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martedì 25 marzo 2014

Rilanciare il centro storico. Riflessioni su Albenga.



Albenga, Piazza San Michele.

...io sento dietro le pareti sorde
le generazioni respirare.
E so l’ostilità di certe vie
tozze,
la paura di certe piazze vuote …
(Camillo Sbarbaro)

Il centro storico, da  peculiare testimonianza di cultura locale si è trasformato  in  fragile documento da  custodire e salvaguardare, tanto che, in tempi brevi, potrebbe addirittura scomparire  un’impagabile testimonianza di quella che fu per secoli la vita degli uomini e delle donne ingaune.  Oggi il centro storico si trova al bivio di due strade: l’abbandono - con l'eccezione di poche oasi felici -  al destino di ricettacolo  della marginalizzazione, delle famiglie più povere, degli emigrati extracomunitari; oppure la trasformazione, per la sua bellezza e rilevanza storica,  in  “città d’arte”, luogo di attrazione per i turisti. 

Albenga, centro storico.

Villanova d'Albenga, centro storico. 
Perché non imparare?
Sono possibili la  tutela e la conservazione, ma solo in una prospettiva che definisca la compatibilità delle attività in esso presenti e mantenga la sua cornice di autenticità.  Tutto ciò non si improvvisa da un giorno all’altro  ma va sapientemente costruito. Essere di destra o di sinistra non vuol dire  nulla: è solo  questione di intelligenza politica e di preveggenza  culturale.

Albenga, centro storico.

Cisternino, centro storico. 
Perché non abbellire?
Come proteggere il centro storico dall’indifferenza dei suoi abitanti, dall’invasività del mercato, dalla manomissione del traffico, dal consumo di un turismo sregolato, da un modello di consolidamento e di restauro irrispettoso della storia della città?

Albenga, centro storico.

San Gimignano, centro storico. 
Perché non essere creativi?
Il primo problema è quello degli abitanti del centro storico. Non è scontato che siano necessariamente sensibili ed interessati a conservare e valorizzare il centro storico. Chi ha il problema impellente di cercare casa a prezzi compatibili con le sue entrate, come presumo molti immigrati ivi residenti, ha in testa ben altro che la salvaguardia del centro storico. E’ necessaria una preliminare efficace politica cittadina di integrazione e di edilizia popolare. Dopo è giusto e legittimo pretendere che chi risiede nel  centro storico si renda  conto di vivere in un  contesto particolare e rispetti condizioni di abitabilità e norme di permanenza  specifiche.

Albenga, centro storico. 

Locorotondo, centro storico.  
Perché non provare
a rendere il centro più abitabile?
Il secondo problema è dato dal consolidamento - restauro che deve essere promosso e favorito come una della attività preminenti, purché eseguito con mano leggera: non restauri integrali ed ossessivi che finirebbero per snaturare il senso delle  pietre antiche tanto ben restaurate quanto inautentiche. Non colori improvvisati sui muri delle case lasciati alla sguaiata licenza dei tarlucchi di passaggio. 
 
Albenga, centro storico.

Ostuni, centro storico. 
Perché non dare luce?
Vi sono poi attività compatibili ed attività incompatibili con il centro storico. Le prime sono legate alle attività  un tempo già presenti: artigianato, campagna, commercio minuto, botteghe, ristorazione, mercatini ambulanti, tradizioni  specifiche, attività religiose, di studio e di ricerca. A queste se ne potrebbero aggiungere altre ugualmente compatibili in riferimento alle nuove tecnologie, purché modulari, miniaturizzate e semplificate.
Albenga, centro storico.
Villanova d'Albenga, centro storico. 
Perché non valorizzare?
Senza deroghe ed eccezioni dovrebbe essere escluso   tutto quanto altera, distrugge e camuffa il territorio: macchinari pesanti ed assordanti, stoccaggi di merci eccedenti  certe dimensioni, turismo di massa, discoteche, bingo e slot-machine… 
Albenga, centro storico.

