La crisi odierna dell'Europa è il segno del venir meno di quel "quid" culturale e spirituale che ne costituisce l'unico possibile substrato.
🖊 Post di Rosario Grillo.
🎨 Le immagini riportano alcuni ritratti di Erasmo da Rotterdam (1466-1536) dipinti dal pittore tedesco Hans Holbein il Giovane (1497-1543).
Erasmo è stato “il primo europeo cosciente” e il suo nome, non a caso, costituisce l'acronimo (in lingua inglese) del Programma di mobilità studentesca dell'Unione europea, istituito nel 1987.
🎨 Le immagini riportano alcuni ritratti di Erasmo da Rotterdam (1466-1536) dipinti dal pittore tedesco Hans Holbein il Giovane (1497-1543).
Erasmo è stato “il primo europeo cosciente” e il suo nome, non a caso, costituisce l'acronimo (in lingua inglese) del Programma di mobilità studentesca dell'Unione europea, istituito nel 1987.
Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo da Rotterdam (1523, Kunstmuseum Basel), particolare |
Nell'uno
e nell'altro caso, trascurando l'accenno ad Occasus=Occidente (tramonto), c'è convergenza
laddove si ferma l'attenzione allo “sguardo oltre l'orizzonte” “lo spirito di
crescita” “il divenire”: tutte immagini rappresentate nello svolgimento del tessuto
della civiltà europea: Odisseo, Eraclito, la talassocrazia greca.
Comincio
da qui perché l'etimologia, percorrendo la via del linguaggio, dipana molti
misteri e/o equivoci.
Comunque
il mio intervento non è inteso a far concorrenza ai giovani cultori della
diplomazia, speciale arte della conoscenza delle relazioni internazionali, che
ci illustreranno al meglio il divenire geopolitico della comunità europea.
Vuole
piuttosto indicare opportunamente la natura e la qualità dell'anima
dell'Europa.
Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo da Rotterdam (1523, Kunstmuseum Basel) |
Eh
già! Perché se non possedesse “un'anima”, non si darebbe neppure possibilità di
una comunità europea.
Parlo
di “anima”, come un “quid” culturale, attribuendo (un po' romanticamente) alla
cultura una linfa spirituale (Il rimando è a Fichte, a Mazzini più avanti, anche
se non voglio appesantire questa parte).
Ci
tengo a sottolineare che questo risvolto non vuole disattendere la presenza e
l'incidenza del lato materiale della civiltà europea, fatto di esperienze, di
scoperte, di cammino tecnologico, di concreto benessere materiale con tutti i
suoi addentellati.
Ma
l' “anima” come spiritus ci porta dentro qualcosa di palpitante, di generato e
generante, e come tale di corruttibile.
Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo da Rotterdam (primi decenni del 1500, Louvre, Parigi), particolare |
Ad
essa, in primo luogo, dobbiamo portar soccorso!
In
parecchi hanno scritto sulla nascita e sulla crescita dell'idea di Europa e tra
questi voglio citare innanzi tutto Federico Chabod.
Non è questo, però, l'asse del mio discorso.
Lo traggo piuttosto dagli scritti che Massimo Cacciari ha dedicando al
problema.
Il
taglio che Cacciari dà al problema è precipuamente filosofico. Egli elabora
un'identità europea che risulta dal “substrato” della storia Mediterranea,
sequenziato nelle “stazioni” delle città ioniche, dell'impero romano, della
civiltà rinascimentale, fino allo sviluppo dell'Europa industriale.
Lo
scontro tra le città greche e l'impero persiano nel teatro Mediterraneo assume
così il significato dell'affermazione della libertà sul dispotismo orientale
(ecco l'incontro/scontro fra Occidente ed Oriente).
Il
seguito della guerra civile è simbolo dello scatenarsi delle “indocili”
(disarmoniche) libertà individuali (poleis) trascinate inevitabilmente dalla
spinta a crescere, dalla stessa energia che le ha fatte emergere come poleis.
Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo da Rotterdam, (primi decenni del 1500, Louvre, Parigi) |
Comincia
una dialettica tra polemos e stasis, costante della storia e della politica (tecne
umana): dalla talassocrazia greca all'impero romano, al capitalismo sfociato
nell'epigono dell'imperialismo, il filo è continuo.
La
dialettica polemos/stasis non dice soltanto la necessità della crisi, della
rottura di qualsiasi equilibrio, ci mette davanti sempre al “dovere” di “comporre”
la spinta inevitabile della crescita, con la ricerca dell'armonia, con il
richiamo all'unità del sodalizio attraverso il governo delle Leggi, attraverso
le costituzioni degli Stati.
Siamo
al cuore del problema.
