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venerdì 13 settembre 2024

Democrazia in movimento

Post di Rosario Grillo
 
“La democrazia è l’unico regime a riconoscere, istituzionalizzandola, l’assenza di fondamento” (1)
 
Roberto Esposito, Pensiero istituente
Ritorno alla democrazia, alle angustie che la stringono d’assedio fino a minacciarne l’estinzione, nella speranza di evitare argomenti stucchevoli e/o ripetuti. In giro circola un diffuso richiamo alla sovranità, in ispecie dai cosiddetti sovranisti. Sempre loro, ma non solo loro, si appellano alla “ riserva della identità” fino a farne un mantra e un idolo.
L’appellativo usato chiarisce da sé che si tratta di uno slittamento in tono glocal. Più volte è stato ribadito che l’identità vive se si intinge di diversità; nella argomentazione che mi accingo a svolgere, il motivo è perciò: dall’identità alla alterazione.
 
💥 Sul potere
La democrazia addomestica il potere? Potrebbe, se andasse dietro alla volontà del popolo che si riconosce Uno per decidere la Costituzione a fondamento. Ma la Costituzione è un prius?
Il contrattualismo giuridico si riconosce in due versanti: giusnaturalismo e giuspositivismo. La decantata democrazia greca non può essere portata a paradigma del potere inclusivo, considerata la ristrettezza del demos di allora.
Meglio prendere spunto dai Romani, piuttosto, che hanno distinto la potestas magistratuale dall’imperium basandosi sulla duplice esperienza dell’età repubblicana e dell’età imperiale. L’imperium si riveste, al culmine, di auctoritas in veste assoluta.
Con l’avvento del Cristianesimo - bisogna premettere anche il dettato degli antichi stati teocratici –è stato dato un fondamento trascendente, la volontà di Dio, all’imperium. Mail registro della modernità, al seguito del groziano etsi Deus non daretur, ha poi scelto un impianto di pura razionalità umana.

sabato 7 settembre 2024

Per chi intendiamo votare

Post di Gian Maria Zavattaro
 
Stefano Rolli, Elezioni
Sfogliando i nomi dei concorrenti dei vari schieramenti savonesi, mia moglie ed io (1) ci auguriamo siano stimabili persone. Di questi tempi è cosa preziosa. 
Noi, qui ad Albenga, voteremo per un candidato non solo e non tanto perché appartiene ad un particolare schieramento (2), ma perché innanzitutto, e prioritariamente, è persona “degnissima”, più di altri capace di rispondere alle nostre speranze, ai valori di fondo in cui crediamo, alle istanze che riteniamo prioritarie relative ai giovani (al loro presente e futuro) e in particolare alle preoccupazioni della gente, compresa quella  che non ha voce, non è ascoltata (i senza lavoro e senza speranze, i malati, gli anziani, i migranti, gli ultimi e gli invisibili…).
Concretamente, in termini pragmatici: che cosa ci aspettiamo, oseremmo dire  sicuramente, dalla persona che voteremo?
💥 1. Che sia sempre se stessa, con le sue grandezze e le sue probabili debolezze, irriducibilmente realista contro ogni perfettismo, oltre ogni sogno che non sappia tradursi in progettualità e riformabilità.
💥 2. Che sia sempre libero di seguire la sua coscienza senza mai totalmente ed irreversibilmente consegnarsi a progetti e schieramenti, perché non alla politica o all’economia ma all’etica ed alla propria coscienza spetta il primato.

domenica 1 settembre 2024

Elezioni in Liguria: oltre il cinismo.

Post di Gian Maria Zavattaro
 
Mauro Biani, Sorridi, sono il tuo governo
Le vicende giudiziarie dei vertici regionali liguri (sulle cui responsabilità la prima e ultima parola spettano ai giudici competenti) hanno in ogni caso posto in rilievo la situazione drammatica della Regione, in particolare per quanto concerne la sanità pubblica, la scuola, i migranti, la trasparenza degli atti, il rapporto tra pubblico e privato: un sistema politico-amministrativo tutt’altro che limpido, che pare poco propenso a tener conto della sovranità dei cittadini e delle priorità dei loro bisogni.
L’impressione è che il cinismo sia oggi imperante anche in Liguria. Cinico è chi non crede di poter persuadere e ottenere consensi attraverso la ragione: non crede nella forza dell’educazione e per questo è ciò che di più antitetico vi è rispetto alla scuola. Alla forza della persuasione e del dialogo il cinico contrappone di volta in volta l’occulta manipolazione mielata dei media (social, Tv, sondaggi guidati ecc.) oppure la brutalità impudente della menzogna che irride l'avversario, la seduzione delle emozioni pilotate di contro alla forza della ragione, l'inganno di mezze verità alla forza della verità intera.
Gli effetti stravolgenti di questa strategia? La coerenza diventa burla, l'accoglienza dell'altro un cedimento e noncuranza il rispetto dei valori che l'altro rappresenta o testimonia.