“Il demone
dell’ideologia è sempre dall’altra parte”
(W. STARK).
12 stelle dorate su campo blu: la bandiera europea, simbolo di unità e solidarietà tra i popoli. |
L'inno alla gioia, tratto dalla Nona sinfonia di Beethoven, è la composizione musicale scelta per l'Europa, espressione della fratellanza tra gli uomini. |
La sfida elettorale mette a confronto diverse concezioni della società e divergenti visioni del futuro, che mi pare si possano ridurre a quattro differenti opinioni.
Gli stati membri dell'Unione europea sono 28 (qui nella cartina colorati in blu). |
Lasciamo perdere ….
L’unificazione europea non serve, anzi è perniciosa. La crisi attuale ha frantumato ogni progetto di unità europea, dimostratosi un disastro per i singoli stati nazionali, i quali invece devono riprendersi la loro sovranità monetaria ed uscire al più presto dall’euro. La risposta alla crisi, basata sulle terapie di austerità, non ha fatto che peggiorare la sperequazione fra i vari stati. Nelle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, è bene che si affermino le forze anti-europeiste e nazionaliste, perché impongano iniziative di tutela esclusiva dei diritti nazionali, di difesa armata dei confini e delle coste contro i clandestini (1).
Europa
per fronteggiare il mercato globale.
L’Unione europea
è necessaria per fronteggiare lo strapotere di USA, Russia e paesi emergenti
(Cina, India, Brasile…). L’Europa va bene così, purché si dia i mezzi finanziari per creare posti di lavoro, piani di investimento per colmare il divario tra i vari stati. Si deve respingere il fiscal compact
che oggi punisce il Sud Europa. La BCE
dovrà avere poteri simili a quelli della Banca d’Inghilterra o della FED, garantendo prezzi stabili, sviluppo del reddito e
dell’occupazione (2).
Il Manifesto di Ventotene, la cui prima edizione risale al 1944, è il testo che prefigura l'istituzione dell'Unione europea. |
L’unità politica europea.
L’Europa deve riprendere l’idea originaria dell’Unione, per essere soggetto di pace non più a rimorchio degli USA e di rispetto dei diritti di cittadinanza di tutti. L’euro resisterà solo se diventerà la moneta di un governo democratico sovranazionale. Occorre un’unione politica con una nuova Costituzione scritta non dai governi ma dal Parlamento; occorrono politiche non imposte dall’alto, ma discusse ed approvate da tutti i cittadini europei, dove si affrontino temi decisivi quali la salvaguardia del lavoro in tempi di recessione, la tutela dell’ambiente, la cultura, le autonomie locali e dei servizi sociali, la riappropriazione dei beni comuni materiali ed immateriali, la lotta alle mafie, al riciclaggio, alla corruzione ed evasione fiscale, alla protezione ed anonimato di capitali “grigi”, al segreto bancario quando contrasta con le indagini della magistratura (3).
Unità politica e culturale, nel rispetto delle identità e diversità.
9 maggio, Festa dell'Europa (ricorda il giorno in cui Robert Schuman enunciò gli ideali dell'Unione europea nel 9 maggio 1950). |
Note.
Commenti personali, soggettivi…
(1) L’Europa deve restare l’orizzonte politico unitario, perché gli Stati da soli oggi non sono in grado di esercitare sovranità.
(2) Le ragioni della paura non sono motivazioni sufficienti. L’unità economica da sola non è sufficiente: i soli interessi economici, spesso divergenti ed antagonisti, da soli non garantiscono benessere e dignità.
(3) Benissimo, ma l’unità politica ha senso solo a condizione che si persegua anche l’unità culturale.
(4) Accogliere l’altro non significa rinunciare alla propria peculiarità, cancellando di fronte all’altro la propria irriducibile identità. Il pluralismo comprende ed accetta l’alterità ma al contempo la frena esaltando la propria identità. Una società aperta non accetta il razzismo sornione, l’etnocentrismo, che non accorda dignità a codici di valore differenti, che esalta la differenza rendendo impossibile qualsiasi unificazione.
(1) L’Europa deve restare l’orizzonte politico unitario, perché gli Stati da soli oggi non sono in grado di esercitare sovranità.
(2) Le ragioni della paura non sono motivazioni sufficienti. L’unità economica da sola non è sufficiente: i soli interessi economici, spesso divergenti ed antagonisti, da soli non garantiscono benessere e dignità.
(3) Benissimo, ma l’unità politica ha senso solo a condizione che si persegua anche l’unità culturale.
(4) Accogliere l’altro non significa rinunciare alla propria peculiarità, cancellando di fronte all’altro la propria irriducibile identità. Il pluralismo comprende ed accetta l’alterità ma al contempo la frena esaltando la propria identità. Una società aperta non accetta il razzismo sornione, l’etnocentrismo, che non accorda dignità a codici di valore differenti, che esalta la differenza rendendo impossibile qualsiasi unificazione.
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