Il 2 giugno 1946 si è tenuto il referendum istituzionale che ha visto nascere la Repubblica italiana. |
Il 2 giugno 1946 hanno votato per la prima volta le donne ... |
Sarà il 2 giugno una sentita festa della libertà, della pace e della democrazia?
Come chiedere ai giovani di guardare al passato e commemorare ricorrenze come questa?
Il 2 giugno 1946 è stata eletta l'Assemblea costituente... |
... che ha elaborato la nostra Costituzione ... (Il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firma la Costituzione che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948). |
La celebrazione del 2 giugno (come pure del 25 aprile), appunto perché celebrazione, appare sempre più, man mano che ci si allontana da quel periodo storico, un patrimonio di pochi, di una minoranza di Italiani.
... una memoria che non può dissolversi come una bolla di sapone ... |
G. Leopardi
nello Zibaldone scrive che “senza memoria l’uomo non saprebbe nulla e non
saprebbe fare nulla”. Il tema della memoria delle origini della nostra
democrazia è centrale nello sviluppo della
cittadinanza attiva giovanile, tanto più
se si considera l’evidente correlazione
tra giovani e Resistenza. Resistere è
dei giovani e sono i giovani che hanno fatto la resistenza:
Galimberti L. Bianco, N. Revelli,
Cascione e quanti nelle nostre valli ne sono testimoni viventi. Giovani che
hanno ricominciato da capo di fronte ad
un paese in sfacelo ed hanno
testimoniato due modalità di vivere la resistenza, come evento storico e come
categoria esistenziale.
... una memoria che affonda le radici nella Resistenza... |
La
resistenza come evento storico non appartiene a tutti, ma ai partiti ed agli
uomini e donne che l’hanno vissuta in un’impresa corale che unì comunisti socialisti cattolici liberali
monarchici militari civili uomini donne, come li unì la carta costituzionale
nell’Assemblea Costituente. Il confine
tra la parte sbagliata e la parte giusta deve rimanere chiaro, per evitare il
rischio di perdere l’immenso patrimonio di esempi e di valori.
Come categoria
spirituale ed esistenziale essa invece è possibilità aperta a tutti, perché tutti siamo chiamati a
combattere la nostra resistenza per la libertà, anche se non abbiamo potere e
non siamo uomini e donne che contano, contro le sicurezze vili, l’indifferenza, la
rassegnazione, l’intolleranza.
...questa passione per la libertà, di cui la nostra Costituzione è espressione, va comunicata ai giovani... |
Difendere
e mantenere la memoria sono imperativi di fronte all’incalzante propensione ad
una rimozione collettiva, ben consapevoli che l’indifferenza di tanti giovani
non è determinata solo dalla scarsa conoscenza della Storia, ma
dal fatto che gli adulti, e la
scuola in particolare, non
trasmettono la passione e la
forza delle emozioni, non suscitano
partecipazione ad ideali sempre vivi ed
universali.
...va trasmessa alle nuove generazioni... |
... perché non rimanga cosa morta ... |
Quando ancora esercitavo le mie funzioni
nella scuola, ogni giorno incontravo giovani alla ricerca autentica di valori da vivere,
giovani che cercavano di viverli con una coerenza che spaventava molti adulti.
Non tutti, certo: altri invece ponevano
la ricerca del successo e tornaconto individuale come
obiettivo fondante della loro vita;
altri ancora, precocemente
provati dalla vita e timorosi d’amare, rifuggivano le emozioni e vivevano per sopravvivere; altri infine galleggiavano nella palude
adulta del qualunquismo .
Ma erano i primi che creavano il clima della scuola. Tutto ciò rimandava e rimanda prepotentemente alla responsabilità di noi
adulti verso le nuove generazioni, che è innanzitutto quella di riconciliarli
con le istituzioni. Il recupero di
fiducia nella cittadinanza da parte dei giovani passa, che piaccia o no, attraverso noi adulti e prima di tutto
attraverso la scuola.
E
la prima cosa che si deve fare a scuola è leggere la Costituzione: parlo della “lectio” che non è solo lettura
banale, ma ricerca e discussione corale, interpretazione appassionata. Leggere significa far conoscere il contesto in cui hanno operato le forze politiche presenti
nell’Assemblea Costituente.
... perché educhi cittadini. |
Noi adulti dobbiamo restituire significato alla Costituzione... |
... leggiamola, illustriamola... |
... per rendere possibile la speranza ... |
Chi
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Un bell'articolo, che fa riflettere. I miei genitori non mi hanno mai parlato di questi valori, spero di non commettere lo stesso errore quando avrò dei figli.
RispondiEliminaGentile signor Alessandro, grazie per il suo apprezzamento e per la sottolineatura che ha dato all’aspetto della trasmissione dei valori. E’ pur vero che per essere fecondi questi valori devono essere accolti. Se Lei li ha riconosciuti come tali è sicuramente perché il terreno – nei contesti e nelle relazioni per Lei più significative – è stato preparato.
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