Sono
circa poco più di due mesi che ho aperto questo blog, con l’intento e con
l’ambizione di suscitare dialogo e discussione su tutto ciò che può interessare
e che ci è caro.
Le
“visualizzazioni” sono orami qualche migliaio, anche se continuo a non saper bene che
cosa ciò significhi, ma immagino
che qualcuno ogni tanto getti uno sguardo…
Continuo
a non pensare i miei post come voce unilaterale che grida nel deserto così come
continuo a ritenere di non essere chiamato a missioni particolari.
La
parola rimane l’unica vera ricchezza e
probabilmente, anzi sicuramente, questo vale
anche per i potenziali lettori di questo blog. Ma la parola assume significato solo se c’è
confronto dialettico e informazione di ritorno (feedback!). L’invito
è quello di usare la vostra ricchezza, la parola, anche nei commenti a questo blog ed in tutte
le altre modalità da voi conosciute ed a me, profano del digitale, ignote.
Se
naturalmente vi va e siete interessati ad esprimere qualche commento, anche in direzione
contraria, e portare il vostro contributo, anche diverso e divergente, alla riflessione, farete uso del vostro diritto-dovere di parola e cosa assai gradita.
Sono
già pervenuti diversi commenti, graditissimi e anonimi per la maggior parte. Penso
che l’anonimato non sia necessariamente legato alla volontà di rimanere sconosciuti,
ma piuttosto all’idea della difficoltà e del tempo richiesti per farsi
riconoscere. Perciò ritengo cosa utile riproporre l’iter da seguire.
Tecnicamente
non è difficile.
L’unica
cosa necessaria è costruire un proprio account su google ovvero una casella di
posta elettronica su google (operazione gratuita), poi tutto procede in modo
semplice.
Per
creare l’account ovvero la casella di posta elettronica:
andare
su google. Quindi selezionare in alto Gmail. Compare una pagina con scritto, in
un angolo, “crea un account”. Dopo si seguono le richieste fino ad ottenere la
conferma del proprio account.
Si
procede andando sul blog e
cliccando su crea commento. Poi su
profilo e si sceglie account google. Viene richiesta la mail e la password (in
questo modo chi scrive può essere riconosciuto). Si lascia il commento e si
riscrive quindi la parola segreta che viene indicata. Infine si pubblica.
Se si preferisce rimanere anonimi basta scegliere anonimo su profilo e quindi pubblicare il testo che si intende comunicare.
Se si preferisce rimanere anonimi basta scegliere anonimo su profilo e quindi pubblicare il testo che si intende comunicare.
Mentre scrivevi queste ultime parole, anch'io stavo rispondendo ad una tua fase pubblicata, sollecitata dalla lettura di "la gioia di credere", in cui la Delbrel commenta anche la figura di Foucauld. Di lui dice:
RispondiElimina"Il padre de Foucauld ci pare radicato nel crocicchio della carità. Non rifiuta nessuna esigenza dell'amore. Nella sua vita, egli fa coincidee i due estremi dell'amore: il prossimo immediato e il mondo intero. "Essere un tenero fratello", dice spesso, e la parola tenero ritorna continuamente, tutta carica di umana sollecitudine. Essere un "salvatore" dice anche, e questa parola ha tutto un peso di redenzione. Con chiunque incontri egli volontariamente stabilisce un rapporto di famiglia, concretamente vissuto...Ci ha dimostrato che nella sua magnifica gratuità risiede la sovrana efficienza; e che consentire a nulla vedere di ciò che si fa per amare in ogni caso e sempre, è il miglior cammino per salvare sicuramente qualcuno, in qualche punto sulla terra."
Patrizia ha lasciato qualcosa di più di un semplice commento, perché ha pienamente colto il fatto che il blog vuole essere un incontro di idee e di esperienze inteso ad abbracciare nella riflessione “il prossimo immediato ed il mondo intero”, nel “crocicchio della carità”, “carica di umana sollecitudine”.
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