Ci sono giovani che si ostinano a non essere indifferenti... |
“Non riesco ad accettare il fatto che la politica sia una cosa così viziata. La politica è un'attività di cui ogni persona dovrebbe interessarsi, è un aspetto fondamentale che pone in essere la persona nelle sue relazioni con i suoi simili e il mondo che la circonda. […] Ritengo che la politica sia molto lontana dai giovani, perché come giovani non abbiamo le stesse possibilità materiali che hanno gli adulti e quindi non possiamo essere presi in considerazione perché è in nostra possibilità proporre solo idee, prospettive nuove che tanto scomodano il vecchio così ben radicato e consolidato. ...
Giovani che vorrebbero sognare e avere voce.... |
Giovani che non accettano il cinismo di tanti adulti... |
Giovani che si rendono conto... |
...giovani che hanno una percezione molto forte del disorientamento del mondo adulto... |
Altri giovani... che, invece, stanno affogando... nello sballo... nello stordimento... |
Giovani che rischiano di perdere ogni speranza... |
Giovani che chiedono verità e fiducia... |
Riflessioni su questo intervento...
Un atto di denuncia ma anche di
annuncio. Non so quanti giovani egli rappresenti con la sua rabbia, le
sue aspettative deluse, ma ancor più con la sua speranza per quanto amara, la sua
invocazione di fiducia, il suo bisogno di non sentirsi espropriato dei propri
sogni e del proprio futuro.
Giovani che vorrebbero avere un futuro... |
Quali risposte possiamo offrirgli
noi adulti ed anziani che non contiamo nulla, che non abbiamo alcun
potere, se non la nostra parola, la nostra intelligenza ed il nostro testardo
impegno perché tutti, in primis i giovani, possano esercitare il diritto-dovere
costituzionale di cittadinanza attiva?
Come possiamo intervenire noi adulti? |
Offrire ciò che chiede:
fiducia. Lasciamo ai parlamentari seri, giovani e adulti, varare le giuste
norme giuridiche che ridiano fiducia ai giovani e facciano una radicale
ripulitura della scandalosa corruttela, sperando che i giovani
rappresentati da Renzi (anche se non è di primo pelo…) ed i vecchi come
Napolitano facciano ciò che deve essere fatto. Ognuno di noi può invece
intervenire in famiglia, nella scuola, nella comunità locale,
ossia in quelle realtà a nostra portata che quotidianamente viviamo e
nelle quali possiamo agire.
Il compito di ridare fiducia è affidato ad ognuno di noi... |
Non è un’impresa facile: i
giovani non sono un mondo a se stante, sono immersi nel mondo “liquido” degli
adulti, di cui subiscono pregi e difetti, condizioni, contraddizioni. Ogni
giorno siamo sopraffatti dalla spudorata corruzione dilagante,
dall’arroganza gerontocratica del potere, dalla disoccupazione giovanile e non
solo giovanile, dall’insicurezza permanente, da un’istruzione azzoppata di una
“generazione dei monosillabi”, da un tempo libero reso sempre più alienato ed
alienante, dalla solitudine di tante persone, dall’incomunicabilità di
insormontabili distanze generazionali. Altro che adulti maestri e testimoni
coerenti, figure esemplari, forti ed autorevoli! E’ più che comprensibile la
diffidenza dei giovani nei riguardi degli adulti, che non trasmettono
speranza e nel contempo si lamentano che i giovani non sanno progettare
nè guardare a quel futuro di cui sono stati deprivati proprio dagli adulti.
Non è un'impresa facile... in un tempo di "crisi" non solo economica... |
Eppure questo giovane non accetta
di dare per scontato il conflitto generazionale, per quanto da lui
rabbiosamente vissuto sulla propria pelle. La giovinezza non è in sé
una virtù, piuttosto un'opportunità, e la vecchiaia non è una colpa
maledetta, piuttosto una diversa altra opportunità. Oggi ci vuole
coraggio ad essere giovani ed anziani: anziani mai rassegnati, che
intendono continuare a testimoniare la volontà di rendere migliore il
mondo; giovani consapevoli e capaci di decisioni radicali e totali in
rapporto all’intera esistenza, persone libere che non
tollerano di sottomettersi al ”sono come tu mi vuoi”.
