissertazioni ma è sintesi di profondità,
dettata da una mente pensante, da un cuore fedele a Dio e palpitante per ogni
uomo e donna che incontra.
Don Sandro nel giorno dell'intitolazione del salone parrocchiale a don Rinaldo. |
Quando ci ha ventilato che non
gli sarebbe dispiaciuto leggere i suoi “flash” nel nostro blog, abbiamo aderito
con entusiasmo e convinzione, così semplicemente, pensando di fare cosa gradita
a tutti. Rendiamo perciò disponibile a chi lo desidera una testimonianza
che, sommersa nel mare di facebook, potrebbe rischiare di non essere nel tempo
facilmente reperibile ed accessibile.
Racconta don Sandro ...
Mi è stato chiesto, da alcuni
presenti domenica pomeriggio ad Andora, di riassumere per gli “Amici di
don Rinaldo” quanto in quella circostanza ebbi modo di dire. Lo faccio
volentieri. Sono solo dei flash: al lettore il compito di integrare...
L'abbraccio festoso di don Rinaldo. |
Lourdes. |
Don Rinaldo e il sorriso di sempre. |
Quanto viene da me scritto (ma ciò
vale per chiunque dica qualcosa sulla vita di Rinaldo) non rientra nella serie
del ...“santo subito” ma - direbbe lui - del “peccatore
sempre”. Peccatore certo, ma redento! Quindi con la certezza che al
centro della Storia della Salvezza non c'è il peccato ma l'Amore Misericordioso
del Padre. Questo dono è offerto a tutti senza riserve. Di qui la fiducia che
Rinaldo aveva nella persona umana.
Ci ha consegnato un messaggio di speranza ... |
L'uomo creato a immagine di Dio è un segno
di speranza ... anche quando il Mistero “iniquitatis” lo rende
corrotto e corruttore.
L'essere però Figlio di Dio lo rendeva... gioiosamente orgoglioso.... L'essere cristiano ci dà una qualifica ben precisa ... incancellabile. Ci dona una speranza che poggia sull'essere amati da Dio. Quel Dio che brilla negli occhi di Gesù... (Gesù ... Rinaldo lo pronunciava volentieri... il nome proprio del Signore!)
Su questa figliolanza divina si
inserisce il Ministero Ordinato. I tre gradi dell' Ordine Sacro devono essere
in armonia tra di loro anche se con compiti diversi. Rinaldo credeva molto
nell'unità della Chiesa ma valorizzando i singoli carismi perché non si cadesse
nell'uniformità...
Il diaconato, pur non valorizzato lungo i secoli, era molto considerato da Rinaldo: la diaconia cioè il servizio è un po' il DNA del Ministero Ordinato e più in generale del cristiano. Se si domandava a lui: quando sei stato ordinato? La risposta era: quando son diventato diacono.
L'essere però Figlio di Dio lo rendeva... gioiosamente orgoglioso.... L'essere cristiano ci dà una qualifica ben precisa ... incancellabile. Ci dona una speranza che poggia sull'essere amati da Dio. Quel Dio che brilla negli occhi di Gesù... (Gesù ... Rinaldo lo pronunciava volentieri... il nome proprio del Signore!)
.... e di gioia ... |
Il diaconato, pur non valorizzato lungo i secoli, era molto considerato da Rinaldo: la diaconia cioè il servizio è un po' il DNA del Ministero Ordinato e più in generale del cristiano. Se si domandava a lui: quando sei stato ordinato? La risposta era: quando son diventato diacono.
... nella logica del servizio ... |
...nel segno di una comunità in cammino ... |
... una comunità libera ... |
.... capace di perdonare ... |
... di ringraziare ... |
Il Magnificat lo commentava spesso.
Sottolineava che la Madonna per prima cosa loda Dio. Non chiede nulla. Perché
loda e ringrazia? Non perché è importante davanti a Lui ma perché Lui guarda in
Lei la sua pochezza...
Tra i testi biblici amava particolarmente l'Apocalisse. Forse perché la prima parola era “Rivelazione di Dio.” E l'ultima: “Vieni Signore Gesù”. Simbolo della vita umana e della Storia della Salvezza. Dio al centro. All'inizio e alla fine. Gesù il Rivelatore di Dio.
Tra i testi biblici amava particolarmente l'Apocalisse. Forse perché la prima parola era “Rivelazione di Dio.” E l'ultima: “Vieni Signore Gesù”. Simbolo della vita umana e della Storia della Salvezza. Dio al centro. All'inizio e alla fine. Gesù il Rivelatore di Dio.
... di attendere ... |
Alcune sue frasi.
«La Grazia è Dono. Se tu la chiedi perché pensi di meritarla o pensi di pescarla per le buone opere che compi... otterrai l'effetto “colabrodo”»... a proposito di effetti vi era anche nel suo linguaggio l'effetto “seulla” cioè effetto lacrimazione. Usava questa espressione - per sdrammatizzare - quando qualche interlocutrice che dialogava con lui si commuoveva...
“Bisogna rituffarci (usava un'espressione dialettale) ogni giorno nella Grazia per uscirne impregnati”.
“Mettiamoci davanti al tabernacolo. Diciamogli: sono qui... tu mi conosci... sai tutto di me... mi hai fatto così...”.
«La Grazia è Dono. Se tu la chiedi perché pensi di meritarla o pensi di pescarla per le buone opere che compi... otterrai l'effetto “colabrodo”»... a proposito di effetti vi era anche nel suo linguaggio l'effetto “seulla” cioè effetto lacrimazione. Usava questa espressione - per sdrammatizzare - quando qualche interlocutrice che dialogava con lui si commuoveva...
“Bisogna rituffarci (usava un'espressione dialettale) ogni giorno nella Grazia per uscirne impregnati”.
“Mettiamoci davanti al tabernacolo. Diciamogli: sono qui... tu mi conosci... sai tutto di me... mi hai fatto così...”.
La montagna per lui era simbolo
della vita cristiana “...non posso portarmi la montagna a casa... devo
affrontarla ... scalarla. Essere ben attrezzato. .. sempre avanti sempre più in
alto...”.
A chi non fosse riuscito ad arrivare alla metà Rinaldo proponeva un'altra similitudine, questa volta presa dal linguaggio del mare.
“... se non sempre siamo sulla barca con Lui ... almeno impariamo a nuotare vicino alla barca...”
“Il bene non paga subito ... quello che tu ora semini porterà frutto tra dieci cento mille anni.”
Un’ultima cosa …
Ricordo appena la cura amorevole e paziente con mamma Elena. Ma mi preme soprattutto
raccomandare Rinaldo alle nostre preghiere. E’ la cosa che più ora piace a
Rinaldo.
Sandro Decanis,
Pastore presso Pieve
di Teco
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