Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

lunedì 13 agosto 2018

Spiritualità e sapienza del vivere. Thoreau, Ascoltare gli alberi.

Cosa si intende con il termine "spiritualità". Perché coltivarla.
Post e fotografie di Rossana Rolando.

Sentiero da Carnino a Pian Rosso, 
Alpi liguri e piemontesi
Uso “spiritualità” per indicare un insieme di principi che nutrono la vita e orientano l’agire, generalmente in alternativa ad un modello dominante che appiattisce e disumanizza. Spirituale è ciò che coltiva l’umano nella sua dignità ed interezza. E’ una sapienza di vita che può attingere alle più diverse fonti. Lo dico perché la parola “spirito” può prestarsi ad equivoci e contrapposizioni (spirituale materiale, mente corpo, dentro fuori) riferibili a ben precise correnti filosofiche che non intendo qui richiamare. Né vorrei restringere il significato del termine all’ambito religioso: esso ha senz’altro a che fare con le religioni, ma non si identifica con queste.
Come ha affermato Vito Mancuso, la spiritualità sta alla religione come la giustizia si rapporta alla legalità o la cultura al sapere (vedi video qui sotto). La giustizia, infatti, deve codificarsi nel diritto positivo, ma non coincide con le leggi, tanto è vero che vi può essere un sistema giuridico ingiusto (es. nazismo). La stessa cosa vale per il sapere, necessario perché si dia cultura, ma non sovrapponibile ad essa, altrimenti si parlerebbe di semplice erudizione. Nello stesso modo la spiritualità può tradursi in religione e rito, ma può anche esistere una religione ridotta a pura ritualità e priva di anima.
Quindi - possiamo concludere - la spiritualità è una sapienza del vivere che attinge ai mondi religiosi, ma non solo (anche alla poesia, alla letteratura, alla musica, all’arte…).

⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇ ⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇

A partire da queste premesse ho letto Ascoltare gli alberi (Garzanti, 2018) di Henry David Thoreau (1817-1862),   rintracciandovi quella concezione della natura da cui ha tratto ispirazione Paolo Cognetti (recensione de "Le otto montagne"), propugnatore di raduni in montagna che riscuotono notevole successo, anche per la presenza (nell’ultima edizione di luglio) di personalità di spicco, quali Erri De Luca e Francesco Guccini.
Thoreau, come dice il Post del 12/7/2017 (qui il link), è poco conosciuto in Italia e molto amato in America. Il suo Walden. Vita nel bosco è il manifesto della ricerca di una vita autentica (attraverso il ritorno alla natura) e della formazione di una coscienza vigile (che trova la forza di opporsi allo stato, quando esso impone l’ingiustizia, come attesta il precedente La disobbedienza civile).
Famoso il brano ripreso ne “L’attimo fuggente”:
“Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza e in profondità, succhiando tutto il midollo della vita. Per sbaragliare tutto ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”
...
⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇ ⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇⋇

In Ascoltare gli alberi (scelta di brani tratti prevalentemente dal Diario) si respira una vera e propria sacralità dei boschi, nel senso positivo di luoghi di elevazione dell’animo:
“Guardi lungo questi sentieri, con il loro stretto pergolato di alberi curvi, come tra le natave laterali di una cattedrale, e ti aspetti di sentire dalle loro profondità un coro che canta” (p. 7).
“…sul cammino dello Spirito stesso che risiede in questi boschi…” (p. 8).
“Mi salta il cuore in gola al suono del vento nel bosco. Io, che solo ieri avevo una vita così dispersiva e superficiale, ritrovo all’improvviso il mio spirito, la mia spiritualità, attraverso l’udito” (p. 9-10).
La natura è un libro sapienziale che ridona verità alla vita:
“Ma da solo in foreste o campi lontani, in umili terre inselvatichite… io ritrovo me stesso… Immagino che questo beneficio, nel mio caso, sia equivalente a quello che altri ottengono tramite la frequentazione della chiesa e la preghiera. Io vengo alla mia solitaria passeggiata nei boschi, come chi ha nostalgia si dirige verso casa. […] E’ come se in quei luoghi incontrassi sempre qualche compagno illustre, sereno, immortale, infinitamente incoraggiante anche se invisibile, e camminassi insieme a lui” (pp. 33-34).
Sentiero da Carnino a Pian Rosso, 
Alpi liguri e piemontesi
Gli alberi sono “amici” da riconoscere e amare, sono i nostri genitori, “hanno un cuore”, sono il segno dell’opera raffinata della Natura, sono modelli del vivere:
“Allora facciamo sì che la nostra vita si erga verso il cielo come un bell’albero illuminato sull’orizzonte occidentale, e al levare del sole sia piantata su una collina orientale per brillare ai primi raggi dell’alba” (p. 62).
“Mi colpisce il fatto che più lentamente gli alberi crescono all’inizio, più solidi sono nel nucleo centrale, e credo che la stessa cosa sia vera degli esseri umani” (p. 62).
“L’uomo è come un albero che non è limitato dall’età, ma cresce fin quando ha radice nel terreno” (p. 67).
Le foglie ci insegnano a morire:
E’ con vivacità e leggerezza che [le foglie] marciano verso l’ultimo luogo in cui riposeranno. Non portano alcun lutto ma scorazzano allegramente sopra la terra per trovarsi un posto…Ci insegnano a morire. Viene da chiedersi se verrà mai l’epoca in cui gli uomini, con la loro millantata fede nell’immortalità, si metteranno a giacere con tanta grazia… (p. 75).
….
Sopra Carnino, 
Alpi liguri e piemontesi
Credo che oggi ci sia una profonda esigenza di spiritualità, degna di essere ascoltata, da qualsiasi parte provenga, perché c’è bisogno di formazione, elevazione, umanizzazione, per arginare involgarimento e omologazione. E’ sul comune terreno umano che le diverse spiritualità possono incontrarsi, reciprocamente riconoscersi e arricchirsi.

Sentiero da Carnino a Pian Rosso, Alpi liguri e piemontesi
Sentiero tra Carnino e Pian Rosso, Alpi liguri e piemontesi
Sentiero Carnino Pian Rosso, ponte sospeso

8 commenti:

  1. Risposte
    1. Felice di poter condividere pensieri e orizzonti. Buona serata.

      Elimina
  2. Il post si muove sulla linea di un’idea della Natura finalmente libera da certe distorsioni e da un certo dogmatismo. È filtrato un senso del Cosmo, che , di origine antica, si è infine fermato nella tradizione orientale. Papa Francesco lo ha recuperato è reso disponibile nella ultima sua enciclica.
    Annota bene Rossana : nella Natura, con la Naturapossiamo avvertire lo Spirito, fuori e contro ogni opposizione corpo/spirito.
    Mi piace sentire echi che vengono anche dal film Into the wild. 🍀🌈

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovo che Thoreau sia di grande modernità, non solo (come solitamente viene ripreso) per la tematica della cura/rispetto/fratellanza con e per la Natura. Anche il linguaggio è essenziale, poetico, vigoroso. Grazie Rosario, per le tue osservazioni, un abbraccio.

      Elimina
  3. Mi onoro di leggere un pensiero che da anni elaboro e lo trovo, semplicemente, concreto. 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello! Sono contenta della consonanza. Un caro saluto.

      Elimina