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venerdì 15 gennaio 2021

Umano Inumano. Verso un nuovo Umanesimo.

La scissione tra Umano e Inumano dalla Shoah al tempo odierno.

 Post di Rosario Grillo.

Gaetano Previati (1852-1920), La creazione della luce (1913)
1 In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2 Egli era in principio presso Dio:
3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5 la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
6 Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7 Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8 Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
9 Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10 Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11 Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
12 A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13 i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14 E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni I

✴️ Premessa.

Il Verbo-Parola si è fatto carne. L’uomo è creato: figlio di Dio. Dio si è fatto uomo. Ecco il fondamento dell’Umanesimo.

Gaetano Previati, La caduta degli angeli, 1913.
L’uomo ha “profilato ulteriormente la sua immagine in un succedersi di epoche storiche ed ha di frequente usato malamente la sua libertà. L’episodio Caino è cifra di una “involuzione egolatrica, serve così, dialetticamente, ad esortare (proteptikon) a riconoscere “l’altro da sé (1) oppure incornicia possibilità diverse. (2) (3)

Se restiamo nel confine della “immaginazione borgesiana (4), la memoria dell’accaduto diventa occasione di riscatto. Il significato paidetico sta dunque non nella immobilità atroce della vendetta, ma nella mobilità salvifica del perdono. Il cammino storico cioè accredita all’Uomo la fratellanza, il fecondo riconoscimento dell’altro, la convivenza e la comunità. Necessità chiede che il Ri-vestimento avvenga nella dinamica dell’incontro, del camminare, metafora di un cumulo di esperienze: nomadismo. - esilio - ritorno - esplorazione - colonialismo - globalizzazione. Bisogna movimentare nelle vicissitudini storiche lo specimen del “popolo eletto e de l’ad-veniente Terra promessa.

✴️ Il presente.

Gaetano Previati, Il giorno risveglia la notte, 1905
Il presente pone davanti alla dispersione dell’Umanesimo. La conflagrazione mondiale della guerra, che incorpora odio, nelle due guerre mondiali raggiunge l’apice nel simbolo, per antonomasia, della dis-umanità: la Shoah. Nel retaggio dell’ universo concentrazionario cade l’ultimo presidio: “Mostrando, nella forma più feroce, ‘quanto l’uomo ha osato fare all’Uomo’ (Primo Levi) Auschwitz infrange irrimediabilmente la linea che separa Umano e Disumano: rivela quanto e come il dis-umano sia in senso proprio, letterale, in-umano, cioè in-scritto nell’umano, parte di esso, espressione della medesima radice: una sorta di eccedenza dell’umano, di ‘umano troppo umano che come tale travolge l’antico concetto di Humanitas nel collasso di ogni senso”. (5) E la negatività si riverbera - per stanchezza? Per analogia? Per prosecuzione della discesa infinita nel baratro? - negli attuali, ripetuti, “progrom rivolti contro gli immigrati, i rom, i diversi. (6) Non è solo l’effetto della demolizione delle basi concettuali dell’Umanesimo filosofico, costituitosi nel ‘300/‘800, con la défaillance della centralità del Soggetto cartesiano-kantiano. Di un Soggetto, cioè, che ha eletto il pensiero a suo segno distintivo, che si è marcatamente distinto dalla res extensa, dal mondo delle cose, che si è celebrato nel “regno dei fini kantiano.

Gaetano Previati, Notturno (Il silenzio), 1908
Revelli, nell’opera citata, pondera la smisuratezza della tragedia, accesa, ancor di più, dalla pandemia che ci immobilizza a tutt’oggi.

Trascinato dalla epigrafica definizione che “l’inumano è piuttosto il presentarsi attuale della possibilità che l’uomo sia nulla per l’altro uomo, ossia che l’uomo consideri nulla l’altro uomo (7) passa in rassegna il nichilismo. Ne vengono fuori: le crudeltà dell’imperialismo... e, cercando a fondo, della verità marxiana sulla mercificazione dell’umano nel modello produttivo del capitalismo sospinto. Emerge l’esaltazione della “potenza bruta” della tecnica, che prende il sopravvento respingendo al margine qualsiasi remora o scrupolo umano ed umanistico. Il “cavallo apocalittico della tecnica, assumendo il primato, si proietta verso l’automa: congiunge l’umano con la macchina. Ovvero, per essere più chiari, trasferisce alla macchina le capacità dell’intelligenza umana.

Per questo motivo, Revelli, inorridendo, descrive il cammino della automazione, intrecciata con il volere del capitalismo evoluto (sic!), inarrestabile nella messa a punto della Intelligenza Artificiale più sofisticata. Nell’opera il sociologo cuneese certifica, con la riuscita della automazione spinta la fine dell’Umanesimo, tanto più che si è sottratta all’Uomo la sua essenza: quella aristotelica di animale razionale. Con il seguito: controllo della parola, del linguaggio, della logica.