Non è facile ristabilire il giusto rapporto tra adulti e giovani... |
C’è comunione tra molti
giovani e tanti adulti: certo, non tutti i giovani e non tutti gli
adulti. Ma proprio in questi giorni 30.000
ragazzi hanno detto “Sì” con coraggio: sono gli scouts italiani, Rover e
Scolte, pronti a mettersi in gioco per migliorare il nostro territorio, “per
costruire un futuro migliore, partendo da un presente accessibile a
tutti".
Non è facile rimettersi in discussione... in dialogo... |
Liberiamoci insieme da due
tentazioni: l’immobilismo tracotante dei “vecchi”, spesso mascherato
dietro un patetico giovanilismo; l’arroganza ignorante dei "giovani"
senza memoria, senza conoscenza e consapevolezza critica del passato, persi
nello sballo e nella dissipazione di un fantomatico fasullo tempo reale che
irreparabilmente fugge a loro insaputa, lasciandoli svuotati. Perché il tempo
tutto spiana e risolve: i vecchi una volta erano giovani ed i
giovani tra un po’ diventeranno vecchi; le fratture generazionali sono
girandole di un teatrino sempre dejà vu e i disincanti, le
occasioni mancate, la vita sprecata o, viceversa, i sogni e le speranze della
gioventù poi ce li ritroviamo tutti, amplificati, nella vecchiaia.
... in un atteggiamento di fiducia reciproca... |
Parliamo
di fiducia reciproca. La modalità conflittuale seppellisce il
rapporto fiduciario alla base della convivenza sociale. Senza
fiducia reciproca, risorsa sociale indispensabile, non c’è speranza e non si fa
niente. Senza primario reciproco riconoscimento di fiducia, senza una
necessaria complementarietà non possiamo vivere, respirare,
muoverci in questo mondo, lavorare, amare, vivere la quotidianità.
Facciamo
percepire ai giovani ed agli studenti che possono trovare
nella loro città, nella loro scuola persone adulte che ”scommettono” su di
loro, li responsabilizzano, insieme a loro creano le condizioni
perché possano venire allo scoperto, avere voce e parola, incrementare
la nostra e la loro speranza. Percorriamo insieme questo sentiero tutto
in salita, per produrre e moltiplicare fiducia, per ritrovare insieme il gusto
di accogliere le nostre diversità. Qualcuno deve fare il primo gesto ed il
primo passo: non possiamo non essere noi adulti. Ho speranza che
qui ad Albenga con il nuovo Sindaco ciò possa verificarsi, anche con
l’accelerazione dei tempi. Si può costruire insieme una società inclusiva
e capace di fare spazio ai giovani, senza sbarazzarsi degli
"anziani", del loro sapere e delle esperienze accumulate negli
anni, radicandosi nella storia e nella memoria.
Per costruire insieme una città inclusiva, capace di dare spazio a tutti e, in particolare, ai giovani. |
Quando
lavoravo nella scuola vivevo il rapporto docenti-giovani studenti come un
turbine di dare e ricevere, sbagliare e correggersi, crescere
insieme ognuno con i suoi compiti, provare insieme l'emozione
dell'apprendimento e dell'insegnamento, sognare e far sognare, dirsi
sinceramente la verità, ferirsi anche ma poi per-donarsi reciprocamente:
che è quel che succede quando ci si incontra per davvero e niente resta più
come prima. Anche per questo ho di quegli anni nostalgia (non rimpianto, perchè
la vita continua ed è sempre bella).
Tutte le immagini riproducono vignette satiriche del celebre fumettista e
disegnatore Francesco Tullio Altan (Treviso 1942), collaboratore di
riviste quali L'Espresso e Panorama e del quotidiano La
Repubblica.
