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sabato 14 giugno 2014

Società degli individui o comunità delle persone?


Questo articolo - che esplicita e completa il significato che abbiamo voluto dare al titolo del nostro blog -  è complementare al post "Siamo individui o persone?", comparso su questo sito qualche giorno fa. 
In esso dicevamo:
"... i termini individuo e persona... nascondono due modi diversi di pensare l’uomo. Il concetto di individuo indica un mondo chiuso in se stesso, quello di persona concepisce l'identità di ciascuno in modo dialogico, come risultato di relazioni".  
In continuità con questa tesi proponiamo una distinzione - volutamente radicalizzata -  tra i significati di società (degli individui) e di comunità (delle persone).

Vogliamo anche celebrare 
l'umanissima figura dell'artista russo 
Pavel Filonov.
Accompagniamo questo post con le immagini delle opere di Pavel Filonov (1883-1941), pittore dell'Avanguardia russa, sconosciuto fino al 1988 - ovvero fino alla perestrojka di Gorbaciov - perché osteggiato e censurato dal potere sovietico che non ne volle mai esporre la produzione al pubblico. Oggi viene considerato il grande maestro della pittura analitica e uno dei nomi più prestigiosi dell'arte contemporanea. 

Pavel Filonov (Teste) ha sperimentato 
in prima persona 
l'oppressione della società.
C’è in tutti noi ed in tutto il nostro  mondo contemporaneo  una forte esigenza di socialità. La nostra società è composta da  miriadi di grandi e piccole società di ogni tipo, di ogni formato e dimensione. Ogni giorno assistiamo al pullulare di vecchie e  nuove associazioni, gruppi, clubs, circoli, movimenti, centri d’incontro. Porsi in società fa parte della vita stessa: ogni uomo ed ogni donna, sin dalla nascita, fanno apprendistato della società in progressione: nella famiglia, nella scuola, all'oratorio, nei gruppi dei pari, nel quartiere o borgata, su su, sino alla dimensione nazionale e sovranazionale del villaggio globale.
Ogni forma di queste società è  permeata  dalla necessità di darsi una funzionale organizzazione, la quale richiede stabilità, rassicurante continuità di rapporti e regole in qualche modo riconosciute, accettate e comunque subite dai loro appartenenti.
Ma quale è la natura di queste  forme associative tra loro molto eterogenee?
Articoliamo il discorso attraverso una  provocazione: l’opposizione società di individui – comunità di persone. La società è termine polisemico ed indica, secondo  gradi differenziati e  forme diversificate, aggregazione di interessi ed individui. E' realtà ovunque diffusa.  La comunità è invece termine univoco ed indica com-unione di persone: esiste ed è esistita nella mente e nel cuore di tanti, ma in modo compiuto non è stata ancora realizzata storicamente se non in piccole comunità e rappresenta tutt’oggi, non un’utopia irrealizzabile, ma un modello ed un ideale direttivo.

Pavel Filonov (Teste, particolare), 
con le sue opere, ha sottoposto a esame critico 
la società moderna, fonte di alienazione.

‟La funzione suprema dell'intelligenza è la comunione”
 (E. Mounier).


La società è un aggregato impersonale, è il luogo dell’anonimato.
La comunità è caratterizzata da volti, nomi, identità.

La società è costituita dagli individui.
La comunità è formata da persone.

Pavel Filonov (Teste), 
con la sua arte analitica, 
vuole penetrare oltre l'immediato visibile. 
I suoi volti scavano nella sofferenza umana.
La società è intreccio di individualismi.
La comunità è luogo di tensione verso il bene comune.

La società è tenuta insieme dall’utile, è frutto di un contratto per la salvaguardia di interessi.
La comunità è fondata sulla gratuità del reciproco impegno.

Nella società vige il conflitto tra interessi privati.
Nella comunità privato e pubblico si fecondano reciprocamente.

Pavel Filonov (Testa vivente) 
intende cogliere ogni atomo, 
ogni particella della realtà, 
per andare al cuore delle cose, oltre la superficie. 
La società è dominata dal conformismo, è il luogo del “si dice”, “si fa”.
La comunità assicura ad ogni persona  il suo posto autonomo ed efficace nell'organismo collettivo.

La società emargina i più deboli.
La comunità non rifiuta a nessuno, anche se avverso, il più piccolo dei diritti della persona.

Pavel Filonov (Degenerazione di un uomo) 
utilizza la sua arte per denunciare le storture 
della società moderna...
La società non favorisce la libera espressione di ognuno.
La comunità ha come sua vocazione quella di realizzare condizioni tali da permettere a ciascuno di diventare ed essere compiutamente persona,  in mezzo ad uomini e donne liberi e responsabili.

