Vogliamo esaltare la bicicletta ... |
“La bicicletta richiede poco
spazio.
Se ne possono parcheggiare
diciotto al posto di un’auto,
se ne possono spostare
trenta
nello spazio divorato da
un’unica vettura.
Per portare quarantamila
persone
al di là di un ponte in
un’ora,
ci vogliono dodici corsie se
si ricorre alle automobili
e solo due se le quarantamila
persone vanno pedalando in
bicicletta.”
(Ivan Illich, Elogio
della bicicletta,
Bollati Boringhieri, To, 2011,
p. 58).
... vogliamo lodarla perché occupa poco spazio ... |
Le piste ciclabili
ad Albenga sono una barzelletta o, se preferite, ferme alla preistoria.
Ne volete una prova? Andate a vedere le piste del ponente imperiese
oppure Parma o, meglio ancora, città europee come Malmö in Svezia (nuovo parcheggio di 1.500
bici, con tutti i servizi annessi e connessi!), Copenaghen e Groningen
con le loro quote di spostamenti in bici del 28% e del 58%.
... vogliamo cantarla perché permette a molti di spostarsi ... |
Chissà
se nei programmi dei diversi candidati ci sarà anche quest’aspetto, meno
banale e marginale di quanto si sia portati a ritenere, tanto che altrove
promuovere la mobilità ciclistica sta diventando una nuova professione
(“promotore della mobilità ciclistica”: v. Università di Verona), tanto che la
bicicletta è sempre più presente sulle strade di molte città italiane, dove
da tempo le amministrazioni curano una vasta rete di piste
ciclabili.
... se vengono predisposte vere piste ciclabili, come in terra d'Olanda ... |
Da noi tutte le
trascorse amministrazioni si sono limitate a fumosi e pericolosi tracciati, in realtà uno slalom in cui sopravvive chi
riesce a scansare i pedoni e a non essere investito da moto ed auto. Non
hanno capito o non hanno voluto capire che le piste ciclabili (quelle
vere) sono una fantastica opportunità per il
turismo (ma anche per lo sport, la salvaguardia dell’ambiente…),
un’alternativa all'uso quotidiano sempre più caotico dell'auto
casa-lavoro e tempo libero, soprattutto in questi momenti di
crisi. Tutto ciò non è poco.
... vogliamo promuoverla per suggerire un diverso turismo ... |
Ma le piste ciclabili significano molto
di più: uscire dal nostro radicato provincialismo, recepire i
segnali dei tempi, cominciare a porsi in prospettiva europea (quando
Albenga diverrà città a misura d’Europa?), pensare finalmente in
modo diverso la mobilità e lo sviluppo del territorio, riappropriarci
della città, oggi rapinata dal transito e posteggio delle auto.
... vogliamo indicarla come mezzo per evitare l'auto ... |
Non
basta la buona volontà e l’improvvisazione per diffondere l’uso
della bici, per attuare politiche urbane, sviluppare piani di ciclabilità,
installare ciclo-parcheggi e bici-stazioni.
... se solo si predispongono parcheggi ... |
Ma non si tratta neppure di
ricominciare da zero. Basterebbe sfruttare con intelligenza le esperienze
altrui, studiarne le soluzioni adottate, eliminando il negativo ed
accogliendo il positivo: semplicemente per non rimanere
imprigionati in un’italietta arretrata di 20 o 30 anni.
Nulla di fantascientifico!
... come a Groningen, in terra d'Olanda... |
Nessuno vuole abolire le auto (anche se
sarebbe una gran bella cosa), solo “riscoprire la ruota”, uscire dalla
“mobilità autocentrica” della nostra città, sempre più a rischio di paralisi,
con due semplici soluzioni: dare prevalenza al trasporto pubblico, rapido ed
efficiente, e sostenere la ciclabilità diffusa.
... vogliamo contrapporre la bellezza della bicicletta ... |
... al traffico estenuante ...
|
Ripeto “diffusa”: vale a dire
non collocata ai margini, ma sulla viabilità
principale, sulle grandi
direttrici di scorrimento, distribuita su tutta la città in una rete continuativa e sicura e
proprio per questo appetibile, attraente, capace di sottrarre forti quote di
mobilità all'auto. Toccano poi ai tecnici ed agli esperti le soluzioni
pratiche: il reticolo di servizi all'interno della rete ciclabile,
parcheggi e bici-stazione, zone 30 a tappeto, aree di
socialità, spazi stradali condivisi con i pedoni, attenti ai
bambini che vanno a scuola o giocano, alle mamme con carrozzine, ai
disabili, agli anziani …
... vogliamo cantare la gioia della bicicletta ... |
“La bicicletta è il modo inventato per dare il
massimo di libertà a tutti e il massimo della democrazia ad una città”
(I. Illich, cit. p.91).
Se
ciò è vero, quanta libertà e quanta democrazia albergano ad Albenga?
RispondiEliminaAmiamo la bicicletta perché è segno di gioia, di libertà e di democrazia …
Sono d'accordo!!
RispondiEliminaLa vita con la bicicletta e' decisamente migliore!!
Ho vissuto 4 anni ( 3 in svizzera e 1 in Spagna ) senza dover comprare un automobile, carrellino da attaccare per mio figlio, o seggiolino quando era piu grandicello.
in svizzera tuta antipioggia da mettere sopra i vestiti per arrivare al corso di tedesco fresca e asciutta.
A valencia dovevo caricarla dentro casa perche' pertroppo le rubavano nonostante i pesanti catenacci.
ho evitato traffico, ho respirato aria fresca, ho risparmiato tempo e denaro, non ho dovuto pagare assicurazioni benzina soldi del parcheggio, non ho dovuto pagare corsi in palestra perche' era un ottimo esercizio fisico.
Ma soprattutto ho assaporato quella fantastica sensazione di liberta'!
la stessa che si prova quando da bambino inizi a raggiungere gli amici al parco giochi con la tua prima bicicletta
Ora in Australia abbiamo l'automobile, perche' senza sarebbe quasi impossibile spostarsi per le grandi distanze e perche' purtroppo non ci sono molte piste ciclabili...
la bicicletta pero' e' stato lo stesso il nostro primo acquisto: ancora prima dei mobili per la casa, perche' oltre ad essere un efficace mezzo di trasporto, e' ottima per godersi la domenica con la famiglia!
Formidabile! La Sua esperienza, il mondo pieno di personce che in bici sanno gustare la vita e le bellezze dei paesaggi, che non hanno bisogno di fare i palestrati... E poi la bici mi sembra quasi uno strumento di pacificazione e di fraternizzazione... Un caro saluto anche da parte di mia moglie.
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