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proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo
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Bellissimo articolo, molto interessante!! A parer mio i giovani sanno ancora sognare. Certo non è più come una volta, adesso anche i piccoli ritagli di tempo che potevano servire ad una persona per pensare sono oggi sono occupati dai mezzi di comunicazione di massa (radio, computer, tv). E indubbiamente questi, con le loro informazioni parziali o non veritiere, contribuiscono a far sentire un giovane spaesato. Non esiste più LA VERITà, ma LA VERITà SECONDO TIZIO. Inoltre, il fatto che i giovani tendano a divertirsi con lo sballo è dovuto, a mio avviso, al fatto che nella città di oggi non vi è un vero spazio adatto a loro. Ad esempio non vi sono tavolini con sedie (che io sappia), nè ad Albenga, nè ad Alassio, nè a Ceriale, a meno che non consideriamo quelli dei Bar, ed ecco che lì si coltivano i vizi. Non ci sono parchi avventura, non vengono mai organizzati, tranne in rare occasioni, eventi sportivi, di intrattenimento o di qualunque altro tipo. La voglia di muoversi c'è, oggi la sento molto di più rispetto a qualche anno fa... O si cambia oggi, o il baratro, come già scritto nell'articolo, è inevitabile.
RispondiEliminaCaro Matteo, costruire spazi adatti ai giovani è costruire una società a misura di tutti e di ciascuno: un bel sogno, concreto, fattibile, a portata di mano, se solo ci si dà da fare, tutti, in primis i vari responsabili delle politiche giovanili dei comuni citati, a cominciare ovviamente da Albenga. Purché sappiano essere veramente responsabili, ovvero rispondere… Qualche speranza di cambiamento in positivo la stiamo sentendo e coltivando in tanti e questo non è un brutto segno.
EliminaCredo sia già iniziata un'inversione di tendenza, il percorso sarà lungo, non scevro da ostacoli, creati dalla "Vecchia Guardia" che non vuole rinunciare al Potere e con esso i vantaggi che questo Dominio reca loro. Questa classe Politica e, non solo, ha sempre relegato in un angolo i giovani, perchè più energici , ricchi di iniziative e sani principi, che se coinvolti, adombrerebbero questa Casta di gerontocrati, che per decenni ha spadroneggiato con i risultati che sappiamo. Queste megatruffe di cui abbiamo notizia giornalmente, sono un segno di cambiamento: il Popolo è stanco, disilluso, sfiduciato, impoverito, leso nei propri diritti Costituzionali, privato della sua riservatezza personale " In un Paese che decanta la Privacy". Ci hanno lasciato (per ora), i nostri sogni." Io sogno spesso". Sogno un Paese dove esista la Giustizia, quella con la "G" maiuscola, non quella esercitata da taluni magistrati: con la "g" minuscola. Sogno un governo dove la Democrazia appartenga veramente al Popolo. Sogno un Paese dove ladri e delinquenti (politici compresi) vengano carcerati. Un Paese privo di organizzazioni mafiose. Un Paese dove prevalgano l'amore e il rispetto per gli esseri umani. Sogno un tornado che spazzi via questa immondizia, si rassereni il cielo e possano risplendere quei valori propri di un Popolo Civile. " GianMaria ti leggo sempre con maggior interesse. E' un piacere nutrirsi di quel che scrivi e come lo scrivi. Quello che poi c'è nel tuo animo, è un ricchezza di valore inestimabile." Un forte abbraccio per Rossana anche da Enrica.
RispondiElimina“Io sogno spesso” dici. Anch’io: ad occhi aperti e ad occhi chiusi canto il sogno del mondo, come scriveva Turoldo. Sognare è bello, sognare insieme, giovani e meno giovani, è meraviglioso. Continuiamo a sognare. Si sogna perché si spera, si sogna perché non ci si arrende, si sogna perché spesso il sogno vede ciò che è lontano e lo rende prossimo, assumendo il sapore della profezia, che non è fantasia erratica, ma sempre poggia i piedi per terra. Caro Franco, nel ricambiare i nostri più affettuosi saluti ad Enrica ed a Te, condivido la tua convinzione che qualcosa sta cambiando, nonostante la vecchia guardia e la casta dei gerontocrati … Stasera sorrideremo alla vita con maggior convinzione, sognando “un tornado che spazzi via l’immondizia, si rassereni il cielo e possano risplendere quei valori propri di un Popolo Civile”. Un caro abbraccio.
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