Robert Delaunay, La città (1910) |
Facebook. google, twitter sono virtuali “piazze” e “cortili dei gentili” aperti a tutti ed a tutto e perciò stesso ambivalenti. Ci si può illudere ed accontentare del pettegolezzo salottiero, della “leggerezza della frivolezza”, della smodata popolarità dell’effimero fotografico, della bruciante chiacchiera del momento; si può anche stravolgere un presunto dialogo in un permanente monologo dove io parlo (o credo di parlare) con tutti, ma in realtà non faccio altro che parlare di me con me stesso.
Robert Delaunay, Gioia di vivere (1930) |
Robert Delaunay, Ritmo1 (1934) |
Robert Delaunay, Dramma politico (1914) |
Un pensare conviviale che riconosce la ricchezza e la povertà di ciascuno, nella dimensione del dare e ricevere, dell’essere ospiti gli uni con gli altri, sino alla non impossibile imprevista gratuita scoperta dell’amicizia virtuale.
Robert Delaunay, Arcobaleno sulla tela, 1913 |
Robert Delaunay, Il primo disco simultaneo (1912) |
"Pensiero conviviale", davvero di grande interesse!
RispondiEliminaGrazie di cuore. Buona giornata!
EliminaRiflessioni mattutine sul vivere da soli tra migliaia di persone. Spesso corriamo troppo e ogni tanto dovremmo fermarci e vedere cosa succede intorno a noi.
RispondiEliminaMolto efficace l'espressione "vivere da soli tra migliaia di persone". Grazie della riflessione. Cordiali saluti.
EliminaBuongiorno a questa "leggerezza pensosa", leggerezza mattutina che accompagna nei percorsi della vita, che disegna, con un tratto pulito e sicuro, gli orli delle piazze, dei cortili, per costruire ponti con un lapis indelebile di speranza. Buongiorno!
RispondiEliminaCara Fausta, un grazie di cuore per le tue splendide pennellate. Leggendole ho provato un po’ di rimpianto e nostalgia (senza esagerare, perché la vita da pensionato è tutta ogni giorno da scoprire…) per gli anni trascorsi al Liceo di Albenga. Buon giorno anche a te.
EliminaBen lieto della vostra intenzione, vi auguro una buona giornata.
RispondiEliminaGrazie, caro Gianni, in particolare per il tuo impegno costante a costruire comunità. Buona giornata anche a te.
EliminaLa rete può talvolta "irretire" (relegare). La rete è, però, "maglia", connessione, trama di relazioni. Queste ultime stesse possono essere improntate alla casualità, all'effimero, come possono essere intrecciate con il filo della responsabilità e della solidarietà.
RispondiEliminaIl mio amico Gian Maria rispolvera l'antica parola "convivialita" così densa e feconda (Convivio socratico-platonico) e dà un orizzonte di metafisica rilevanza alla "amicizia virtuale". Condivido in toto la sua scelta.
Caro Rosario, intravedere una rete tessuta ed “intrecciata con il filo della responsabilità e della solidarietà” mi colma di gioiosa speranza per il futuro dei nostri figli e nipoti. Ed un presente-futuro – per ognuno di noi, per tutti - di possibili dischiusi “orizzonti di metafisica rilevanza all’amicizia virtuale”, mi pare una possibile fascinosa avventura di gratuità impegnativa, lasciata al discernimento di ciascuno, per quanto oggi non sia dato sapere a nessuno di noi come crescerà ed a quali livelli si svilupperà. Grazie, amico!
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