Problema
esattamente è la corretta lettura dell'identità europea, così lontana dai
politici odierni, nazionali ed europei.
Hans Holbein il Giovane, Erasmo (1523, National Gallery, London), particolare |
Nella
politica il realismo impone di trattare e regolare gli appetiti individuali
umani, che per metamorfosi organizzativa possono presentarsi sotto forma di
Stati nazionali votati alla conquista (nazionalismo).
Nella
politica l'ideale soccorre, indicandoci la sorgente e la meta: ciò che unisce
(l'arche').
Nella
scienza politica si sa che la democrazia, essendo la forma più evoluta di
governo secondo l'istanza della libertà, deve prevenire il vizio della
prevaricazione ad opera del pletos, cioè della moltitudine informe e
indisciplinata (nazionalismo delle masse ovvero populismo).
L'Europa
ha bisogno di risintonizzarsi con la sua anima autentica!
Potrà
di conseguenza avvertire l'obbligo morale di accogliere, secondo tradizione
umanistica, gli emigrati che bussano alle sue porte, sapientemente predisporre
gli ingredienti di una convivenza armoniosa e progressiva.
Hans Holbein il Giovane, Erasmo, (1523, National Gallery, London) |
Rimandiamo ai podcast delle puntate di Uomini e Profeti (qui il sito) curate da Massimo Cacciari - 4 lezioni relative al destino dell'Europa - e da Enrico Cerasi, con una ricostruzione della figura di Erasmo da Rotterdam.
Caro Rosario, vorrei commentare il tuo bel post con la “PREGHIERA PER L'EUROPA” di p. Carlo Maria Martini: Padre dell'umanità, Signore della storia, guarda questo continente europeo al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi, precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto. Guarda questi popoli evangelizzati da Pietro e Paolo, dai profeti, dai monaci, dai santi; guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri e toccate dalla voce dei Riformatori. Guarda i popoli uniti da tanti legami ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra. Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito fondata non soltanto sugli accordi economici, ma anche sui valori umani ed eterni. Una Europa capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche, pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità. Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere di suscitare e promuovere un'intesa tra i popoli che assicuri per tutti i continenti, la giustizia e il pane, la libertà e la pace.
RispondiEliminaGrazie!
RispondiEliminaE' proprio così: "Nella politica il realismo impone di trattare e regolare gli appetiti individuali umani, che per metamorfosi organizzativa possono presentarsi sotto forma di Stati nazionali votati alla conquista (nazionalismo). Nella politica l'ideale soccorre, indicandoci la sorgente e la meta: ciò che unisce (l'arche'). (...) L'Europa ha bisogno di risintonizzarsi con la sua anima autentica!".
RispondiEliminaSperiamo di riuscirci ... Grazie.
Gian Maria opportunamente porta il contributo dell'innovazione di Carlo Maria Martini, che riassume il sostrato empatico dell'anima dell'Europa.
RispondiEliminaMi permette di ricordare che , superato il periodo dell'incomorensione Chiesa- Comunità dell'epoca della Costituzione, davanti allo sbandamento evidente dei governanti ( lato sovranista), è toccato alla Chiesa richiamare l'ideale europeo . Vedi gli incontri di Bergoglio con i rappresentanti europei.
Argomento in cui la filosofia....la letteratura....l' arte... hanno dato opinioni....giudizi....
RispondiEliminaRiporto la vostra espressione....." Soccorrere l'anima dell' Europa....Spirito inevitabile della crescita con la ricerca dell' armonia ...." Da sempre l' uomo ha agito attraverso il governo delle leggi......formando stati e relative costituzioni.......
Tutto per migliorare ......l' Europa lo testimonia.
Nel cammino dei secoli abbiamo creduto di essere pieni di " sapienza " ....di quella sapienza che fa scomparire i problemi.....
Purtroppo non ci riusciremo perché la nostra sapienza non è come quella di Dio ..... Abbiamo sempre bisogno di interrogarci su ciò che sembra giusto e su ciò che è veramente giusto.....un detto popolare dice...." un occhio non può vedere l' altro occhio..... "
Allora...approvo l' intervento della signora Chiara Dalmata con la preghiera del Cardinal Martini .....e la nostra sapienza.......pur generando problemi .......farà passi avanti.....
Crisi.... sofferenze....guerre non sono semplici immagini ma vere e dure realtà..... dobbiamo pagarne il prezzo ....e impareremo che " l' Ego " non è un buon amico da tenere a braccetto....
....." Che Dio ci aiuti " .....e ci aiuterà. .....Lui non ci lascia soli ....
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Grazie per il commento e le due splendide vignette! Buona domenica.
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