Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

lunedì 20 gennaio 2014

Elogio della pazienza.



La pazienza è “non meno attiva che passiva,
 e non meno passiva che attiva”
(Kierkegaard)

William Blake, 
Illustrazioni al libro di Giobbe.

L’amore è la forza che  trascina il mondo.
Ma è, insieme, una lunga pazienza
(Theillard de Chardin)


La pazienza! Uno pensa subito alla figura emblematica di Giobbe, alla sua straordinaria sfida con Dio, alle sue reazioni al male sopportabile, alla sua ribellione al male insopportabile, alle repliche e sorprese di Dio. Suggestione e spaesamento della pazienza, dell’impazienza  e della speranza. ... 
L'amore è forza che trascina il mondo .... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.
L’atteggiamento paziente è un gomitolo che si dipana gradualmente nel tempo, ben diversamente  dall'alt della caparbietà  o della tenacia che designano ostinazione a non cedere ed  a tener duro.
... ma è insieme una lunga pazienza ... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.
E tuttavia non è cedimento o resa o abdicazione, ma “accordo con la realtà”, per gestirne i conflitti in serena convivenza e nella consapevolezza delle difficoltà e delle costrizioni che essa comporta;  non è triste o stoica rassegnazione, perché volutamente affronta sofferenza, ingiustizia, abbandono. Sorretta dalla speranza e nutrita di empatia sociale,  accetta  il rischio di centrarsi sugli altri e sui loro  atteggiamenti alternativi, pur non condividendoli. Non a caso  per Aristotele e Tommaso d’Aquino è  zoccolo duro  della fortezza. 
... sopporta scacchi anche immeritati ... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.

Non c’è  pazienza  verso gli altri se prima non la si vive nell’accettazione di sé e della propria finitezza. Pazienza è lealtà verso se stessi nel riconoscere i propri limiti, senza pretendere troppo e rassegnarsi troppo in fretta, nel contempo impegnando fino in fondo tutte le proprie energie;  è sopportare sofferenze, malattie, disgrazie, delusioni dolorose, fallimenti e scacchi anche immeritati; è non rassegnarsi al dolore né mascherare la sofferenza con ipocrite panacee, ma ritrovare il coraggio di affrontare la vita e la via del perdono.
... è irrinunciabile per la madre, il padre, l'educatore... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.
La pazienza verso gli altri è irrinunciabile per la madre ed il padre, per l’insegnante, l'educatore, per chi svolge una funzione sociale soprattutto nel  rapporto con le persone più deboli, malate o anziane. Chi non ce l’ha o non la vuole acquisire cambi mestiere. Ma ogni nostra relazione interpersonale e sociale, come l’amore e l’amicizia,  porta la cifra della pazienza, perché la convivenza e l’intreccio dei rapporti sociali comportano inevitabilmente problemi, incomprensioni, conflitti, perché ognuno ha diritto ai suoi errori e debolezze ed in insieme ha bisogno dell’attenzione dell’altro, della sua disponibilità ad accettarlo, a dargli tempo, a condividere i suoi problemi e sofferenze.
...in ogni relazione interpersonale... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.

Non c’è crescita e maturazione reciproca senza pazienza vicendevole, tanto più davanti ad una persona ostile od antagonista, verso la quale solo un atteggiamento empatico rende possibili la comprensione e l’accoglienza, scevri da condanne pregiudiziali.
 ... perché sia possibile l'accoglienza... 
William Blake, Illustrazioni al libro di Giobbe.
Si può essere oggi pazienti? Penso proprio di sì, purché si facciano i conti da una parte con gli atteggiamenti incompatibili (risentimento, invidia, indifferenza, disattenzione, presunta superiorità…); dall’altra con l’enorme pressione della corsa al successo ed alla  competizione cui ognuno di noi è sottoposto. La fretta soprattutto gioca un ruolo decisivo: se il tempo è denaro, se non ho tempo di pensare a me stesso e agli altri non potrò mai sperimentare la virtù di fuoco della pazienza.
... nella calma del pensiero ... 
William Blake, Newton.

A questo punto non sarebbe male l’elogio della lentezza.

Chi desidera intervenire può consultare il post del 22/10/13 oppure semplicemente andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail. 

3 commenti:

  1. La pazienza è una grande virtù. Tuttavia noi moderni abbiamo ereditato, probabilmente dai Romani, il rifiuto della pazienza. I Romani ci hanno insegnato la pragmaticità e l'immediatezza. La più grande frase di Cicerone è forse quella in cui egli afferma che Catilina ha abusato della pazienza del Senato. Anche qui la pazienza è finita. Solo con l'avvento del Cristianesimo essa vive la rinascita. Santa Monica è paziente con suo figlio Agostino (sant'Agostino!), ad esempio. Il Santo di oggi è Tommaso d'Aquino, che scrisse sulla pazienza annoverandola tra le virtù, anche se non tra le più importanti.
    Concludo con una nota di filosofia orientale. Sun Tzu (VI-V sec. a.C.), filosofo del periodo cinese Primavere e Autunni, sostiene che prima di vincere il proprio nemico sia necessario vincere se stessi. Ecco la pazienza: non possiamo pretendere di ottenere tutto subito, ma dobbiamo saper preparare il nostro animo a ciò che desideriamo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono convinto anch’io che la pazienza sia una “virtù” teorizzata e praticata in tutte le culture: da quella greca (l’Odissea, i tragici greci, i filosofi come Socrate, Platone, Aristotele, i cinici, gli stoici …) a quella più “impaziente” romana, sino all’universo delle culture orientali da Lei citate. Indubbiamente il Cristianesimo opera una “rinascita” ed un coronamento. “Santa pazienza!” era un intercalare usuale dei miei nonni che rivelava la matrice cristiana sottesa e le sue radici bibliche. Nella fede cristiana la virtù della pazienza trova il suo significato profondo nella Croce e la sua motivazione ultima nella speranza e nell’attesa escatologica di tutto l’universo per i nuovi cieli e la nuova terra (S. Paolo, Rom. 8,19). Ma il fondamento della “santa pazienza” rimane l’amore che ”Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor, 1-13).

      Elimina
  2. grazie delle parole e della immagini...della sapienza in esse contenuta,,, e del sottofondo musicale...condivido su fb

    RispondiElimina