Spetta a ciascuno chiarire a se stesso ciò che per lui è l'essenziale cui rimanere fedele.
Post di Gian Maria ZavattaroIllustrazioni di Anna Godeassi.
Illustrazione di Anna Godeassi, Social |
(Jean Guitton, Silenzio sull'essenziale, riflessioni di un pensatore cristiano, ed. Paoline,1991, p.9) (1)
“Questo silenzio sull’essenziale che rispetto negli altri ora che sono arrivato alla fine della mia vita non posso più mantenerlo”(3). Mi pare invito rivolto a tutti noi, soprattutto agli anziani come me, sul finire di questo tempo che stiamo vivendo. Poi aggiunge: “Il dovere di rompere il silenzio sull’essenziale apparterebbe, secondo i miei interlocutori, in misura maggiore all’elemento laico della chiesa.
Quante volte mi sono sentito dire dal papa Paolo VI, che forse è stato il primo papa di spirito laico, che il compito di un laico non è quello di trasmettere la verità rivelata alla maniera di un prete, ma di portare una testimonianza personale, basata soltanto sulla propria storia, sulla propria esperienza, sulla propria coscienza” (4). E quasi rivolto a noi conclude: “Nel momento confuso, che chiamiamo “tempo presente”, nessuno può conoscere ciò che è cenere e ciò che è essenza, ciò che è polvere e ciò che è embrione” (5).
Illustrazione di Anna Godeassi, Domande |
Per Guitton “l’essenziale è lo spazio occupato da ciò che in una verità viene temuto”(6). Non la verità, ma una verità: sa bene che nessuno può pretendere di possedere la verità in modo esaustivo. Lo spazio occupato da ciò che in una verità viene temuto - così interpreto - attrae e insieme respinge perché esige impegno, impone fedeltà e coerenza fino in fondo, non sopporta il tradimento o l’abbandono. Spetta a ciascuno chiarire a se stesso ciò che per lui è l'essenziale cui rimanere fedele perché costitutivo del suo esserci nel mondo. Senza reclamare alcuna pretesa oggettiva, semmai intersoggettiva, mi accontento - tenendo per me e mia moglie i tratti più profondi del nostro sentire - di esplorare ed indicare alcune tracce che stiamo condividendo.
Essenziale per me, per noi è:
“Dove sei?” Dunque: dove sono? Quando Dio domanda ad Adamo: “Ayekah, dove sei?”, penso che sia la questione essenziale.
Illustrazione di Anna Godeassi, Paura |
* il coraggio di essere laici. Il Decreto conciliare sull’apostolato dei laici (Apostolicam actuositatem,7) pare proprio riferirsi al nostro tempo: “L’azione caritativa ora può e deve abbracciare tutti assolutamente gli uomini e tutte quante le necessità. Ovunque vi è chi manca di cibo, di bevanda, di vestito, di casa, di medicine, di lavoro, di istruzione, dei mezzi necessari per condurre una vita veramente umana, ovunque vi è chi afflitto da tribolazioni e da malferma salute, chi soffre l’esilio o il carcere, la carità cristiana deve cercarli e trovarli, consolarli con premurosa cura e sollevarli porgendo loro aiuto. E quest’obbligo si impone prima di tutto ai singoli uomini e popoli che vivono nella prosperità”.
Illustrazione di Anna Godeassi, Tempo |
* la forza dell’agape. Accanto al virus si diffondono straordinari atti di servizio ed abnegazione verso gli altri, “conversazioni di umanità” autentiche e non formali. Ci si accorge che l’umanità tutta è una grande famiglia: convivio dove è bene depositare le armi e sostituirvi gesti di gratuità, insieme vivere l’avventura della condivisione delle tragedie e delle gioie, dei sapori di arte e poesia, delle speranze e delusioni, di nobili sentimenti e catartiche emozioni. C’è sdegno per l’abisso di immoralità di miserabili sbruffoni, profittatori e speculatori. C’è pianto corale per “i morti in solitudine” ed i loro cari affranti. C’è sorriso - che sostituisce la stretta di mano nello scambio della pace - “il massimo della espressione umana”, forza quasi taumaturgica che non si eredita né si compra, ma trasmette la presenza in sé e negli altri del bello, del vero, del buono. C'è silenzio, per intus-legere, per ascoltare l'altro.
Illustrazione di Anna Godeassi, Colori |
Pensare infine è riscoprire che il prevedibile e l’imprevedibile possono essere categorie artefatte e ciò che oggi è risultato a molti imprevedibile (il virus) in realtà era prevedibile, come è prevedibile pensare il futuro dopo il coronavirus, ponendo argini agli errori e peccati pregressi. (8)
* non dimenticare, conservare la memoria di questa quarantena irta di contraddizioni, dove si intrecciano tragedie e patimenti, gioie e dolori, donne ed uomini generosi al limite del martirio e squallidi truffatori e cinici speculatori; dove siamo costretti alla segregazione eppure ci sentiamo in comunità, uniti alla famiglia, agli amici, alla scuola, partecipi come non mai alle vicende locali e globali.
Illustrazione di Anna Godeassi, L'illusione del tempo |
* e poi? Per me credente si propone il quotidiano “estote parati” con lo sguardo a Cristo crocefisso e risorto, al buon ladrone, alle Beatitudini (9) e al richiamo di Matteo 25,31-46.
Ecco in questo tempo di coronavirus il mio, il nostro soggettivo “silenzio dell’essenziale, lo spazio occupato da ciò che in una verità viene temuto”.
Note.
2. Primo osservatore laico a presenziare al
Concilio sin dalla prima sessione, chiamato da papa Roncalli che aveva
conosciuto come nunzio apostolico a Parigi dal ‘44 al’52 ed amico di papa
Montini che lo eleggerà a suo confidente.
