George Bellows, Dempsey and Firpo, 1924 |
George Bellows, Stag Night at Sharkey's, (Incontro di boxe da Sharkey), 1909 |
Suprema aspirazione? L’indice di gradimento.
L’ideale? Rivendicare le proprie spettanze, trasformare freneticamente uomini e donne in comitati e sottocomitati di protesta e di difesa ad oltranza dei propri diritti esclusivi contro ogni diversità, povertà od ostacolo al mantenimento della propria avida mediocrità. L'ordine e la tranquillità sono l'anelito supremo del “borghese”, ma il suo ordine, direbbe Mounier, è un disordine costituito, così ben congegnato e giustificato da sembrare un mondo normale, fatto di indifferenza e di acrimonia, di chiusure ermetiche nei propri problemi e di avarizia spirituale.
George Bellows, A Day in June (Un giorno di giugno), 1913 |
Il suo individualismo (Mounier lo definiva “metafisica della
solitudine integrale”) non gli consente di comunicare con nulla; la sua
grettezza gli impedisce sia le grandi imprese dei ricchi, di cui al più
scimmiotta penosamente le gesta intristendole, sia i grandi dolori
degli ultimi, che pretende siano rimossi dalla sua vista perché fastidiosi. Che
importano i vinti, i marginali, le solitudini digli anziani, la desolazione
degli immigrati, lo sconforto dei malati terminali, la disperazione dei
miserabili? Non esiste il prossimo; gli altri sono solo mercato e
business oppure è bene che rimangano invisibili.
George Bellows, New York, 1911 |
Non è l’identikit di ignoti. Può essere tranquillamente la mia fotografia,
quella di ognuno di noi.
Che cosa possiamo fare per contrastare questa
categoria dello spirito che ci pervade tutti?
Semplicemente non arrenderci ed insieme agli amici ricercare, presentare, vivere proposte operative alternative, soprattutto in questo inizio di stagione estiva, che non può essere s-pensierata, ma deve rimanere piena di interrogativi. E allora ricominciamo da capo per rinascere ogni giorno, per porre un freno alle imposture ed avviare sul serio cambiamenti reali.
E’ giusto protestare, non tacere mai di fronte a decisioni altrui che ogni giorno ci rendono meno cittadini e più sudditi. E’ giusto indignarci con tutte le forze di fronte ad ogni sopruso ed ingiustizia: collera frutto dell'amore e mai del risentimento, tenerezza verso le persone, intransigenza contro i conformismi, i pregiudizi, la seduzione degli imbonitori prezzolati e dei guitti.
Ma non basta, se continuiamo a preoccuparci di deferenze e referenze,
se non accettiamo il rischio dell'avventura e del dono senza calcolo, se non
scopriamo nei vicini e nei lontani il nostro prossimo, se non abbandoniamo la
logica del mercato, non assaporiamo il gusto della gratuità e rendiamo visibili
gl’invisibili. Altrimenti noi rimarremo senza scampo piccoli borghesi
protestatari e nulla cambierà all'interno dell'orizzonte politico e sociale.
George Bellows, Riverfront (Davanti al fiume), n.1, 1915 |
Semplicemente non arrenderci ed insieme agli amici ricercare, presentare, vivere proposte operative alternative, soprattutto in questo inizio di stagione estiva, che non può essere s-pensierata, ma deve rimanere piena di interrogativi. E allora ricominciamo da capo per rinascere ogni giorno, per porre un freno alle imposture ed avviare sul serio cambiamenti reali.
E’ giusto protestare, non tacere mai di fronte a decisioni altrui che ogni giorno ci rendono meno cittadini e più sudditi. E’ giusto indignarci con tutte le forze di fronte ad ogni sopruso ed ingiustizia: collera frutto dell'amore e mai del risentimento, tenerezza verso le persone, intransigenza contro i conformismi, i pregiudizi, la seduzione degli imbonitori prezzolati e dei guitti.
George Bellows, Cliff Dwellers (Abitanti metropolitani), 1913. |
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George Bellows, Blue Morning (Mattina blu), 1909 |
George Bellows, Men of the Docks (Uomini sulle banchine), 1912. |
Iconografia di Rossana Rolando.
Sempre grande Mounier che definisce la vita del borghese come "metafisica della solitudine integrale" ... Se "rimarremo senza scampo piccoli borghesi protestatari, nulla cambierà all'interno dell'orizzonte politico e sociale". Dopo l'esito del referendum in GB temo che l'orizzonte socio-politico sia destinato a incupirsi e che gli ideali (?) piccolo-borghesi tenderanno a farla da padroni. E' necessario attrezzarsi per resistere e non far morire visioni più ampie e inclusive. Grazie sempre per le vostre ottime riflessioni e per l'intrigante abbinamento con i quadri di G.Bellows. Cordiali saluti.
RispondiEliminaCondivido pienamente la sua osservazione e la preoccupazione. Il rischio di una preponderanza e di una diffusione degli interessi individualistici e di settore rispetto al sogno europeo di una grande casa comune è molto forte, anche per l’effetto trascinamento che – il voto britannico - può avere sul piano politico. Con tutti i limiti che ha dimostrato nella effettiva realizzazione l’Europa rimane l’unica alternativa alla logica degli steccati, dei muri, della xenofobia… “E’ necessario attrezzarsi per resistere” come lei dice. Grazie e un saluto.
RispondiEliminaMounier: perfetta analisi del borghese, di quello piccolo piccolo, che si è perso del tutto, abbarbicato al piccolo cabotaggio allucinandolo rassicurante.
RispondiElimina@ Laura D'Aurizio: “piccolo piccolo… che si è perso del tutto…” grande sintesi!
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