Post artistico musicale con brani di ascolto (si consiglia di mettere in pausa la musica del blog, posta sopra).
Di Rossana Rolando.
Immagine tratta dal video di Biancaluna, con i disegni di Altan, nel libro-disco edito da Gallucci |
Biancaluna (nell'album “Lampo”) e la poetica dell’infanzia.
Partirei
anzitutto da “Biancaluna”, la canzone
scritta molti anni fa e ripresa nel 2014 nel libro disco edito da Gallucci e illustrato da Altan. E’ una filastrocca per bambini, ma addita uno
dei significati fondamentali della luna nell’immaginario del cantautore e
forse anche un tratto del suo modo di essere e vivere: indica l’elemento
giocoso, lo stupore infantile, l’emozione delle cose nuove (il tema del “Nuovo”
cui è dedicata anche una canzone). Ma vuole dire soprattutto la forza del
futuro raccolta nei grandi occhi dei bambini che guardano la luna.
In
un’intervista rintracciabile su youtube Gianmaria Testa ha detto: “Credo che la
semplicità (e non il semplicismo) sia una cosa che avvicina le persone. Il lavoro
di sottrazione che ho cercato e cerco di fare è quello per tendere a quel tipo di
semplicità che renda comprensibili le cose anche a me”.
La luce lunare, rispetto a quella forte e accecante del sole, è un bel simbolo di questa operazione di sottrazione che ha descritto magistralmente Calvino in Lezioni americane (soprattutto con riferimento alla luna leopardiana):
“La luna, appena s’affaccia nei versi dei poeti, ha avuto sempre il potere di comunicare una sensazione di levità, di sospensione, di silenzioso e calmo incantesimo” (p. 31).
La luce lunare, rispetto a quella forte e accecante del sole, è un bel simbolo di questa operazione di sottrazione che ha descritto magistralmente Calvino in Lezioni americane (soprattutto con riferimento alla luna leopardiana):
“La luna, appena s’affaccia nei versi dei poeti, ha avuto sempre il potere di comunicare una sensazione di levità, di sospensione, di silenzioso e calmo incantesimo” (p. 31).
Immagine tratta dal video di Biancaluna, con i disegni di Altan, nel libro-disco edito da Gallucci |
“Levigare
le parole
fino
alla trasparenza
fino
al limite sottile
di
fragilità e di rischio
per
sentirle finalmente suonare
al
tocco delle dita
o
tagliarvisi le labbra
o
raccoglierne i cocci muti
e
riprovare”
(Da questa parte del mare, Einaudi, Torino 2016, p. 89)
(Da questa parte del mare, Einaudi, Torino 2016, p. 89)
La
leggerezza – anche quella dei testi cantati – è frutto di ricercatezza, di quel
“riprovare” e “levigare” che rifiuta la parola scontata e logora come un “coccio muto” per renderla trasparente, volta
a toccare, emozionare, dire ciò che nella normalità del discorso rimane
indicibile.
Immagine tratta dal video di Biancaluna, con i disegni di Altan, nel libro-disco edito da Gallucci |
la
luna del pomeriggio
volevo
tenerla per te
perché
è sola
com’è
solo il coraggio
…”
(“3/4” è il titolo della canzone contenuta nell'album “Da questa parte del mare”).
Gianmaria Testa
non si è voluto definire un artista, si è considerato semplicemente un comunicatore
alternativo. Anche il suo atteggiamento - potremmo dire - è modesto,
dimesso, discreto, come quello della luce lunare. Ma il gesto
artistico (in qualsiasi forma si esprima, fosse anche quella - considerata
“minore” - della canzone d’autore) si misura dagli effetti, dalla traccia luminosa che è in grado di lasciare dietro di sé, nel buio.
E qui la canzone di riferimento potrebbe essere “Una lucciola d’agosto”: la storia di un esserino che brilla nella notte, espande la sua luce ed è felice di vivere portando con sé la luna.
E qui la canzone di riferimento potrebbe essere “Una lucciola d’agosto”: la storia di un esserino che brilla nella notte, espande la sua luce ed è felice di vivere portando con sé la luna.
Per ascoltare “Una lucciola d'agosto” cliccare play:
Immagine tratta dal video di Biancaluna, con i disegni di Altan, nel libro-disco edito da Gallucci |
Comete (nell'album “Lampo”) e la 'sacralità' della luna.
Da
sempre l’epifania lunare, nell’antica concezione cosmologica e nella letteratura,
ha avuto una funzione mediatrice tra terra e cielo. Lontana e vicina insieme, la
luna partecipa dei due universi – quello materiale e spirituale, terrestre e
celeste – dividendoli e congiungendoli nello stesso tempo (T. Mann, Nobiltà dello spirito). Nelle canzoni di
Gianmaria Testa non si trova in modo riconoscibile e autonomo l’elemento
religioso: si avverte però un’inquietudine, un’attesa, un desiderio di Altrove
che attraversa tutte le sue canzoni. I temi della bellezza del vivere e della
responsabilità per la terra, di cui egli si fa cantore, si coniugano
così con un bisogno di ulteriorità che trova nella luna una sua cifra: è la metafora di un cielo perduto, ma non dimenticato.
Immagine tratta dal video di Biancaluna, con i disegni di Altan, nel libro-disco edito da Gallucci |
un’ombra
racconta
di
una luce”
(Gian Maria Testa, Da questa
parte del mare, cit., p. 92)
Lo
sguardo rivolto alla luna è la traccia di una postura – quella dell’uomo
voltato all’insù – che non è più propria del sentire “contemporaneo” ma che
rimane ancora presente nella figura dell’assenza, nella forma della nostalgia e
della speranza. La canzone è senza
dubbio “Comete”. In particolare alcuni passaggi:
“faccia
attenzione signore
c’è
una luna che cade stasera
e ci potrebbe colpire
…
lei
sorride signore
ma
io certe notti ne ho viste anche cinque
di
lune cadere
…
e di altre ancora ho sentito soltanto parlare
da
gente distratta alle cose di sempre
ma
molto più attenta alle cose del cielo
di
me”
Grande delicato uomo, sensibile artista.....un piacere ed una grande emozione ascoltarlo.
RispondiEliminaSì, condivido gli aggettivi: delicato, sensibile… Certamente emozionante, ma anche capace di far pensare, attraverso la mediazione delle emozioni e dei sentimenti.
EliminaChe delizia amarognola rivedere il gomitolo di lana che la figura di casa dipana.....
RispondiEliminae seguirlo per i sempiterni calli.....
La luce della luna rischiara... il testo e ci aggiunge compagnia.....
Grazie Gianni. Sempre gentile. Sì, "delizia amarognola": delizia perché è sempre bello ascoltare Gianmaria Testa, amarognola perché è andato via troppo presto.
Elimina