Avere il coraggio di pensare autonomamente... (August Macke, Donna che legge) |
Sàpere aude, “abbi il coraggio di servirti del tuo proprio intelletto”*: esortazione latina** diventata giustamente famosa grazie a Kant, che ne fa
il motto dell’Illuminismo nel suo scritto del 1784 “Risposta alla domanda: che
cosa è l’Illuminismo?”.
Cosa significa oggi?
“Aude”: abbi il coraggio prima di tutto di essere te stesso, di scegliere sempre e solo in base alla tua coscienza, libero di fronte ad ogni potere.
“Sàpere”: se
come verbo transitivo significa sapère - conoscere -
capire - intendersi di, nel suo significato etimologico, come intransitivo,
è aver sapore -
sapère di - odorare di - avere il senso del gusto - gustare - sentire il
sapore ed in senso figurato avere intelligenza -
essere saggio, prudente, assennato.
Tramontate le illusioni illuministiche, qual è per noi il possibile significato del “sapio” in questa società in cui la condizione umana generalizzata è quella di consumatori individualisti, plagiati, eterodiretti, smarriti nelle nostre “vite di corsa”, affidate alla liquida esperienza del momento?
Cosa significa oggi?
“Aude”: abbi il coraggio prima di tutto di essere te stesso, di scegliere sempre e solo in base alla tua coscienza, libero di fronte ad ogni potere.
... nel vortice del nostro tempo... (August Macke, Cerchi di colori) |
Tramontate le illusioni illuministiche, qual è per noi il possibile significato del “sapio” in questa società in cui la condizione umana generalizzata è quella di consumatori individualisti, plagiati, eterodiretti, smarriti nelle nostre “vite di corsa”, affidate alla liquida esperienza del momento?
... cercare la propria singolarità all'interno del mondo... (August Macke, Con una giacca gialla) |
“Sapere aude” mi pare che oggi comporti il coraggio di gustare la libertà come responsabilità personale, il gusto di essere persona che pensa, pur riconoscendo la propria ignoranza ed i propri limiti. Il coraggio di odorare di filosofia, di poesia, musica, arte. Il coraggio di sentire il sapore della ricerca che investe tutta l’esistenza: atteggiamento che è un guardare dentro noi stessi per potere osservare il mondo, sperare di una speranza non ingenua ma tragica, scevra da ogni apriorismo, avversa ad ogni manipolazione, sincera come lo sguardo sognante dei nostri bimbi.
... odorare di poesia... (August Macke, Pierrot) |
...progettare una nuova convivenza ... (August Macke, Composizione di forme) |
... aprire vie di dialogo... (August Macke, Coppia nella foresta) |
“Un tempo, in alcuni regimi, bisognava
difendere l’autonomia dell’individuo davanti alla totalità pervasiva del
sistema che lo annullava. Oggi bisogna dare un valore alla solitudine del
singolo, renderla intelligente, consapevole: anche in questo caso autonoma, sia
pure per un processo inverso. Conservare la libertà di scegliere significa
tenere aperte opzioni diverse, cioè lo spazio dell’azione, dell’azione
politica. Il problema sembra addirittura fisico, è invece culturale” ( Z. Bauman -
E. Mauro, Babel, Laterza, 2015 p. 152).
... ritagliare zone interiori di silenzio... (August Macke, Paesaggio con chiesa e il percorso) |
*(traduzione di P. Martinetti, Antologia kantiana, Paravia, To,1944, p.
212)
**(v. Orazio,
Epistole I, 2, 40)
August Macke è un pittore tedesco nato nel 1887 e morto al
fronte nel 1914. Una vita brevissima, ma avida di conoscenze - assimilate in diversi viaggi - e di sperimentazioni. Il suo percorso artistico si snoda idealmente dalla tradizione del Rinascimento
italiano agli sviluppi più recenti dell’arte: l’impressionismo francese, l’uso
trasfigurante del colore in Matisse, l’espressionismo tedesco, l’astrattismo di Kandinskij, il cubismo di Delaunay. Una produzione ricchissima che accoglie tanti
stimoli e li restituisce in dipinti carichi di luce, di solarità, di energia... riflessi di una trasfigurazione
gioiosa della realtà.
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