Nella levità dello sguardo di Lele Luzzati - che coniuga modestia e raffinatezza, semplicità e ironia - si realizza il miracolo non intenzionale, la grazia non cercata dell’opera d’arte.
Post e fotografie di Rossana Rolando.
“…dove si divertono i bambini,
quello è sempre un bel posto”
(Lele Luzzati)¹.
Mostra Labirinto Luzzati |
Mostra Labirinto Luzzati |
✴️ Genova
per Luzzati non è semplicemente un luogo fisico, è piuttosto una qualità
dell’anima, un modo di essere e di sentire, una tensione dello spirito verso il
sogno e l’immaginazione: “Uno può benissimo non uscire dalla stessa stanza e
viaggiare con la fantasia. Però io ho un altro vantaggio: che sto a Genova… una
città che veramente ha delle prospettive talmente diverse: io posso passeggiare
sempre nella stessa strada e vedere sempre cose nuove… Genova è una città molto
molto ricca di prospettive, di spunti”⁴. Perciò essa è presente, nella sua
opera, anche quando risulta apparentemente assente. La verticalità di Genova,
come dice liricamente Caproni, si riflette nell’opera di Luzzati, nei
saliscendi di scale e scalette, nelle raffigurazioni prospettiche di immagini
che si rincorrono e si sovrappongono, facendosi racconto e animazione. La
tecnica artistica che meglio la identifica e la rappresenta è quella del
collage (molto utilizzato da Luzzati): composizione di ritagli, scorci, spazi, età
storiche… di cui è fatta ogni sua casa, strada, piazza. Il video di animazione
dedicato a Genova raccoglie magistralmente l’essenza della città e dell’estetica
che ad essa si lega.
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✴️ Il
titolo “labirinto” appare quindi molto ben scelto al fine
di indicare l’intreccio complicato dei percorsi interiori di cui la città è
specchio e ispirazione. Labirintica, infatti, è la produzione artistica presentata
nella mostra e suddivisa in sezioni collegate con le diverse fasi della
biografia: dalle scenografie alle maschere del
teatro, dalla lavorazione della ceramica al cinema di animazione, dagli arredi
all’illustrazione…
Ma soprattutto labirintica è l’inventiva
di una mente poliedrica che si traduce
in molteplici percorsi artistici tra loro connessi e si nutre di semplicità e
cultura, fantasia e adesione alla realtà, fanciullesca innocenza e lucida consapevolezza.
Un reticolo di concretezza e immaginazione che trova la sua sintesi in una
visionarietà incantata e surreale, risultato della capacità teorizzata di
“creare con gioia”⁵.
Mostra Labirinto Luzzati |
✴️ La
fiaba. Come Chagall e altri rari artisti, Luzzati ha
saputo elaborare il proprio (e l’altrui) vissuto, anche quello più angoscioso –
basti pensare alla fuga della sua famiglia ebrea a Losanna, in seguito alle
leggi razziali del 1938⁶ – nella trasfigurazione creativa della fiaba. In essa
il malvagio e il doloroso, il mostruoso e il folle, il terribile e il pauroso non
sono affatto eliminati, ma rielaborati in forme fantastiche, sorvolati
dall’alto, privati del loro mortale veleno, filtrati attraverso uno sguardo
poetico, capace di togliere peso e gravità alle varie dimensioni del reale:
“importante per me è il senso del gioco, la necessità di sdrammatizzare,
cercando di vedere le cose da lontano”⁷.
✴️ L’arte e la vita. Essere se stessi da una parte e comunicare qualcosa dall’altra: questi
sono i due poli entro i quali si muove la ricerca artistica di Luzzati: “Io non
penso mai di fare un’opera d’arte quando comincio a fare qualche cosa”. Se
un’illustrazione è in grado di aprire un mondo, se la storia narrata e
disegnata in un libro per l’infanzia serve ad un bambino per imparare qualcosa…
“allora è un po’ di più che fare un’opera d’arte è dare qualcosa a qualcuno”⁸.
L’arte può essere espressione morta di un’immobile e vuota bellezza oppure può tentare di raccontare, comunicare e promuovere la ricchezza traboccante della vita - e la letizia che ne deriva - attraverso il colore e la forma. Perciò, Luzzati, quando parla dell’illustrazione di oggi, afferma: “…c’è una tendenza a fare la bella illustrazione e non l’illustrazione viva… mi sforzo sempre di insegnare… voi dovete andare in giro a disegnare la vita… [come potete dipingere] se non sapete come è uno che scappa e l’altro che lo rincorre… [voi dovete porre] prima l’anima poi la tecnica”⁹.
Questa poetica della vita mi pare trovi una splendida metafora ne “Il libro” di Branduardi (video qui sotto), il brano musicale che coniuga sapientemente le immagini di Luzzati e il ritmo delle note che scandiscono il giro delle pagine e dei giorni.
Mostra Labirinto Luzzati |
L’arte può essere espressione morta di un’immobile e vuota bellezza oppure può tentare di raccontare, comunicare e promuovere la ricchezza traboccante della vita - e la letizia che ne deriva - attraverso il colore e la forma. Perciò, Luzzati, quando parla dell’illustrazione di oggi, afferma: “…c’è una tendenza a fare la bella illustrazione e non l’illustrazione viva… mi sforzo sempre di insegnare… voi dovete andare in giro a disegnare la vita… [come potete dipingere] se non sapete come è uno che scappa e l’altro che lo rincorre… [voi dovete porre] prima l’anima poi la tecnica”⁹.
