La bicicletta - simbolo di libertà, democrazia, convivenza - promossa anche ad Albenga, attraverso la pista ciclabile, secondo il programma del nuovo sindaco Riccardo Tomatis.
Post di Gian Maria Zavattaro. Immagini delle illustrazioni Riccardo Guasco.
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk, Ciclismo |
“La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto
al posto di un’auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da
un’unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in
un’ora, ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se
le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta.”(Ivan Illich, Elogio
della bicicletta, Bollati Boringhieri, To, 2011, p. 58).
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk, Concentrato e pedalare |
Qualcuno potrebbe obiettare che la
pista ciclabile in fondo è un aspetto banale e marginale del programma e che
ben altre dovrebbero essere le priorità e le urgenze. Non c’è dubbio: le
priorità spettano alle urgenze. Ma che cosa urge in primis ad Albenga?
Sicuramente la salvaguardia della salute
di tutti e la vivibilità della città. La pista ciclabile può essere uno
specchietto per le allodole, cenerentola da relegare ai margini della città per
non cambiare nulla, ma tacitare qualche fanatico elettore. Oppure può essere un
modo sorprendente di dare concreta risposta ad una serie di problemi urbani. Non è casuale che in tante
città europee ed italiane fiorisca e rifiorisca la mobilità ciclistica (1):
fioritura di nuove mappe della città e soprattutto di nuovi “civili”
comportamenti individuali e sociali.
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk |
Si sa: M. Augé è un onirico
sognatore. Ma in questo caso, forse, neppure tanto. I suoi veri referenti non
sono semplicemente i ciclisti professionisti, sono soprattutto le persone “comuni”,
uomini e donne di ogni età ed appartenenza
che se ne vanno pedalando, districandosi a ritmi cadenzati tra il
traffico cittadino.
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk, L'importanza di saper cadere dalla bicicletta... con classe! |
La seconda è l’apertura agli altri ed
al mondo che ci circonda. In bici si va, sì da soli, ma ancor più in compagnia,
con la famiglia, gli amici. In bici si può “vedere” il mondo che in auto ci
sfugge: riscoprire la meraviglia del creato, fermarsi a contemplare, affrontare la salita nella solidale fatica
con gli altri, godere l’avventura della discesa… La bici allora aiuta a
percepire nuove visioni e sensazioni, a prestare attenzione all’altro, a
superare le differenze e la gerarchia dell’età, a reinventare ”legami sociali
gradevoli, leggeri, magari effimeri, ma sempre portatori di una certa gioia di
vivere”. Augé intravvede il “nuovo umanesimo dei ciclisti” che annulla le
differenze di classe, induce all’uguaglianza, riconduce l’esistenza delle
nostre città a tempi e ritmi più sostenibili, trasforma le vie urbane in spazi
da scoprire con la cadenza regolare della pedalata e riapre così le porte al
sogno ed all’avvenire.
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk, Come lavare la bicicletta (... e nel frattempo farsi una doccia) |
Chissà! Forse il
sindaco Tomatis, unitamente al Consiglio comunale, sta mettendo alla prova e
sfidando noi cittadini ingauni proprio sul piano della libertà e della
democrazia. Non sarà questo di sicuro l’unico modo, ne seguiranno tanti altri
lungo il cammino già segnato dal predecessore. Ci sarà chi si burlerà della
sfida, ma saremo in tanti a raccoglierla, ad
assaporarla nel quotidiano, a verificare la verità di quanto sostiene
Illich: “La bicicletta è il modo inventato per
dare il massimo di libertà a tutti e il massimo della democrazia ad una
città”(6).
Quale città? L’incomparabile Albenga!
Note
Riccardo Guasco, Illustrazione per la rivista Cycling Plus Uk, Quando brucia, brucia! |
2. Sappiano tutti che le piste
ciclabili sono una fantastica
opportunità per il turismo sportivo, per la salvaguardia dell’ambiente, per
un’alternativa all'uso quotidiano dei veicoli a motore. Presuppongono una visione alternativa della mobilità e
dello sviluppo del territorio, rapinato dal transito e posteggio sempre più
caotici delle auto. Meno smog, meno inquinamento acustico, puntualità dei
mezzi pubblici, strade più curate, calo degli incidenti stradali, famiglie che
risparmiano sulla manutenzione delle auto e soprattutto il ripristino delle
piazze da parcheggi a luoghi di socialità e incontri. Per le amministrazioni comunali “una sfida
non da poco in città dove togliere i parcheggi o farli pagare solleva proteste
e fa perdere voti” .
3.
Ciclabilità diffusa significa non
collocata ai margini ma sulla viabilità principale, distribuita su tutta la
città in una rete continuativa e sicura.
Spetta ovviamente ai tecnici ed
agli esperti produrre le soluzioni pratiche: aggiornare la mappa della città
con isole pedonali ecc…, ridefinire il reticolo di servizi all'interno della
rete ciclabile, parcheggi e bici-stazione, zone 30 a tappeto, aree di
socialità, spazi stradali condivisi con i pedoni, adeguate misure di
attenzione ai bambini che vanno a scuola
o giocano, alle mamme con carrozzine, ai disabili, agli anziani …
4.
M. Augé, Il bello della bicicletta, Bollati
Boringhieri, To, 2009, o.c. p.8
5.M.
Augé, o.c. p.65
6.
I. Illich, Elogio della bicicletta, Bollati
Boringhieri, To, 2011, pag. 9.
Riccardo Guasco, Ciclismo 2019. |
Due persone che si incontrano in bicicletta iniziano a parlarsi. Le stesse, chiuse in una autovettura, iniziano a litigare.
RispondiEliminaVerissimo!!
EliminaDa "ciclista (ahimě solo) della domenica" sottoscrivo in toto. Nelle ultime stagioni estive ho avuto modo di scoprire luoghi, paesaggi, storie della mia zona - la pedemontana trevigiana - proprio grazie alla bici. Aggiungerei in nota le ciclabili del Trentino, zona Garda, che ho avuto modo di sperimentare.
RispondiEliminaAccogliamo l’invito di sperimentare la ciclabile zona Garda, appena ci sarà possibile… Un caro saluto.
EliminaCome moglie di un cicloamatore, non posso che sottoscrivere questo post, parola per parola.
RispondiEliminaGrazie!!!
Anche mia moglie ha sposato un cicloamatore, che non disdegna ogni tanto anche un giro in moto…..Un caro saluto da Rossana.
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