Dobbiamo
immaginare e costruire ciò che potremmo diventare
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“Forse
oggi l’obiettivo principale
non è di scoprire che cosa siamo,
ma
piuttosto di rifiutare quello che siamo.
Dobbiamo
immaginare
e
costruire ciò che potremmo diventare”.
(FOUCAULT).
In un Paese in cui si opera e si permette che la storia un unico individuo sia Storia di una intera collettività ben vengano l'indignazione e la (oramai ardua) speranza qui espressi.
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Elimina- Condivido la sua radicale inquietudine. Speranza e disperazione sono state vissute in tutti i tempi. Ma qui, ora, tocca a noi ripensare e praticare la speranza che non delude, in riferimento ai grandi temi della pace, della giustizia, della solidarietà. Dobbiamo accontentarci di una “logica assurda della speranza” (P.Ricoeur) oppure è possibile una speranza che spera anche là dove sembra regnare il non senso e l’assurdo? Ogni uomo vive in quanto ha progetti ed aspirazioni, in una parola in quanto spera. Sperare per l’uomo non solo è un bene, ma è il senso profondo e la struttura della sua esistenza e del suo cammino nel mondo. Contra spem in spem credidimus.
Elimina"Poiché le parole non sono fatte per rimanere inerti nei nostri libri
RispondiEliminama per prenderci e correre il mondo in noi,
lascia, o Signore, che di quella lezione di felicità,
di quel fuoco di gioia che accendesti un giorno sul monte,
alcune scintille ci tocchino, ci mordano,
c'investano ,c'invadano.
Fa' che da ese penetrati come "faville nelle stoppie"
noi corriamo le strade della città
accompagnando l'onda delle folle
contagiosi di beatitudine
contagiosi di gioia
Poiché ne abbiamo veramente abbastanza
di tutti i banditori di cattive notizie,
di tristi notizie:
essi fan talmente rumore
che la tua parola non risuona più.
Fa' esplodere sul loro frastuono
il nostro silenzio che palpita del tuo messaggio.
Nella ressa confusa senza volto fa' che passi la nostra gioia raccolta,
più risonante che le grida degli strilloni di giornali,
più invadente
che la tristezza stagnante della massa.
Beati i poveri di spirito
...perchè di essi è il Regno dei Cieli
Esse poveri non è interessante: tutti i poveri
lo sanno.
Interessanteè possedere il Regno dei Cieli, ma
i poveri soltanto lo possiedono.
Perciò non pensate che la nostra gioia sia trascorere i giorni a vuotare
le nostre mani le nostre menti i nostri cuori.
La nostra gioia è trascorrere giorni a scavare
nelle nostre mani nelle nostre menti nei nostri cuori
un posto per il Regno dei Cieli che passa_
Perchè è straordinario saperlo così imminente, saper Dio
così vicino.
E' prodigioso sapere il suo amore
tanto possibile in noi e su di noi...." M. Delbrel,
Sono parole che mi hanno aiutato ad alzare ancora lo sguardo dopo essermi indignate dalle notizie, recitate come propaganda dai vari GR e giornali di oggi. Grazie per aver creato questo spazio di pensiero Libero e Puro. Patrizia Pezzuolo
Il richiamo all’impegno rimane il motivo dominante, richiamo ad essere testimone di cittadinanza, di fedeltà alla terra (ed a Dio per il credente), componendo audacia e pazienza, mistica e politica, raccoglimento e generosità, carità e fortezza, stupore e pragmatismo non solo sul piano dei concetti ma nel concreto del vivere
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