Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

giovedì 16 gennaio 2014

Le forme subdole e becere del razzismo.

La mostruosa idea della razza...
Nella tradizione pittorica il mostro
è simbolo di forze cosmiche,
sociali e spirituali,
comunque volte a distruggere...
Rappresenta l'irrazionale,
ciò che rimane oscuro nella mente umana...

Il mostro che è in noi ... 
Paolo Uccello, 
San Giorgio e il drago, Londra, particolare.

A livello mondiale la proclamazione dei diritti dell’uomo contenuta nella Carta dell’ONU del 1948 ha condannato inappellabilmente il razzismo prefascista e fascista con il loro postulato della superiorità assoluta di una razza e dell’inferiorità di un’altra. La nostra Costituzione è anche più chiara ed inequivocabile.
... che fuoriesce dalle oscure caverne 
della nostra mente ...
Paolo Uccello, 
San Giorgio e il drago, Londra, particolare.

Ma beceri pregiudizi inestirpabili  e soprattutto interessi politici ed economici fanno sì che il fenomeno sopravviva in forme nuove. Puntualmente, con l’esasperarsi della crisi, i soliti profittatori, per sopravvivere politicamente e coprire gli scandali vergognosi della loro corruzione e delle loro mutande verdi, danno fiato alle trombe alla ricerca di umorali consensi da riversare contro qualche vittima sacrificale, oggi individuata nella Signora Ministro Cécile Kyenge.


... che avremmo dovuto imparare ad imbrigliare ... 
Paolo Uccello, 
San Giorgio e il drago, Londra, particolare.

Il fatto non meriterebbe particolare attenzione, se non risvegliasse in me, cittadino dagli  orientamenti politici estremamente distanti, la constatazione del fallimento storico di un movimento, forte  di legittime proteste ed autentiche esigenze di riforma, che vent’anni fa, se ben guidato, avrebbe certamente potuto contribuire a cambiare il  paese ed a mitigare  le odierne drammatiche condizioni sociali, politiche, economiche. Invece si è trincerato nella spaventosa ignoranza ed esaltazione forcaiola dei suoi capi e dei suoi adepti, dove anche  l’ideologia razzista è servita come rozzo e volgare strumento di conservazione e difesa del proprio potere.

... e che, invece, imperversa ancora 
nelle nostre campagne ...  
Paolo Uccello, 
San Giorgio e il drago, Parigi, particolare.


Naturalmente esistono in Italia ben altre forme di pregiudizio razzista, più sofisticate, più complesse ma ugualmente discriminanti e forse anche più pericolose.
Tutte però hanno in comune l’esaltazione di forme di esistenza segnate dalla discriminazione, dal saccheggio e dileggio delle culture altrui, dallo svuotamento dei valori, dal misconoscimento totale della  peculiarità ed autonomia di persone e genti “straniere”.

... e rimane da sconfiggere ...
Paolo Uccello, 
San Giorgio e il drago, Londra, particolare.


Sappiamo tutti che la soluzione del problema, specie se legato agli immigrati,  si presenta particolarmente difficile. Non solo occorre smascherare leggi e strutture ingiuste e discriminanti, cambiare condizioni sociali, sensibilizzare l’Europa tutta.  Occorre prima di tutto assicurare condizioni dignitose ai cittadini chiamati, volenti o nolenti, a socializzare con persone e genti di altre culture; occorre in pari tempo demolire sul piano individuale una miriade di pregiudizi attraverso  l’informazione e l’educazione, stimolare capacità di incontro e di riconciliazione, di identificazione con i discriminati e di impegno per loro e con loro.
Paolo Uccello, S. Giorgio e il drago, 
1455-56 circa, Londra, National Gallery.


Una cosa io posso però fare subito: negare ancora e sempre il mio voto a questi mestatori nelle prossime elezioni europee ed amministrative, umile ma concreta rivolta avverso la loro irrisione razzista. Lasciamoli che si strofinino con l’insipiente credulone, per il quale non posso non provare un’acuta commiserazione. Ma, ahimè, non è forse vero che “asinus asinum fricat”?


Paolo Uccello, S. Giorgio e il drago, 
1458-1460 circa, Parigi, 
Museo Jacquemart-André.

Nessun commento:

Posta un commento