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Albenga, Piazza San Michele. |
...io
sento dietro le pareti sorde
le
generazioni respirare.
E
so l’ostilità di certe vie
tozze,
la
paura di certe piazze vuote …
(Camillo
Sbarbaro)
Il centro storico, da peculiare testimonianza di
cultura locale si è trasformato in fragile documento da
custodire e salvaguardare, tanto che, in tempi brevi, potrebbe addirittura
scomparire un’impagabile testimonianza di quella che fu per secoli
la vita degli uomini e delle donne ingaune. Oggi il centro storico si
trova al bivio di due strade: l’abbandono - con l'eccezione di poche oasi
felici - al destino di ricettacolo della marginalizzazione, delle
famiglie più povere, degli emigrati extracomunitari; oppure la trasformazione,
per la sua bellezza e rilevanza storica, in “città d’arte”, luogo
di attrazione per i turisti.
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Albenga, centro storico. |
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Villanova d'Albenga, centro storico.
Perché non imparare? | |
Sono possibili la
tutela e la conservazione, ma solo in una prospettiva che definisca la
compatibilità delle attività in esso presenti e mantenga la sua cornice
di autenticità. Tutto ciò non si improvvisa da un giorno
all’altro ma va sapientemente costruito. Essere di destra o di sinistra
non vuol dire nulla: è solo questione di intelligenza
politica e di preveggenza culturale.
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Albenga, centro storico.
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Cisternino, centro storico.
Perché non abbellire? |
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Come proteggere il centro storico
dall’indifferenza dei suoi abitanti, dall’invasività del mercato, dalla
manomissione del traffico, dal consumo di un turismo sregolato, da un modello
di consolidamento e di restauro irrispettoso della storia della città?
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Albenga, centro storico. |
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San Gimignano, centro storico.
Perché non essere creativi? |
Il primo problema è quello degli
abitanti del centro storico. Non è scontato che siano necessariamente sensibili ed interessati a conservare e valorizzare il centro storico. Chi ha
il problema impellente di cercare casa a prezzi compatibili con le sue entrate,
come presumo molti immigrati ivi residenti, ha in testa ben altro che la
salvaguardia del centro storico. E’ necessaria una preliminare efficace
politica cittadina di integrazione e di edilizia popolare. Dopo è giusto e
legittimo pretendere che chi risiede nel centro storico si renda
conto di vivere in un contesto particolare e rispetti condizioni di
abitabilità e norme di permanenza specifiche.
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Albenga, centro storico.
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Locorotondo, centro storico.
Perché non provare
a rendere il centro più abitabile? |
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Il secondo problema è dato dal
consolidamento - restauro che deve essere promosso e favorito come una
della attività preminenti, purché eseguito con mano leggera: non restauri
integrali ed ossessivi che finirebbero per snaturare il senso delle
pietre antiche tanto ben restaurate quanto inautentiche. Non colori
improvvisati sui muri delle case lasciati alla sguaiata licenza dei tarlucchi
di passaggio.
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Albenga, centro storico. |
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Ostuni, centro storico.
Perché non dare luce? |
Vi sono poi attività compatibili
ed attività incompatibili con il centro storico. Le prime sono legate alle
attività un tempo già presenti: artigianato, campagna, commercio minuto,
botteghe, ristorazione, mercatini ambulanti, tradizioni
specifiche, attività religiose, di studio e di ricerca. A queste se ne
potrebbero aggiungere altre ugualmente compatibili in riferimento alle
nuove tecnologie, purché modulari, miniaturizzate e
semplificate.
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Albenga, centro storico. |
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Villanova d'Albenga, centro storico.
Perché non valorizzare? |
Senza deroghe ed eccezioni
dovrebbe essere escluso tutto quanto altera, distrugge e
camuffa il territorio: macchinari pesanti ed assordanti, stoccaggi di merci
eccedenti certe dimensioni, turismo di massa, discoteche, bingo e slot-machine…
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Albenga, centro storico. |
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San Gimignano, centro storico.