3. o.c., p. 11.
4. o.c., pp.12-13. Gli interlocutori cui fa riferimento sono due vescovi francesi, suoi grandi
amici di cui riporta la conversazione circa “il silenzio prudente”
che pareva mantenessero su ciò che giudicava essenziale. Ebbe questa risposta:
“Tocca a noi ,vescovi e pastori, stabilire ciò che conviene dire o tacere in un
caso storico, a un dato momento. Tocca a voi (filosofi, scrittori,
romanzieri) annunciare la verità, senza
la nostra preoccupazione di adattamento. Spetta a noi l’incombenza di essere
efficaci, prudenti e pazienti, per poter distinguere ciò che conviene attenuare
per non urtare le coscienze, per rispettare i tempi. Questo compito appartiene
alla carità. Ma, dopo il concilio, il laicato, come nella chiesa primitiva, ha
ricevuto più che mai l’incarico della verità”
5. o.c., p.98.
6. o.c., p.22.
7. E.Wiesel (e Michail DeSaint Cheron), Il
Male e l’esilio, Baldini&Castaldi, Mi,2001, p.214.
8.
Si veda l’illuminante articolo di Vito Teti . Prevedibile e imprevedibile Pensare il futuro dopo il Coronavirus dell’11-4-20 in L’antivirus dialoghi sulla quarantena Prevedibile e imprevedibile.
9. Cfr. Lc. 6,20-23 e Mt. 5,1-12
“Ecco il
segreto. E’ molto semplice:
non si vede bene che con il cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi”
“L’essenziale è invisibile agli occhi”,
ripeté il piccolo principe per
ricordarselo…
“Gli uomini hanno dimenticato questa verità.
Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di
quello che
hai addomesticato”.
(Antoine de
Saint-Exupery, Il Piccolo Principe)
Mi piace leggere il tuo pensiero, ho molto da apprendere ...per vivere l'oggi sempre più alla luce del Vangelo, lo stesso incarnato da questo meraviglioso Papa.
RispondiEliminaPermetti di sottolineare che io per primo ho molto da apprendere e che con te mia moglie ed io condividiamo l’anelito di “vivere l'oggi sempre più alla luce del Vangelo, lo stesso incarnato da questo meraviglioso Papa”. Grazie di cuore.
EliminaCaro Gian Maria hai raggiunto la cima! E dalla cima , come sempre, lo sguardo è panoramico.
RispondiEliminaLa profondità di queste tue riflessioni è ineguagliabile..
Qui esprimo alcune considerazioni, non tutte, perché la densità degli interrogativi che hai disseminato richiede una lenta metabolizzazione.
La pandemia ci ha colti di sorpresa e ci ha sconvolto la vita.
Lo “ scompiglio “ è metanoia, come tu scrivi, o almeno deve essere. Se così fosse alla vita della dimensione piatta ed ingombra di cose superflue, si sostituisce la Vita, nella dimensione della Cura, della Grazia che chiede impegno alla sofferenza, alla compassione e gioia del Dono.
Veramente tu passi in rassegna i molti nodi, ed indicandone qualcuno, metto attenzione al Tempo. Attenzione comune, che potrebbe, in beneficio comune, essere attenzione di tutti, applicando il “ buon discernimento onde far che al privilegio dello Spazio si sostituisca il primato del Tempo “ distensio animae “(Agostino). Così ci sarà la distinzione qualitativa del prima e del dopo. Insieme: tempo della preghiera (anche per chi è non credente) visto che la preghiera è Attenzione e Premura verso chi ci circonda, verso ciò che ci circonda; tempo delle letture; tempo del dialogo ( lento e disponibile all’ascolto); tempo dell’amicizia; tempo della prossimità.
Papa Francesco ci ha avvisato già, quando ha specificato che “ dev’essere il momento per dedicarci al Tempo, dismettendo lo Spazio “. Un immenso grazie 😊
Caro Rosario, sempre generoso ad oltranza. In effetti devo molti ringraziamenti a questo “scompiglio”, che mi ha riportato al” rede in te ipsum” agostiniano… E’ proprio vero: al “privilegio dello Spazio si è sostituito il primato del Tempo distensio animi”, un salto qualitativo. Tempo delle letture (quelle che riguardano l’essenziale…), tempo della preghiera,della testimonianza della propria fede (così come ci è possibile,secondo quanto ci ricordava papa Francesco stamattina), dell’ascolto e del dialogo, dell’amicizia che si rivela e si invera anche nella sintonia dei pensieri e, dei sentimenti. Ti ringrazio.
EliminaGrazie è illuminante in questo tragico periodo.
RispondiEliminaIlluminante come un piccolo cerino che può aiutare a ritrovare il sentiero perduto nel bosco… Grazie.
EliminaGrazie.. è così bello, consolante e pieno di speranza pensare a ciò che per me e per noi è essenziale.
RispondiEliminaGrazie. In questa notte oscura della speranza “sperare è un dovere, non un lusso. Non è sognare, al contrario: è il mezzo per trasformare un sogno in realtà. Felici coloro che osano sognare…” (L.J.Suenens, Pentecoste 1974, in Lo Spirito Santo nostra speranza,ed.Paoline,1975,pp. 11-12).
EliminaGrazie! Distillato di saggezza autentica che nutre la mente e riscalda il cuore. Buona giornata e saluti cordiali.
RispondiEliminaLeggo il suo commento come un’umile proiezione di sé: Rossana ed io sappiamo bene quanto ella, ieri come docente ed oggi con le sue riflessioni in rete, sappia nutrire la mente e riscaldare i cuori. Un caro saluto .
Elimina