Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

sabato 26 febbraio 2022

Florenskij e l'appello alla nobile anima russa.

Ciò che ha valore rimane, anche se noi cessiamo di percepirlo.

Post di Gian Maria Zavattaro.

Mikhail Nesterov, Con velo, 1897-98

Nel terribile contesto della guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina, rivolgiamo un pensiero grato ai pacifisti e resistenti russi che hanno avuto il coraggio di scendere in piazza, mettendo a rischio la loro vita e la loro libertà (i dati riportati dalle agenzie di informazione: 1800 arresti da parte della polizia russa).

 

❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋❋

💥 Pensieri di Pavel A. Florenskij.

Normalmente si pensa che l'umanità morirà per la carenza di qualcosa. Per me invece è chiaro che morirà per l'abbondanza - diceva mio padre. Anche a me il molto ha sempre fatto paura, fin dall'infanzia, perché ti sembra che irrompa il caos senza forma, che non sei in grado di governare e che non puoi far tuo.¹
 
Che cos'è la cosa più importante in un'opera d'arte? La cornice, la ribalta, il confine nel tempo, l'inizio e la fine. Se non ci sono limiti non è possibile neanche la serenità. La capacità di limitare se stessi è il segno della maestria (Goethe).²
 
Occupatevi dell'opera vostra, cercate di compierla nel migliore dei modi, e tutto ciò che fate, fatelo non per gli altri, ma per voi stessi, per la vostra anima, cercando di trarre da tutto vantaggio, insegnamento, alimento per l'anima, perché neanche un solo istante della vostra vita vi scorra accanto senza senso o contenuto.³
 
Mikhail Nesterov, Florenskij e Bulgakov, 1917
La passione acceca l'uomo: egli fissa un unico punto, e si mette ad arrampicarsi su di esso, senza accorgersi della bellezza delle cose più vicine. "Voglio questo", e perciò trascuro tutto il resto.
 
Tutto passa, ma tutto rimane. Questa è la mia sensazione più profonda: che niente si perde completamente, niente svanisce, ma si conserva in qualche modo e da qualche parte. Ciò che ha valore rimane, anche se noi cessiamo di percepirlo.
 
Non permettete a voi stessi di pensare in maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero.
 
E' da tanto che voglio scrivere: osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell'animo, guardate le stelle o l'azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all'aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.

💥 Biografia di Pavel A. Florenskij.
Mikhail Nesterov, Monastero, 1901
Da molti studiosi Pavel A. Florenskij (1882 – 1937) è considerato uno dei più creativi pensatori del Novecento: filosofo della scienza e della religione, fisico, matematico, ingegnere, teologo  e sacerdote ortodosso.
 
Dopo la laurea in Matematica e Fisica, il suo crescente interesse per la matematica pura si concretizza in un attento confronto con il  pensiero logico-matematico che lo sollecita ad indagare il significato del “simbolo”, il rapporto costitutivo tra finito e infinito, unità e molteplicità. Decide poi di iscriversi all’Accademia Teologica di Mosca. Riflettendo sulla filosofia di Schelling e di Solov’ev, Florenskij ricolloca al centro del pensiero cristiano il dogma trinitario come “principio basilare” dell’ontologia. Gli scritti  teologici di  questi anni sono di  intensa creatività  ed alcuni sembrano precorrere il Concilio Vaticano II. 
Il suo crescente interesse per la cultura cristiana si concretizza nella scelta definitiva dell'esperienza ecclesiale: ottenuta la licenza teologica, nel 1910 si sposa con Anna M. Giacintova e poco dopo è consacrato presbitero ortodosso. Negli anni che precedono la rivoluzione, partecipa attivamente alla vivace vita culturale e religiosa russa, scrivendo sulle principali riviste teologiche, filosofiche e artistiche.  
Mikhail Nesterov, La Santa Russia, 1901-1906
Dopo la rivoluzione del 1917, non sceglie come altri intellettuali la via dell’esilio, convinto della necessità di una ferma resistenza interna. Nel maggio 1928, quando il potere politico sovietico disvela appieno i suoi intenti persecutori ed intolleranti verso ogni forma di cultura religiosa, padre Pavel è arrestato: incluso tra i soggetti socialmente pericolosi perché «oscurantista», è condannato a tre anni di confino, poi annullati.
 
Torna a Mosca e riprende la sua intensa attività filosofica, scientifica e teologica. Il 26 febbraio 1933 è nuovamente arrestato. Condannato a 10 anni di lager, è deportato in Siberia nelle isole Solovki, in un antico monastero trasformato nel primo gulag sovietico. 
Pur in condizioni penosissime e tormentose continua le sue ricerche (sul gelo perpetuo, l’estrazione dello iodio e dell’agar-agar dalle alghe marine) e brevetta varie importanti scoperte scientifiche (es. il liquido anticongelante). La sua fine è però segnata:  contro di lui viene ordita una falsa accusa.  
Mikhail Nesterov, Viandanti, 1922
Egli in un primo momento decide di resistere e con veemenza proclamare la sua innocenza, poi accetta di sacrificare se stesso, quando viene a sapere che in questo modo avrebbe assicurato la  salvezza di alcuni suoi compagni dall’inferno del gulag.
 
L’8 dicembre 1937, condotto in una località rimasta sconosciuta, non lontana da  Leningrado, viene fucilato insieme con altri 500 detenuti.
 

💥 Note. 

1. Pavel A. Florenskij, Non dimenticatemi, Mondadori, Milano 2000, p. 310.
2. Ibidem, p. 310. 
3. Ibidem, p. 417. 
4. Ibidem, p. 205. 
5.  Ibidem, p. 156. 
6.  Ibidem, pp. 417-418. 
7. Ibidem, p. 418.

2 commenti:

  1. Indovinata, caro Gian Maria, la tua idea di rispondere all’ “oscurità “ della guerra con la luce di un testimone della verità, della Libertà, della Fede. La sua origine, il dramma personale, vissuto nelle contorsioni di un’”anima russa”, di un territorio di per se multinazionale, sono Simbolo.
    Fino in ultimo, fino al sacrificio della vita!
    Che disperazione : vivere questo momento!💫💫💫

    RispondiElimina
  2. "Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero". Fino al punto di accettare di sacrificare la vita.
    Non c'è una parola di queste citazioni che non tocchi profondamente l'anima.
    Grazie, in questo momento sono balsamo.

    RispondiElimina