Ospitare l'ingovernabile.
Post di Rossana Rolando.
Immagini degli acquarelli di Nicola Magrin (qui la pagina facebook).
“In quanto esseri viventi, siamo morsi, rosi dal sintomo.
Siamo malati, tutto qui.”
(Jacques Lacan).¹
Nicola Magrin, Iceberg |
Gli esempi che tutti conoscono e che il più delle volte non emergono esteriormente, nella vita apparentemente sicura che si conduce, ma si presentano all’interno del percorso soggettivo, sono riconducibili a varie e molteplici esperienze, più o meno episodiche: dall’ansia all’insonnia, dall’angoscia all’inibizione, dal panico al tremore… tutte manifestazioni che si impongono al soggetto senza che egli lo voglia. Da dove arrivano? Jacques Lacan denomina il fondo inabissato da cui emerge il sintomo con il termine “reale”, intendendo con esso qualcosa che urta e mette in discussione tutto il funzionamento della vita: “Ciò che funziona è il mondo. Il reale invece è ciò che non funziona.”²
Nicola Magrin, Iceberg |
Particolarmente interessante, in questo saggio, è il paragrafo dedicato al trauma. “C’è trauma” – dice Recalcati – “ogniqualvolta la barriera del simbolico si rivela incapace di arginare l’orrore del reale e la vita del soggetto appare senza difese”⁴
Con riferimento a Jacques Lacan, il simbolico è lo spazio del linguaggio, quello dal quale proveniamo e attraverso il quale pensiamo, elaboriamo, razionalizziamo. Traumatico è ciò che si oppone a questo sforzo di assorbimento da parte della mente, sottomessa così alle forze ingovernabili del reale, che si presentano nei loro molteplici volti (spavento, terrore, sgomento, perdita, tradimento, angoscia, abbandono, assenza, malattia, morte, non senso…). Traumatico è l’insieme di emozioni, stati d’animo, angosce non digerite dall'Io cosciente, la cui entità non è misurabile attraverso parametri esterni, ma rispecchia il vissuto del tutto soggettivo di chi ne è coinvolto.
Nicola Magrin, Iceberg |
Concludo con un riferimento alle immagini liriche degli acquarelli di Nicola Magrin, in particolare l’iceberg che, come è noto, rimanda alla rappresentazione freudiana della psiche, la cui parte emersa – la razionalità – è minima rispetto alla vastità del sommerso.
Ancora una volta l’arte può mantenere la traccia del reale e lasciarla vivere.
Note.
1. Jacques Lacan, Dei Nomi-del-Padre, Il trionfo della religione, testi riuniti da Jacques-Alain Miller, Einaudi, Torino 2006, p. 105.
2. Ibidem, p. 97.
3. Massimo Recalcati, Volti dell'ingovernabile nell'esperienza della psicoanalisi, contenuto in Le nuove melanconie, Raffaello Cortina Editori, Milano 2019, p. 148.
4. Ibidem, p. 156.
5. Giorgio Caproni, Poesie 1932-1986, Garzanti, Milano 1989, p. 511.
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Fedele come sempre, Rossana, fondi arte letteratura filosofia e psicanalisi per mettere a fuoco il “ perturbante” ( nella definizione di Freud).
RispondiEliminaSono migliaia e migliaia i casi dell’impotenza umana. Cartesio prefigurava con il suo Cogito l’immensa distesa della “ prepotenza della tecnologia umana”? Lui, personalmente, no. Ma il seguito delle forze socio economiche che si raggrupperanno dietro alla storia del capitalismo occidentale sì.
Eppure leggo da S. Levi della Torre ( Dio ) che c’è un rapporto di reciprocità tra il caos ( disordine- nulla) : un infinito che eccede, un’onnipotenza che sconfina dai Limiti del Creato, che pure è fatto da Dio. L’uomo è parte di questa reciprocità. Dove integra? ( piacendo a Dio); dove ne rimane colpito? Quando la “ mano” ( techne) sorregge la mente, quando distorce il piano della mente?
Nel chiaroscuro di questo Cosmo viviamo. Un abbraccio 🫂
Grazie Rosario. Molto interessante l'estensione del discorso all'ambito della tecnologia, alla volontà di dominio razionale che sfugge di mano e si ritorce contro l'uomo stesso, evocando le forze del caos.
RispondiEliminaUn grande abbraccio.
"“Il caos non è l’opposto gnostico del cosmos, ma la sua matrice, la sua ombra, il suo sangue. La vita contiene un eccesso che sgomenta”: grazie per queste riflessioni, cara Rossana. E' tempo di abbandonare contrapposizioni quali, ad esempio, razionalità/emozioni e assumere la consapevolezza che siamo impastati di cosmo e caos, di vissuti magmatici e ricerca di ordine razionale... Buona serata. Un abbraccio.
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