Hans Baluschek (1870-1935), I lavoratori |
Hans Baluschek (1870-1935), Gli emigranti, particolare |
Si potrebbe, per comprendere meglio,
applicare l’argomento “della scommessa”, che usò Pascal sul piano della
teologia (prova per dimostrare l’esistenza di Dio): la loro è una scommessa
sulla vita (partire) anziché sulla morte (restare).
Buffi risultano le mezze misure – e si
potrebbe parlare di ipocrisie, condite di malcelata xenofobia – messi in opera
da stati nazionali e pseudo-comunità sovra-nazionali (Europa) per respingerli.
Nei frangenti dei passaggi epocali,
dietro agli scontri tra esterofili ed indigeni integrali si delineava un
dibattito culturale tra favorevoli e contrari ai “nuovi barbari”, che finiva
per filtrare la “convenienza” e “le positività” dell’accoglienza. Porto in
risalto, con ciò, l’atteggiamento propizio di Agostino d’Ippona, che pure in
altri frangenti non disseminò analogo favore al “novismo”: il Cristianesimo
diventava un valido veicolo a soccorso della fusione delle genti.
Hans Baluschek (1870-1935), Domenica |
Altro che “buonismo”, come apostrofano
certe “voci senza senno”! Oggi non sembra che il dibattito abbia
la capacità d’invertire un senso comune invelenito dalle difficoltà della
prolungata crisi economica, e manipolato da mass-media orientati alla logica
dello scoop (quando non pilotati da agenzie d’opinione interessate e
precostituite). Tale senso comune, incardinato in ideologie populiste diffuse
ad iosa, è decisamente contrario all’immigrazione. Effetto, in aggiunta, di
tendenze politiche, che insidiano la Democrazia, che ne chiedono una revisione
non aliena da una subdola demolizione.
Hans Baluschek (1870-1935), Gli emigranti, particolare |
La Globalizzazione ha sostituito
l’Internazionalismo: per una parte, perché lo si è inteso come complemento
inscindibile del social-comunismo, per l’altra perché si è data via libera,
incondizionatamente, alla Globalizzazione, senza preoccuparsi di definire le
forze che l’avrebbero diretto e il fine verso cui avrebbe dovuto muovere. Non
si sono fatti i conti con il Colonialismo e l’Imperialismo, che ne è derivato,
e quindi un approccio neocolonialista inconsapevole pregiudica il punto di
vista che si ha e gli interventi che si decidono.
Così nelle viscere della globalizzazione
si muovono forze antidemocratiche ed illegali, dalla grande finanza alla
criminalità organizzata, ai trafficanti di droga, di armi, di uomini e di
organi - obiettivamente alleati molte volte.
Hans Baluschek (1870-1935), La guerra |
L’“Italietta”, ancor più inetta
dell’epoca giolittiana, da cui è derivata la definizione, non sa vedere
l’orizzonte di un’organizzazione degli stati del Mediterraneo, da essa
coordinata opportunamente, e lancia appelli inascoltati ad un’Europa, sempre
più disorientata nel suo processo di caotico allargamento (concretamente di
sensazionale decentramento).
Hans Baluschek (1870-1935), Gli emigranti, particolare |
Questa la muraglia contro cui vanno a
sbattere i flussi dell’emigrazione, prima di essere
ricoperti, in buona parte dalle acque del mare.
Hans Baluschek (1870-1935), Gli emigranti. |
Sintetica ma accurata analisi. Molto interessante, grazie.
RispondiEliminaGrazie a lei per l'apprezzamento! Grazie a Rosario Grillo. Buona serata.
EliminaRiflessioni ineccepibili, che condivido. Ottima anche la scelta iconografica. Grazie.
RispondiElimina@ mari da solcare. Siamo convinti che l’amico Rosario abbia ancora molto da comunicare. Grazie anche per l’apprezzamento - molto gradito - della scelta iconografica.
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