Dedicato a tutti gli Scouts
di Albenga e della Liguria ...
Riporto
qui una sintesi della relazione da me tenuta in occasione del raduno
R/S, svoltosi a Genova il 2 marzo 2014, in vista della Route nazionale. Ringrazio di cuore la Dottoressa Donatella Mela
per l'invito e tutti gli Scouts per la bella giornata trascorsa.
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Forum Rovers Scolte, Genova, 2 marzo 2014 |
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... in ascolto ... |
Il coraggio è una
delle parole ineludibili che aprono sul misterioso intero dell’esistenza
umana, perché in ultima analisi richiama la speranza, categoria
precipua della scuola, chiave di volta di ogni processo di crescita. Coraggio è
decisione, rischio che ha qualcosa a che fare con l’insicurezza, che non sa di
riuscire prima di riuscire.
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Il coraggio ha a che fare con l'insicurezza ...
non sa se riuscirà ... |
Non il coraggio di questa o quella azione, ma
coraggio radicale e totale di assumere se stessi in rapporto all’intera
esistenza, come persone libere che vogliono rendere migliore il mondo
della scuola. Una bella sfida per i giovani!
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... il coraggio di assumere
la direzione della propria vita ... |
Ma come è per loro possibile
essere protagonisti nella scuola italiana, con la sua penuria di
personale ed attrezzature, il limitato diritto di potere decisionale
degli studenti, minorenni o maggiorenni che siano? Prima di tutto
intendiamoci sul significato che diamo alle parole: protagonista (dal gr.
πρωταγωνιστής, letteralmente primo lottatore, combattente) nel linguaggio
teatrale e letterario è il personaggio principale, figura centrale di una
narrazione, colui che ha la parte principale.
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... il coraggio di essere protagonisti ...
di mettersi in gioco in prima persona ... |
Dunque è colui che svolge
un ruolo di primo piano nelle vicende della vita scolastica. Che vuol
dire? Avere successo e un indice alto di gradimento, essere leaders,
avere tutti 10 sulla pagella compreso il voto di condotta? No, non è
questo il punto. Proporre nuovi progetti culturali, trasformare il clima
relazionale all’interno della scuola, partecipare attivamente come rappresentanti degli studenti nei
consigli di classe, nel consiglio di istituto? Promuovere azioni di volontariato
dentro e fuori la scuola?
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... il coraggio di promuovere azioni di aiuto ... |
Certo, tutto bello, importante, ma il
protagonismo - l’essere in prima fila e non essere secondi a nessuno nella
presenza a scuola - non ha tanto il compito di rendere meno quaresimale la
fatica del vivere quotidiano scolastico, ma di rendere viva e vitale
l’avventura degli anni di scuola. Allora si può parlare di coraggio a scuola: di essere se stessi, essere liberi...
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... il coraggio di essere se stessi... |
Coraggio di credere che non solo io tu noi dobbiamo
essere protagonisti, ma nella scuola ognuno, senza confusioni di ruoli
funzioni e compiti, con la sua identità e il suo volto
irripetibile, può essere corresponsabile e coprotagonista del bene comune
che è la scuola..
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... il coraggio di essere co-protagonisti .... |
E’ che la scuola
da un bel po’ non è più l’unica agenzia formativa e neppure la più importante
di fronte allo strapotere dei media, più accattivanti e per questo più
persuasivi, il tutto aggravato dal venire meno della prima fondamentale
struttura formativa, la famiglia. Ogni
giorno la scuola deve faticosamente lottare, in rotta di collisione contro un
sistema che inneggia alla “cultura dello scarto”, al successo come unico
criterio di validità e legittimazione, che non riconosce allo studio la necessità della fatica del pensare,
del silenzio, della lentezza.
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... il coraggio della fatica ... |
Così la scuola rischia di essere un non-luogo, a cui molti giovani non
sentono di appartenere, a cui non sono legati intellettualmente e
ancor meno affettivamente perché non riescono a vederla come
strumento per crescere, capire il mondo, se stessi, gli altri. Si passa
la giornata e quando si va a casa e la mamma ti chiede che cosa avete
fatto si risponde: niente. Scuola
senz’anima, diceva De Rita.
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... di fronte al rischio dell'insignificanza
e del vuoto ... |
Eppure ogni scuola ha la sua anima segnata
dalle attese dei giovani, dalle loro aspirazioni, dalla loro
partecipazione, dal loro esserci o non esserci, come pure, in parte,
dalla partecipazione dei genitori.
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... il coraggio di dare un'anima ... |
In
questi giorni è in primo piano nelle librerie il romanzo di
Michele Serra “Gli sdraiati”, metafora dei giovani di oggi. Ieri fragili,
bamboccioni, schizzinosi; oggi “sdraiati”, immersi come tutti nella
società liquida, senza un futuro percepito come promessa semmai come minaccia,
in un tempo dell’incertezza divenuta stabile, troppo soli o troppo protetti,
spaesati, indifferenti, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al
presente senza profondità di memoria e di futuro.
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... di fronte al rischio di rimanere
preda dell'effimero,
di ciò che passa ... |
La mia esperienza di preside
è stata invece più varia: certo sono statisticamente vere le analisi, ma
parziali e non danno ragione di una realtà più ricca dei dati statistici. Ho
conosciuto tanti giovani
meravigliosi, più di quanti si pensi, un buon numero impegnati negli scouts,
che hanno saputo, non da soli, insieme ai docenti, dare un’anima alle
scuole che ho diretto (in particolare al G. Bruno di Albenga), testimoni di speranza nel futuro, portatori con gaia fantasia di tutte le virtù cardinali
e teologali. Chi non li ha visti e non li vede è perché non vede
più il cielo stellato o la luna splendente o il sorgere del sole all’alba
sul mare.
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... il coraggio di attraversare il deserto ... |
Non c’è vero coraggio di protagonismo se non entra in classe. L’ora di lezione è il centro attorno al quale gravitano tutti gli altri momenti
dell’esperienza scolastica, perché lì avviene il passaggio dall’insignificanza
al significato. E’ l’intensità imprevedibile dell’ora di lezione che fa
della scuola un avvenimento vivo. Certo,
il vero ostacolo è la didattica “polverosa”, di pertinenza soprattutto
dei docenti.
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... il coraggio di dare senso, valore, profondità
alle ore che si vivono... |
Ma è nell’ora di lezione che si invera il co-protagonismo docenti-alunni,
intreccio tra la passione di educare
del docente (capace di apprezzare e dare il giusto risalto ad ogni
individualità, perché ognuno possa imparare a conoscersi, apprezzarsi,
amarsi, emozionarsi, sorprendersi, andare oltre, fare un passo
avanti nella scalata delle difficoltà) e l’emozione dell’apprendimento del
giovane (protagonista quando può e sa dire “Io ci sono” e vive l’esperienza di un’apertura senza sosta
dell’intelligenza e del cuore a tutti gli incontri e conoscenze). Allora
e solo allora hanno senso protagonismo e partecipazione, dentro e fuori
la scuola...
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... il coraggio di esserci
con l'intelligenza e con il cuore ... |
Il coraggio
del co-protagonismo implica fatica, pazienza, ma soprattutto un pensare conviviale fatto di gioia, fantasia,
creatività, gioco. Non teme il confronto né il conflitto, che anzi sa gestire
senza mai rinunciare a vivere ed assaporare insieme l’avventura scolastica
come dono e conquista.
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... il coraggio della conquista .... |
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Grazie per averci dato l’occasione di rivivere, per un giorno, l’intensità dell’esperienza scout!
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