Un toccante percorso che intreccia la storia personale con l'evento religioso del Natale, per evocare il Mistero dell'Essere racchiuso nella circolarità di Nascita e Morte.
🖊 Post di Rosario Grillo
🎨 Le immagini riproducono opere del pittore austriaco Gustav Klimt (1862-1918).
📹 Il video - straordinario nel risultato - è frutto di un lungo lavoro in tieme-lapse del fotografo e regista montenegrino Daniel Csobot (qui il canale Vimeo).
Gustav Klimt, L'albero della vita, particolare |
Così,
per me, l’Avvento incorpora l’“attesa” di un fatto doloroso, come per tutti è la morte della propria madre.
Eppure
l’Avvento è l’attesa di Gesù Bambino, è l’attesa della Nascita.
Singolare
incrocio di attese in questo mio “incidente storico”! Una singolarità che,
guardando con attenzione, esce di scena per cedere il posto alla necessità del contatto, del “ contagio” tra la Morte e
la Nascita.
Nel
mio vissuto, conoscendo la visceralità del legame di un figlio alla madre, è stata
occasione di contrasto, di conflitto, e, a lungo andare, di stato di
malinconia.
L’amore
per la vita: spontaneo ed ingenuo... porta a cantare solo le meraviglie e
l’armonia. Se fosse solo così, ci troveremmo di fronte ad un lungo iter:
monotono, monocolore e monocorde!
Gustav Klimt, La vita e la morte |
Nell’orizzonte
cosmo-te-andrico l’armonia è perciò risultato, non cominciamento, come conferma il Caos Primordiale, e come, tra i Greci, molti presocratici avevano
intuito.
Il
Natale di Gesù Bambino, per altro, avviene nel travaglio della ricerca di una
dimora, nella paura delle minacce di Erode, nel “travaglio di un comune parto”.
Si
potrebbe prendere spunto dal miracolo della sbocciatura: il fiore emerge attraverso un “cammino faticoso”, che
comporta esperienza di lacerazione.
Bisogna
dirlo con forza, onde maturare una fede adulta, resistente e militante,
contrastando l’ingenuità di un irenismo,
che rappresenta ogni cosa, e quindi
anche l’esistenza, come una sequenza predestinata (inevitabilmente: verso il
Bene ).
E
dunque bisogna congiungere alla serenità
della Nascita di Gesù Bambino (bue ed asinello) il dramma della Sua cattura, della Sua flagellazione,
della Sua crocifissione... e della Sua resurrezione.
Resurrezione come Liberazione!
Il
circolo compiuto ci ricorda così che nella Nascita c’è la Morte, che nella
Morte c’è la Nascita.
Non
è “l’eterno ritorno dell’identico”,come qualcuno ha detto, è la Vita
nella maglia de l’esistente, nel
rispetto de l’Essere.
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È già... tendo a dimenticare Erode: accanto alla mitezza degli uomini di buona volontà c'è la crudeltà della spada del potere minacciato.
RispondiEliminaGrazie Gianni! Sempre attento, assiduo lettore è gradito interlocutore!
EliminaBuon Natale!
@Gianni. Il pensiero dolce del Natale si accompagna in questi giorni a tanto dolore sparso per il mondo, alla guerra in Siria, agli attentati… perciò è particolarmente efficace il richiamo di Rosario ad una coniugazione stretta tra Nascita e Morte, Bene e Male, Gioia e Dolore… Croce e Resurrezione. Altrimenti il Natale, senza questa memoria della Croce, può apparire una favola bella, ma priva di aderenza alla durezza del reale.
EliminaGent.mo Rosario: il suo scritto mi ha particolarmente colpita. Lo sa che talvolta mi sento quasi in colpa di aver generato tre figli, in un mondo dove prevalgono odio e violenza? Ha davvero ragione: è necessaria una fede adulta, resistente e militante ... Saluti cordiali.
RispondiEliminaGrazie, mari!
RispondiEliminaIn ogni madre si rigenera il Mistero!
Felicissimo averla attenta lettrice e.....buon Natale!
squisita associazione tra parola e immagine. sento realmente la vita come un flusso continuo di nascita, morte, resurrezione
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