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mercoledì 1 agosto 2018

Sergio Marchionne, necrologio.

Una riflessione sulla figura di Sergio Marchionne e sul predominio - negli ultimi giorni della sua malattia fino alla morte - dell'economia sull'umano.
Post di Rosario Grillo.

Sergio Marchionne (a sinistra)
 in visita ufficiale alla JNAP di Detroit 
nel 2011
L’intento che mi guida è insito nel primato dell’Uomo, anzi a dir meglio del Creato.
È necessario perciò una ripuntualizzazione sul concetto di creazione.
L’azione di dono e di cura di Dio per l’Essere.
Al suo interno, senza pretesa di dominio, trova posto l’uomo, coagente della creazione continua. In questa misura l’uomo riflette e partecipa all’azione del Donare.
Mi carico pure l’onere delle repliche che arriveranno, consideranti il mio pensiero fatuo Irenismo (e buonismo), che inneggeranno invece al “lavoro e utilità”, sorretti e corroborati dalla logica del dominio.
Aperto al dialogo nell’orizzonte della condivisione, confermo la chiave di volta della Comunità che interagisce.
Nel disegno che impronto, confortato da certi assunti teologici (1), l’uomo alza il senso del suo fare, il valore del lavoro che compie.
(In quest’ordine ho già scritto: il lavoro è preghiera. Ma non voglio tormentare per avere consenso alla mia tesi. Il denominatore è semplicemente: la qualità umana del lavoro).
Premessa doverosa per fare un necrologio, nella conferma del livello umanistico di Sergio Marchionne.
Lorenzo Delleani, I fondatori della F.I.A.T., 1907
L’ingegnere, come una meteora, vista la breve durata della sua “azione storica dentro la Fiat, ha impresso il suo segno. Ed esso consiste sicuramente nella salvezza della Fiat per garantirne la sua continuità.
Della Fiat bisogna avere contezza: il significato storico è di rilievo. In tutta la sua portata nella suo spessore: industriale, imprenditoriale, sociale nazionale oltre che economico. Si può dire che Marchionne si allinei alla serie del Gotha: il fondatore, Valletta, Giovanni Agnelli, Romiti.
A questa stregua va valutato, riconoscendo l’integrità (integralità?) della sua filosofia padronale. In questo modo va riconosciuta l’acutezza della ricetta con la quale ha “svecchiato, ammodernato e coraggiosamente perseguito la via della “multinazionale”.
Nelle relazioni sindacali, nella nuova fisionomia dei contratti di lavoro si trova una perfetta simmetria e la dura chiusura a qualsiasi tentativo di continuare il dialogo sociale.
Se è stata letta bene le premessa, questo è stato il contributo del suo esistere, della sua partecipazione all’Essere, dell’impronta lasciata nel tessuto della Creazione.
Quanto si è desiderato in questi pochi, frenetici giorni, il risalto della Persona umana?
Era possibile, senza intaccare il corso della “necessaria scelta di natura economica.
Ed invece, a mio parere, è risultato schiacciante, disumanizzante, il primato dell’economia, della finanza, della Borsa, del Mercato.
Si attendeva una prova di un nuovo corso, visto che da molte parti si è lamentato il soffocante predominio dell’economia sulla politica (come dire sull’umano).
La prova è miseramente fallita.

4 commenti:

  1. Mariangela Romanisio1 agosto 2018 alle ore 14:04

    Sergio Marchionne è l'esempio di un uomo che ha fatto di un sogno la sua vita:

    "Se la vita ha il soffio
    per esserci alla grande,
    di vita è il sogno."

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  2. Non so se corrisponde al vero, me lo augurerei. Di certo è l’esempio di un lavoratore e, meglio, di un imprenditore che ha avuto la vena del ” Beruf “,comprensivo quindi di vocazione etica.
    Ho voluto rappresentare lo squilibrio tra la sua dedizione etica al lavoro, il suo qualificato contributo alla Economia in maiuscolo, compreso nella cifra dell’Umano e la strumentalizzazione a fin di parte che ne è stata fatta. Senza un briciolo di consapevolezza!
    Grazie del contributo!

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  3. Mi è difficile dare un giudizio pacato. So solo che ha eliminato il debito di altri incapaci e chi ne ha pagato le conseguenze. Solo fra qualche anno capiremo come si evolverà.

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  4. Caterina Mazzitelli3 agosto 2018 alle ore 13:50

    La vicenda di Marchionne serve...ci sta facendo un grande regalo....non lo hanno trattato bene e noi siamo dispiaciuti per lui e la famiglia...conta la sua umanità messa da parte per l'impresa...era necessario silenzio e non si poteva...cosi e emersa disumanita nostra società...
    E insegnamento che conta trarre dalla vicenda Marchionne...questo voglio dire...per futuro

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