La società si allinea ad un capo carismatico, segue slogans miracolistici.
La comunità è costituita da persone capaci di autonomo pensiero e di spirito critico.

Pavel Filonov (Il banchetto dei re) 
vuole delineare le tracce di una nuova convivenza...
La società produce i fascismi ed i totalitarismi di ieri. 
La comunità preserva dai totalitarismi.

La società coincide con la massificazione e l’omologazione di oggi.
La comunità esalta le diversità.

Pavel Filonov (Animali) rappresenta gli animali 
con tratti e volti umani... 
... in contrapposizione agli uomini della modernità, 
i cui tratti appaiono sempre più bestiali...
La società è formata dal casuale essere parte di una stessa nazione o di una stessa regione o di uno stesso quartiere...
La comunità è il prodotto della volontà.

La società è fatta di tante solitudini.
La comunità è luogo di relazione e comunicazione.


Pavel Filonov (Autoritratto) vuole rintracciare,
con le sue opere, un'umanità perduta...
La società è atomistica.
La comunità è pluralistica.

La società è fondata sugli egoismi individuali, nessuno in essa dà nulla per nulla.
La comunità nasce dalla messa in comune delle generosità, si fonda sulla logica dell’impegno, del dono e della gratuità.

Nella società ognuno, chiuso in se stesso, fa i conti con la propria solitudine e l'indifferenza degli altri.
Nella comunità ognuno si carica del destino di gioia e di sofferenza degli altri.

Pavel Filonov (Fioritura universale) contrappone 
alle città di cemento, in cui l'uomo è solo, 
la creazione di una armonia che trova nella natura 
il suo paradigma.

Pavel Filonov (Famiglia contadina) traccia l'utopia di una comunità retta da relazioni autentiche e profonde, 
forse anche con uno sfondo religioso, 
come in questa opera che ricorda la Sacra Famiglia.


Alcuni - disordinati - riferimenti bibliografici:
Elias Norbert, La società degli individui, Il Mulino 1990.
Oltre la società degli individui. Teoria ed etica del dono, a cura di Francesca Brezzi e Maria Teresa Russo, Boringhieri, 2011.
Hermeneutica, Dire persona oggi, Annuario di filosofia e teologia fondato da Italo Mancini, Morcelliana 2006.
Martin Buber, Il principio dialogico, San Paolo, 2004.
Massimo Recalcati, Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa, Cortina Raffaello 2014.
Enzo Bianchi, Dono e perdono, Einaudi, Torino 2014.
Luisito Bianchi, Dialogo sulla gratuità, Gribaudi 2004.
Dietrich Bonhoeffer, La vita comune, Queriniana, Brescia 1973.
 

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2 commenti:

  1. L'argomento posto dall'amico Gian Maria, come parte di quelli finora proposti, meriterebbe forse anche una dissertazione antropologica sul Tema. Non essendo in tal senso qualificato, verserò la mia goccia di contributo, in quel contenitore oceanico, che è la questione in oggetto. Credo, a titolo puramente personale, che Individuo, possa essere un essere sconosciuto, insignificante. Forse anche una Persona, ma della quale non intendiamo approfondire la conoscenza. "Uno dei tanti" - "Se non esistesse, nessuno ne sentirebbe la mancanza" - "Un minerale" - "Uno da cui non sortirebbe nulla" - "Un asociale isolato dalla comunità, che partecipa, produce, si confronta" La Persona, magari anonima, è la Luce, l'amico, colui che pur non conoscendo, stimiamo, quello che si espone per il bene comune, ignaro delle conseguenze. Quel tale con cui entriamo in empatia e vorremmo conoscere. L'individuo è come l'uomo solo nel deserto, che non vuole attingere all'oasi della società, colui a cui non porgerei la mano. Porgere la mano? Mi chiedo quanti di noi l'abbiano inconsciamente porta a individui che non lo meritavano. Un abbraccio a te e Rossana, che possa trasmettervi la stima che nutro per voi.

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    1. Caro Franco, mi sorprende ogni volta la tua capacità di comunicare riflessioni impegnative e profonde in modo semplice, piano e chiaro. Dietro scorgo, insieme a Rossana, una vita che non ha smesso di ricercare il senso profondo del nostro essere al mondo, che ha conosciuto ed avvicinato molteplici volti dell’umano - sia positivi sia negativi -, che è abituata a scandagliare la propria dimensione interiore, mai accontentandosi dell’apparenza e della superficie. Porgere la mano non è mai un atto di debolezza, ma di forza, il modo concreto di uscire e far uscire dal deserto verso l’oasi della società, che io chiamo comunità. Un abbraccio a te ed Enrica, che trasmette altrettanta stima per voi.

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