I colori della pace ... |
In questi giorni i conflitti e le violenze nel mondo (Siria, Turchia, Venezuela...) e soprattutto le vicende dell’Ucraina fanno tremare il cuore e la mente di chi vede in
pericolo la pace tra le nazioni, sempre minacciata da nuovi contrasti.
Perché non riflettere pochi minuti? Perché tanto odio? Che cosa ognuno di noi può fare?
... come i petali di un fiore ... |
Una prima riflessione è tratta da un’omelia del card. Martini del 2003, che ci
invita a guardare al dolore dell’altro come premessa di un processo politico di pace.
(Il testo, molto più ampio, si può leggere in questo blog nella”pagina” dedicata al card. Martini).
(Il testo, molto più ampio, si può leggere in questo blog nella”pagina” dedicata al card. Martini).
... come un albero che compone tutti i popoli... |
La seconda riflessione è una lieve poesia di David Maria Turoldo: contagiamo tutti, ognuno di noi, nelle nostre
relazioni quotidiane, con un sorriso di
pace.
... nel simbolo della pace... |
1.
“Per superare l’idolo dell’odio e della violenza è molto
importante imparare a guardare al dolore dell’altro. La memoria delle
sofferenze accumulate in tanti anni alimenta l’odio quando essa è memoria
soltanto di se stessi, quando è riferita esclusivamente al sé, al proprio
gruppo, alla propria giusta causa. Se ciascun popolo guarderà solo al proprio
dolore, allora prevarrà sempre la ragione del risentimento, della rappresaglia,
della vendetta. Ma se la memoria del dolore sarà anche memoria della sofferenza
dell’altro, dell’estraneo e persino del nemico, allora essa può rappresentare
l’inizio di un processo di comprensione. Dare voce al dolore altrui è premessa
di ogni futura politica di pace. […] Il superamento della schiavitù dell’idolo
consiste nel mettere l’altro al centro […]”.
(Carlo Maria Martini, “Ogni popolo guardi il dolore dell’altro e la
pace sarà vicina”: estratto dall’articolo
apparso sul Corriere della sera il 27.08.2003)
2.
Lo dirò con un sorriso
Andrò in giro per le strade sorridendo,
finché gli altri diranno: - è pazzo!
E mi fermerò soprattutto
coi bambini a giocare in periferia,
poi lascerò un fiore ad ogni finestra
e saluterò chiunque incontrerò per via,
stringendogli la mano.
E poi suonerò con le mie mani
le campane della torre a più riprese
finché sarò esausto,
e dirò a tutti: PACE!
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso,
ma tutti capiranno.
DAVID MARIA TUROLDO
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La colomba della pace di Picasso. |
La colomba della pace di Magritte. |
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