Questa poetica della vita mi pare trovi una splendida metafora ne “Il libro” di Branduardi (video qui sotto), il brano musicale che coniuga sapientemente le immagini di Luzzati e il ritmo delle note che scandiscono il giro delle pagine e dei giorni.
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✴️ Note.
1. Conclusione di Lele Luzzati
contenuta nell'articolo di Maurizio Crosetti, Luzzati, torino e la fiaba di
Gesù, su Repubblica del 2/12/2006 (qui il link).
2. Cfr. qui.
3.Citazione contenuta nell'articolo di Repubblica, "Addio allo scenografo Emanuele Luzzati, "Genova era la mia grande ispiratrice", del 26 gennaio 2007 (qui il link).
4. Osservazione tratta dal video Emanuele Luzzati: magic artist - pentre - scenograph (vedi qui).
5. Espressione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui)
6. Cfr. la biografia di Emanuele Luzzati nel sito Emanuele Luzzati. Museo Luzzati (qui).
7. AA.VV., Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati, Nugae, Genova 2014, p. 88.
8. Citazione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui).
9. Ibidem.
Mostra Labirinto Luzzati
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✴️ Note.
1. Conclusione di Lele Luzzati
contenuta nell'articolo di Maurizio Crosetti, Luzzati, torino e la fiaba di
Gesù, su Repubblica del 2/12/2006 (qui il link).
2. Cfr. qui.
3.Citazione contenuta nell'articolo di Repubblica, "Addio allo scenografo Emanuele Luzzati, "Genova era la mia grande ispiratrice", del 26 gennaio 2007 (qui il link).
4. Osservazione tratta dal video Emanuele Luzzati: magic artist - pentre - scenograph (vedi qui).
5. Espressione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui)
6. Cfr. la biografia di Emanuele Luzzati nel sito Emanuele Luzzati. Museo Luzzati (qui).
7. AA.VV., Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati, Nugae, Genova 2014, p. 88.
8. Citazione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui).
9. Ibidem.
2. Cfr. qui.
3.Citazione contenuta nell'articolo di Repubblica, "Addio allo scenografo Emanuele Luzzati, "Genova era la mia grande ispiratrice", del 26 gennaio 2007 (qui il link).
4. Osservazione tratta dal video Emanuele Luzzati: magic artist - pentre - scenograph (vedi qui).
5. Espressione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui)
6. Cfr. la biografia di Emanuele Luzzati nel sito Emanuele Luzzati. Museo Luzzati (qui).
7. AA.VV., Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati, Nugae, Genova 2014, p. 88.
8. Citazione tratta dal video Emanuele Luzzati ricorda Elve Fortis De Hieronymis (qui).
9. Ibidem.
Mostra Labirinto Luzzati |
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Ci hai trasmesso molte cose : tante immagini dei dipinti di Luzzati ( con la ricchezza della fantasia, con lo sfavillare dei colori ), la poliedricità di Genova e dei suoi abitanti ( ci aiuta a spiegare la variegata poesia dei cantautori genovesi), un buon numero di video con parecchie sollecitazioni.
RispondiEliminaNell’insieme è il ritratto della Vita, con tante pagine di Luce e qualche angolo di buio... e perciò ti ringrazio immensamente.
Gian Maria ed io abbiamo conosciuto Luzzati nel 2003, in occasione di una sua visita legata all'Istituto d'Arte di Imperia (dove Gian Maria era Preside). Abbiamo anche avuto il piacere di pranzare insieme a lui: una persona straordinaria, ricca di umanità e calore, capace di coniugare l'elemento fanciullesco con la lucidità di una mente acuta. Finalmente, con questo post, ho avuto l'occasione per ricordarlo. Ciao, un abbraccio.
EliminaBellissima questa tua recensione della mostra, cara Rossana, insieme alla presentazione di una personalità poliedrica come quella di Luzzati! Davvero fantasioso e fiabesco, colorato e poetico il mondo di questo artista insieme al suo modo di rappresentare Genova!
RispondiEliminaLe sue opere mi ricordano per certi versi Chagall che hai citato; per altri come il tema del labirinto, mi viene in mente invece Escher anche se in Luzzati non c'è la sua drammatica inquietudine.
Io ne ho conosciuto le opere anni fa, in particolare le animazioni per la musica: ricordo in particolare Rossini con "La gazza ladra" e Mozart con "Il flauto magico".
Mille grazie e un abbraccio!!!
All'interno della mostra c'è anche una parte dedicata alle animazioni per musica. Inserisco qui il video relativo a "La gazza ladra" che tu citi e che è veramente un tripudio di musica e colori. Ti ringrazio per il tuo commento, molto gradito. Un grande abbraccio e buona domenica!
RispondiElimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=tNIyV2HcM-4[/video]
Grazie a te!!!
EliminaE' molto improbabile che possa ammirare dal vivo la mostra ... Grazie per avermi permesso di apprezzarla attraverso il tuo post. Saluti affettuosi.
RispondiEliminaSi può guardare in tanti modi... Ricambio saluti affettuosi.
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