Perché non rendere attraente? |
Il traffico privato andrebbe
totalmente abolito e congelato, senza eccezioni, in parcheggi
esterni. L’accesso per le sole attività di rifornimento delle merci dovrebbe
essere seriamente regolamentato per tempi ristrettissimi. Le antenne
della tv dovrebbero sparire, riconvertite in una sola antenna generale di tipo
parabolico …
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Albenga, centro storico. |
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Ferrara, centro storico.
Perché non evitare le macchine? |
Vogliamo finalmente
imboccare la strada che porti il centro a ridivenire veramente
pulsante di visibile vita propria, non nascosta negli anfratti? Possiamo far innamorare del
centro storico gli altri solo se noi stessi ne siamo i primi
innamorati, abbellendo senza parsimonia di piante e fiori ogni angolo,
stradina e vicolo.
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Albenga, centro storico. |
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San Gimignano, centro storico.
Perché non provare a rivitalizzare? |
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Non basta fare delle feste
ogni tanto. Ci vuole ben altro per configurare il nostro centro storico come “città
di chiaroscuri”: paziente coraggio, intelligente preveggenza, sinergia
creativa, forte determinazione nel trovare le risorse necessarie, senza
sacrificare alcunché alle urgenze ed ai bisogni prioritari dei cittadini…
Auguri sinceri al prossimo/a sindaco/a!
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Albenga, centro storico. |
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Albenga, centro storico. |
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E' il secondo Suo intervento che leggo e guardo. E' sorprendente, come nelle sue poche righe, riesca a dipanare le nebbia che abbiamo davanti agli occhi e a disgelarci il cervello. Sono convinto che ad Albenga ci siano tante persone sensibili come Lei, Professore Zavattaro. Albenga ha bisogno di Voi e di tutti i cittadini, anche extracomunitari, per valorizzare Albenga, come città d'arte e di storia, agrifloricola d'eccellenza, accogliente in ogni suo anfratto, città da gustare e degustare e vera città multietnica, con tutte le indicazioni ad uso turistico, scritte almeno in italiano, arabo, francese, tedesco, inglese, russo, cinese, ecc...
RispondiEliminaPenso anch’io, gentile Sig. Farinazzo, che ad Albenga, come in ogni città del mondo (grazie al cielo), ci siano tante persone sensibili, più del sottoscritto, soprattutto giovani. E’ tutt’altro che facile, ma non impossibile, creare le condizioni perché possano venire allo scoperto, dare loro voce e parola, incoraggiarli ad avere fiducia, incrementare la nostra e la loro speranza. L’importante è essere pervicaci nel resistere alla tentazione di lasciar perdere e fare quel che si può e si è capaci di fare.
RispondiEliminaHo moklto apprezzato il Suo articolo e da appassionata di fotografia, anche le foto che lo corredano. certro, il nostro centro storico non ha nulla da invidiare ad altri più celebri sparsi per la Penisola...Mi sentirei di contribuire con una osservazione: rivalutare, vaolrizzare e, soprattutto, VIVERE il centro storico fornirebbe una risposta anche al problema della SICUREZZA, particolarmente sentito dagli abitanti del centro storico e , più in generale, dagli ingauni. Perchè una centro storico VISSUTO, ABITATO E PARTECIPATO costituirebbe il miglior deterrente alle infiltrazioni malavitose, allo spaccio ed al degrado.
RispondiEliminaLa scelta delle foto è merito esclusivo di mia moglie, come tutte le immagini del blog. Condivido appieno la sua idea di “un centro storico VISSUTO, ABITATO E PARTECIPATO”. Toccherà alla prossima amministrazione creare gli incentivi opportuni. Mia moglie ed io, appena possiamo, andiamo a respirare e godere le vie, viuzze, piazze, piazzette e vicoli del centro storico.
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