Ottorino Stefanini, Labirinto Mentale 2 Rosso e Grigio, 2015 |
Idòla
tribus: sono gli idoli fondati sulla limitatezza della natura umana. Bacone porta
l’esempio dei sensi (ci fidiamo dei sensi e questi ci portano a sbagliare). Ma
potremmo dire che essi sono gli errori in cui cadiamo ogniqualvolta non riflettiamo
abbastanza sulla nostra costitutiva ignoranza e pensiamo di sapere, di
conoscere, assolutizzando la nostra piccola prospettiva sul Mistero
dell’universo.
I pregiudizi che
provengono dalla storia individuale.
Ottorino Stefanini, Labirinto mentale 3 Nero, 2015 |
Idòla
fori: sono gli errori del linguaggio, del parlare comune, della piazza. Bacone fornisce
esempi di termini fuorvianti o perché non hanno alcun oggetto (es. fortuna) o in
quanto poco chiari (es. leggero). E qui si aprono applicazioni di grande
modernità: le parole veicolano significati e ci dominano senza che noi lo sappiamo. Per fare qualche esempio tratto dalla cronaca di questi giorni: se
dico “utero in affitto” o “gestazione per altri” indico la stessa cosa ma con
una valenza semantica ben diversa. Spesso nella storia il potere ha fatto uso
di termini apparentemente positivi per nascondere contenuti di violenza come
ad esempio “protettorato” o di ambiguità come nel caso di “paternalismo”.
Idòla theatri: sono le
narrazioni filosofiche, le diverse dottrine elaborate nel tempo e immesse sulla
scena della storia. Bacone si riferisce all’aristotelismo dogmatico che aveva
contestato anche Galileo. Oggi potremmo pensare ai vari maestri che orientano
le nostre idee e rischiano di trasformare tutti in massa, gregge che non pensa
e si affida ad un’autorità, secondo una riproposizione, in forma rivisitata e aggiornata,
dell’aristotelico ipse dixit.
Post e iconografia di Rossana Rolando.
Penso a queste quattro radici che nel tempo si innestano tutte e formano e de-formano chi siamo... mi viene anche in mente di come uno dei miei figli, che da anni vive e lavora all'estero,mi abbia "educata" a nuove prospettive, di questo scambio meraviglioso di culture di tutti i generi che mi hanno aiutata a "vedere" le cose da un'altra prospettiva... Sì cambia quando si ha voglia di cambiare, accettando critiche.... "abbiamo fatto sempre così"certo non aiuta ad aprire gabbie.
RispondiEliminaGrazie, Rossana.... Un caro saluto
Dicono che questi sono tempi in cui tutti siamo in qualche modo in trincea: tempi di incertezze, disincanti, frammentazioni, divisioni, rifiuti di accoglienza… Quando ero ancora in servizio come preside, per me era quasi un ritornello ripetere ai miei docenti che, sì, anche a scuola ci si sentiva in trincea, ma era anche vero che si rischiava di trincerarsi dietro prassi consolidate, perché non se ne conoscevano o volevano altre. Ed invitavo a tenere aperte tutte le possibilità culturali, evitando di dire ad ogni inizio d’anno: “ per questo problema facciamo come l’anno scorso”. Gent.le Nene, come te, anche noi, ci proviamo ancora…. Buona sera.
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