San Gimignano, centro storico. 
Perché non rendere attraente?
Il traffico privato andrebbe totalmente abolito e congelato,  senza eccezioni,  in parcheggi esterni. L’accesso per le sole attività di rifornimento delle merci dovrebbe essere seriamente regolamentato per tempi ristrettissimi.  Le antenne della tv dovrebbero sparire, riconvertite in una sola antenna generale di tipo parabolico … 
Albenga, centro storico.
Ferrara, centro storico. 
Perché non evitare le macchine?
Vogliamo finalmente imboccare la strada che porti  il centro a ridivenire veramente pulsante di visibile vita propria, non nascosta negli anfratti? Possiamo far innamorare del centro storico gli altri solo se noi stessi ne siamo i primi innamorati, abbellendo senza parsimonia di  piante e fiori ogni angolo, stradina e vicolo.
Albenga, centro storico.
San Gimignano, centro storico. 
Perché non provare a rivitalizzare?

Non  basta fare delle feste ogni tanto. Ci vuole ben altro per configurare il nostro centro storico come “città di chiaroscuri”: paziente coraggio, intelligente preveggenza,  sinergia creativa, forte determinazione nel trovare le risorse necessarie, senza sacrificare alcunché alle urgenze ed ai bisogni prioritari dei cittadini…  Auguri sinceri al prossimo/a sindaco/a! 
Albenga, centro storico.
Albenga, centro storico.

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4 commenti:

  1. E' il secondo Suo intervento che leggo e guardo. E' sorprendente, come nelle sue poche righe, riesca a dipanare le nebbia che abbiamo davanti agli occhi e a disgelarci il cervello. Sono convinto che ad Albenga ci siano tante persone sensibili come Lei, Professore Zavattaro. Albenga ha bisogno di Voi e di tutti i cittadini, anche extracomunitari, per valorizzare Albenga, come città d'arte e di storia, agrifloricola d'eccellenza, accogliente in ogni suo anfratto, città da gustare e degustare e vera città multietnica, con tutte le indicazioni ad uso turistico, scritte almeno in italiano, arabo, francese, tedesco, inglese, russo, cinese, ecc...

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  2. Penso anch’io, gentile Sig. Farinazzo, che ad Albenga, come in ogni città del mondo (grazie al cielo), ci siano tante persone sensibili, più del sottoscritto, soprattutto giovani. E’ tutt’altro che facile, ma non impossibile, creare le condizioni perché possano venire allo scoperto, dare loro voce e parola, incoraggiarli ad avere fiducia, incrementare la nostra e la loro speranza. L’importante è essere pervicaci nel resistere alla tentazione di lasciar perdere e fare quel che si può e si è capaci di fare.

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  3. Ho moklto apprezzato il Suo articolo e da appassionata di fotografia, anche le foto che lo corredano. certro, il nostro centro storico non ha nulla da invidiare ad altri più celebri sparsi per la Penisola...Mi sentirei di contribuire con una osservazione: rivalutare, vaolrizzare e, soprattutto, VIVERE il centro storico fornirebbe una risposta anche al problema della SICUREZZA, particolarmente sentito dagli abitanti del centro storico e , più in generale, dagli ingauni. Perchè una centro storico VISSUTO, ABITATO E PARTECIPATO costituirebbe il miglior deterrente alle infiltrazioni malavitose, allo spaccio ed al degrado.

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  4. La scelta delle foto è merito esclusivo di mia moglie, come tutte le immagini del blog. Condivido appieno la sua idea di “un centro storico VISSUTO, ABITATO E PARTECIPATO”. Toccherà alla prossima amministrazione creare gli incentivi opportuni. Mia moglie ed io, appena possiamo, andiamo a respirare e godere le vie, viuzze, piazze, piazzette e vicoli del centro storico.

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