La natura femminile nei suoi troppi difetti ... (Chagall, Adamo ed Eva). |
C’era una volta Pigmalione, non si sa bene se fosse il re di Cipro o, come racconta Ovidio, un grande scultore. Qualunque fosse la sua precisa identità era comunque un uomo che viveva solo, disprezzando la natura femminile nei suoi troppi difetti.
A. Daniloff, Pigmalione. |
Un giorno però, in un attimo di altissima ispirazione creatrice, scolpì nel bianco avorio una figura di donna, infondendole i tratti di una bellezza straordinaria, che nessuna creatura davvero esistente avrebbe mai potuto eguagliare. In quell’opera era riprodotto l’ideale della donna, quello dei suoi più antichi e segreti sogni.
Subito se ne innamorò. (Botticelli, Venere). |
Subito se ne innamorò.
E fu tanto preso dalla fascinazione della statua che cominciò a bruciare di desiderio per quel corpo levigato.
Iniziò ad
accarezzare la fanciulla d’avorio, arrivando a pensare che sotto la sua mano
si sarebbe animata, come morbida carne che suscita passione. Si abituò a sussurrarle
dolci parole, a baciarla, abbracciarla e ad immaginare che ella potesse fare
altrettanto.
Canova, Amore e Psiche, particolare. |
Preso da questo
ardore, Pigmalione, durante una festa di Afrodite, supplicò la dea di dargli
una moglie somigliante alla statua. Ella lo esaudì e quando Pigmalione tornò a casa
assaporò incredulo e felice, stupito e timoroso, l’avverarsi del suo sogno: la
sua statua si era trasformata in un corpo vero pulsante di vita.
Ringraziò la dea e
baciò appassionatamente la fanciulla che, arrossendo, guardò intimidita e trasognata
colui che l’amava.
Alla dea piacquero
quelle nozze da cui volle che nascesse, dopo nove pleniluni, il figlio di tanto amore …
Pigmalione era
pazzo di gioia: le sue aspettative si erano avverate.
Ernest Normand, L'amore di Pigmalione |
L'effetto Pigmalione.
R. Rosenthal e L.
Jacobson (L’effetto Pigmalione, Franco Angeli ed.), influenzati dal
“Pigmalione” di B. Shaw, hanno utilizzato il mito greco come simbolo del
ruolo inconscio delle previsioni e delle aspettative. L’autorealizzazione delle
previsioni è stata da loro verificata e teorizzata soprattutto in ambito
scolastico: ogni aspettativa intensamente vissuta mette in atto
meccanismi e comportamenti, consci e inconsci, che favoriscono in
buona parte l’instaurarsi delle condizioni utili alla sua realizzazione.
Un esempio: se il docente crede che un alunno sia più o meno
dotato, tenderà a trattare l’alunno, quasi sempre
inconsapevolmente, secondo la sua credenza, attendendo dalle sue
prestazioni quanto immaginato; se l’alunno ritenuto “bravo” fallisce alla
grande una prestazione, si tratta sicuramente di un mero incidente di
percorso …; se l’alunno “meno bravo” invece ottiene un bel voto, c’è
qualcosa che non va (ha copiato? Era già prima a conoscenza del compito?)
... Certo, si tratta solo di esempio puramente teorico ed accademico …
Naturalmente “l’effetto
Pigmalione”si applica in ogni contesto sociale (famiglia, amici, lavoro, politica …),
dove - se non c’è piena consapevolezza - pesantemente condiziona i
rapporti e le comunicazioni interpersonali. Ciò vale anche nelle relazioni
sociali virtuali, rete e social network: chi li frequenta non sa forse già
a priori che cosa aspettarsi dalle varie interazioni con gli altri?
Riporto l’intenso commento di Luca Palazzo apparso su Facebook in data odierna (19/10/2013).
RispondiElimina"Spesso neppure immaginiamo quanto la nostra mente possa essere determinante nel raggiungimento dei nostri obiettivi! Se siamo convinti di riuscire, l'ottimismo influenza le nostre capacità e le predispone positivamente per superare gli ostacoli. Sembra allora che esista una precomprensione originaria in noi, come afferma Gadamer. Se essa sia innata o derivi dalla società che ci circonda forse non si può sapere. Tuttavia è forte il condizionamento che la precomprensione ha nella vita umana. Forma i pregiudizi (non tutti negativi, ma anche veri e legittimi), determina l'autorità e colloca l'uomo nella tradizione (sempre ricordando Gadamer)!"!