Alessandro Gottardo - conosciuto con
lo pseudonimo di Shout - è un illustratore italiano di grande prestigio e
successo, soprattutto all'estero, dove collabora con testate come il New York
Times, Wall Street Journal, New Yorker, Time, Newsweek, Le Monde,
l'Economist... In Italia ha lavorato con Einaudi, Espresso, Minimum Fax, Internazionale. Ha ricevuto numerosi premi internazionali.
Le immagini riportate in questo post sono riprese dal suo sito, previa autorizzazione. Ad esse ho liberamente associato un titolo o un pensiero suggeritomi dalla figura (naturalmente le ispirazioni potrebbero essere diverse).
Le immagini riportate in questo post sono riprese dal suo sito, previa autorizzazione. Ad esse ho liberamente associato un titolo o un pensiero suggeritomi dalla figura (naturalmente le ispirazioni potrebbero essere diverse).
A partire da queste immagini provo a delineare brevemente lo spazio in cui si muove la produzione artistica di questo autore,
proponendo anche una piccola riflessione sull’arte oggi.
Salto nel vuoto (Shout) |
Attese (Shout) |
Incontri (Shout) |
I disegni di Alessandro Gottardo sono
fatti di tratti semplici, essenziali, geometrici. I suoi colori sono definiti,
privi di sfumature, spesso attenuati. Le figure – uomini, animali, piante,
oggetti… - sono stilizzate, schematiche, “minime”. Non comunicano un’emozione
estetica, quella che si può provare di fronte ad una produzione codificata
dalla tradizione come opera d’arte…
Che cosa dunque rende “artistica” la sua produzione iconica? Che cosa fa di un suo disegno - rispetto ai fiumi di immagini in cui siamo immersi - un oggetto “interessante”?
Che cosa dunque rende “artistica” la sua produzione iconica? Che cosa fa di un suo disegno - rispetto ai fiumi di immagini in cui siamo immersi - un oggetto “interessante”?
Potrei dire la
capacità di comunicare un concetto, un’idea, una fibrillazione cerebrale. Non
il “come”, ma il “che cosa”.
Omologazione (Shout) |
Nomadismo (Shout) |
L'uomo-televisione (Shout) |
La città-cellulare (Shout) |
Oggi si chiede all’arte – cosiddetta “contemporanea”
- un’illuminazione della mente, “un gesto d’intelligenza”, un “segnale” che
indichi, un’immagine che dia da pensare. La funzione rivelativa dell’arte, così
intesa, non si affida più ad un linguaggio descrittivo - che riproduce la
realtà o rimanda ad un sentimento interiore - ma “ideativo”, capace di dare
forma visibile ad un concetto.
In un’intervista Alessandro Gottardo afferma: ho capito che l’immagine non ha bisogno di essere tradotta. Ecco il segreto del suo lavoro: l’icona si impone da sé, comunica pensiero, svolge una funzione critica, indica, arriva al cuore della cosa in modo immediato e universale, senza dover sottostare alla complessità specialistica e molteplice dei linguaggi filosofici, sociologici, psicologici che pure suppone e somma in sé.
In un’intervista Alessandro Gottardo afferma: ho capito che l’immagine non ha bisogno di essere tradotta. Ecco il segreto del suo lavoro: l’icona si impone da sé, comunica pensiero, svolge una funzione critica, indica, arriva al cuore della cosa in modo immediato e universale, senza dover sottostare alla complessità specialistica e molteplice dei linguaggi filosofici, sociologici, psicologici che pure suppone e somma in sé.
La musica salva (Shout) |
Un mondo nel libro (Shout) |
Fuga dal tempo (Shout) |
Pensiero divergente (Shout) |
Un pezzo di cielo (Shout) |
Anonimato (Shout) |
Bellissimo- Grazie
RispondiEliminaBellissimo- Grazie
RispondiEliminaGrazie a te di cuore Patrizia. Sono molto contenta che ti sia piaciuto il post. Un caro saluto a te e a Giuseppe, anche da parte di Gian Maria.
RispondiEliminaGrazie, Rossana,... trovo molto belle le immagini,un "viaggio" al contrario, l'essenziale che ti spinge a "esplorare"...
RispondiEliminaUn caro saluto
Grazie Nele, nele. Sempre particolare, non scontata la tua lettura e la tua offerta di suggestioni. Interpreto così quello che tu dici: di solito si parte da tante analisi per arrivare all’essenziale. Qui l’immagine ci costringe a partire dall’essenziale per sviluppare una riflessione più ampia, per “esplorare”… Molto bello. Tante analisi spesso non valgono una semplice felice intuizione. Ciao, buona serata.
RispondiEliminaIntrigante l'affermazione di Alessandro Gottardo: "l'icona si impone da sé, comunica pensiero, svolge una funzione critica, indica, arriva al cuore della cosa in modo immediato e universale, senza dover sottostare alla complessità specialistica e molteplice dei linguaggi". Grazie per quest'illuminante condivisione. Buona giornata!
RispondiEliminaLa ringrazio @mari da solcare per l’apprezzamento della frase da Lei citata, che è una mia libera interpretazione dell’affermazione di Alessandro Gottardo, secondo il quale l’immagine non richiede traduzione. Buona giornata.
RispondiEliminaThank you! Sharing with regards
RispondiEliminaThank you! Sharing with regards
RispondiEliminaGrazie a Lei, Rapie Poolsawasdi. Buona giornata!
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