“Ogni tempo ha il suo
fascismo”
Primo Levi
Il demone del turpiloquio si abbatte su di noi ... (Gustave Doré, La caduta di Satana) |
Siamo ormai alla vigilia delle elezioni amministrative ed europee. I soliti
professionisti, soloni o guru o marpioni che dir si voglia, da tempo si
levano a pontificare ex cathedra oracolare, a sollevare noi poveri mortali dalla fatica di pensare, con
l’indottrinarci su chi e che cosa dobbiamo volere da queste elezioni.
Insomma
vogliono comprare gratis il nostro voto e venderlo non so a chi, sicuramente
non gratis. E allora, a riprova che bisogna
essere seri e che per essere seri bisogna essere come loro né buonisti nè moralisti, riprendono ad usare
senza mezzi termini nelle loro trite diatribe un colorito e sempre più squallido
linguaggio scurrile.
... si presenta in forma oracolare ... (Anonimo, Lucifero intervista il sindaco Hall, vignetta tratta da Punchinello) |
... solleticando con un linguaggio colorito e scurrile ... (Josef Benedikt Engl, La nuova luce) |
Ebbene a me piacciono sia il buonismo sia il moralismo: basta naturalmente intenderci
sulle parole.
Non ne posso più
invece del turpiloquio, che non è solo quello a sfondo sessuale, ma ogni loquela “turpe”
(l’insulto, la bestemmia, l’ingiuria, l’oltraggio, la volgarità scurrile e triviale…),
oggi cara ai tanti guru prezzolati, guitti ed imbonitori della politica.
Il turpiloquio è diventato
forma di comunicazione che ci pervade, ci
rode quotidianamente, ci trasforma tutti. Ad esso ci stiamo vergognosamente abituando, come ci
stiamo abituando ai pregiudicati in politica, alle ingiustizie sociali, alle
guerre, alle violenze sui minori e sulle
donne, alla solitudine dei disperati, alla fame che uccide milioni di
bambini nel mondo …
... un linguaggio che ci abbindola ... (David Claypoole Johnston, vignetta tratta dalla Rivista "Scraps") |
... ci aggredisce e ci trasforma ... (Gustave Doré, Inferno) |
Dietro gli insulti volgari c’è il
volto tragico del nostro Paese, la
nostra povertà culturale, le nostre disillusioni, il nostro disincanto, le
nostre paure, ma anche nuove forme di barbarie, di dominio e di persuasione occulta, espresse dal bombardamento
intensivo di dosi quotidiane di turpiloquio alle quali ognuno di noi è impudicamente sottoposto ed
ormai assuefatto.
Non si tratta di essere baciapile o
di bocca fine. Si tratta semplicemente
di non accettare la scurrilità come
naturale forma di comunicazione, mentre invece è violenza: violenza fisica, violenza simbolica,
esercizio quotidiano di aggressione, di intolleranza e soprattutto di
nuova pressione ideologica volta ad imporre ed a suggestionare idee ed opinioni politiche.
...ci suggestiona ... (Franz Stuck, Lucifero) |
Gli antagonismi e le relazioni conflittuali,
una nostra indubbia dura realtà, sono a
bella posta artificiosamente enfatizzate da un nuovo (si fa per dire) modo di comunicare e sedurre, anzi un modo di assassinare l’informazione, perché in realtà
il turpiloquio abusa del linguaggio, lo manipola,
reprime l’elemento di informazione con
l’elemento di suggestione, sostituisce alla forza della persuasione la visceralità irrazionale dell’indottrinamento scurrile
fatto di parolacce e gestacci. Il
linguaggio si trasforma nel suo
contrario: invece di gettare ponti innalza
barriere demagogiche, invece di favorire la comunione crea aggressione, invece di aprirci gli occhi ci rapina il
pensare e ci fa diventare ostaggi del fanatismo.
Francesco Merlo in un articolo del
18.02.2014 apparso su “la repubblica” scriveva: “Il turpiloquio è la scorciatoia per non pensare. Fingendo
di essere tutti grandi artisti provocatori, gli italiani coprono il vuoto
d'epoca con le male parole che sono parole andate a male”.
... ci seduce ... (Louis-Léopold Boilly, Il sogno di Tartini) |
... fa leva sugli istinti più bassi ... (Gustave Doré, Lucifero, Il Paradiso perduto) |
La nuova manipolazione si spaccia per soluzione politica e nasconde l’arbitrio di chi si autoproclama facitore di uomini,
di chi gioca al lavaggio dei nostri cervelli,
come gli altri (anche gli altri!) e più degli altri, convinto della confezionabilità di ognuno di noi.
... ci divora... (Gustave Doré, Lucifero, Inferno) |
Il
turpiloquio ӏ una
volgarità - concludeva Francesco Merlo
nell’articolo citato - che andrebbe affrontata come emergenza nazionale, come i
terremoti e le alluvioni perché il degrado della lingua anticipa la macelleria
di strada. Che cos'è stata la violenza brutale di quel commando di vigliacchi
incappucciati che a Genova hanno sprangato due coppie di clochard mentre dormivano
per strada? Che altro era se non la fase terminale di una ‘rottamazione’?”
Che possiamo fare? Nelle prossime elezioni comunali ed europee mi guarderò bene dal votare questi ciarlatani, per i quali l’unico vero ostacolo è rappresentato dalle persone che non riescono ad abbindolare, perché ancora vogliono essere capaci di pensare e giudicare.
... disumanizza il nostro mondo, lo trasforma in un inferno ... (Gustave Doré, Inferno, canto 34) |
... mi guarderò bene dal votare chi usa il turpiloquio ... (Thomas Nast, Autoritratto) |
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