✴️ Nuovo Umanesimo?

Gaetano Previati, La danza delle ore, 1899
Da lungo tempo ormai si insiste sul bisogno di fondare un nuovo Umanesimo. Con quali credenziali?

Lo stesso Revelli, una volta conclusa la scala discensiva dell’inferno, prospetta vagamente le vie della salvezza. Perciò si sofferma sulle qualità delle dottrine che si richiamano a l’antispecismo (L. Caffo e Cimatti, per fare alcuni nomi). Una “filosofia che rimuove la superiorità di specie dell’uomo nella economia del cosmo, fa cadere l’antropocentrismo e prospetta nuove forme di convivenza. Accenna ancora alle novità del pontificato di Bergoglio esposte nella Laudato sii e nella Fratelli tutti. Io prendo le mosse da qui per sottolineare la coerenza logica e l’armonico sviluppo di concetti che incarnano una pastorale orientata verso i più deboli (8), esplicitata nella frase simbolo della “Chiesa ospedale da campo.

Riconosciuto che la Chiesa è “il Cristo in cammino, la chiesa bergogliana risplende di limpidezza vissuta fuori dei palazzi romani, in un concerto sinodale ed ecumenico, molto oltre la religione unica, sull’orizzonte del Dio unico nella “diversità dei riti (Cusano). Al suo interno, una umanità consapevole della gioia discendente dall’elezione e dalle sofferenze dell’esistere, padrona quindi del dolore e della morte.

Soprattutto un’unanimità conciliata con la natura, vegetale ed animale, addirittura con il mondo delle cose se pensiamo con l’ultimo Heidegger. Heidegger, nelle conferenze di Brema, ci parla infatti de l’impianto modalità della tecnica e de l’ascolto dell’essere ove c’è superamento della a-letheia logica, a favore della prerogativa della poesia. In questo caso (esempio della brocca) si accede alla pluralità di senso. La brocca va dal materiale (terracotta di cui è fatta) al liquido (acqua o vino, frutto della Terra) al fine (ristoro dei mortali) al sacro (simbolo della consacrazione).

Gaetano Previati, Madonna dei gigli, 1893
Le due encicliche del Papa eliminano le differenze tra regno umano e regno naturale, portano avanti il naturalismo francescano (Cantico delle creature), prendono sul serio il pericolo della apocalisse ecologica, aprono ad una fratellanza umana e cosmica.

Per essa la via della salvezza.

✴️ Note.

(1)www.doppiozero.com M.Recalcati, il gesto di Caino.
(2) https://www.avvenire.it/Caino, il dramma del fratricida.
(3) Ricordo, per scrupolo, che nella visione gnostica, sulla scia dell’interpretazione degradata della creazione del mondo, a Caino è assegnato un ruolo del tutto opposto: il restauratore del Bene.
(5) M. Revelli, Umano Inumano, Einaudi 2020.
(6) Nell’opera di Revelli la prima parte è un’agghiacciante rassegna delle azioni dettate dal nazionalismo, dal suprematismo, dal razzismo: catalogabili nel "disumano".
(7) G. Galli, l’inumano e oltre, citato in Revelli , op.citata sottolineatura mia.
(8) Papa Francesco, Terra casa lavoro, il manifesto.

3 commenti:

  1. Il tuo pensare, caro Rosario, è l’arte di far pensare sui nodi e le contraddizioni del presente. Pensiero veramente pensante, mai scontato né banalizzante, sia perché appassionatamente meditato sia perché impreziosito da assidue letture, continuo confronto e richiamo (per me spesso gioiosa scoperta, come il caso di Rella e di Teti) di autorevoli pensatori e/o indubbi testimoni del nostro, tempo (penso in particolare a Raniero La Valle). Grazie.

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  2. Una toccante e bella riflessione sulla immensa e terribile possibilità contenuta nella nostra stessa essenza, di sceglierne l'aspetto peggiore o, al contrario, di esercitare la consegna propria dell'Umano incarnato che, venuto tra noi, non ha trovato chi l'abbia accolto tra i suoi, salvo chi ne abbia compreso, e scelto, il messaggio.

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  3. Un nuovo Umanesimo è necessario, ci vorrebbero più filosofi e più pensatori. Purtroppo questa società va più veloce di qualunque pensiero !!! La tecnologia ha sostituito il pensiero e la meditazione. La nostra è una società senza pensiero fondata su di un sistema binario : si è no , mi piace non mi piace. Siamo diventati le macchine che usiamo.

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