Apriamo gli
occhi: cosa succede dentro di noi di fronte alle tragedie segnate emblematicamente dalle morti sulle coste siciliane? Conosciamo
la misericordia?
S. Michilini, Il popolo porta la croce. |
Non è solo compassione, disposizione a percepire la sofferenza
e la necessità dell’altro; è lasciarsi interpellare, investire, colpire dalla
sua condizione come se ci riguardasse
personalmente.
(S. Michilini) |
Oggi è più difficile di un tempo questa mobilitazione: al di là
dell’effimera reazione emozionale di fronte ad eventi tragici, non c’è forse
costantemente in noi una continua ignoranza, anche se involontaria, delle indicibili necessità presenti in tutto il mondo, un inconscio ottundimento quotidiano?
Nella vita di tutti i giorni non dovrebbe essere la misericordia ciò che è stata per i pescatori e i turisti in soccorso ai naufraghi sulle
coste siciliane, la suprema e ultima possibilità di salvare bambini, uomini,
donne nella loro nuda esistenza di fronte alla negazione
di questa esistenza?
(S. Michilini). |
ANONIMO GIAPPONESE (sec. X)
Signore,
quando ho fame
mandami qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho sete,
mandami qualcuno che ha bisogno di acqua;
quando ho freddo,
mandami qualcuno da riscaldare;
quando sono nella sofferenza,
mandami qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
dammi la croce di un altro da condividere;
quando sono povero, portami qualcuno che è nel
bisogno;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno da aiutare per un momento;
quando vengo umiliato, dammi qualcuno da lodare;
quando mi sento scoraggiato,
dammi qualcuno da incoraggiare;
quando sento il bisogno di essere compreso,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia
comprensione;
quando vorrei
che qualcuno si prendesse cura di me,
mandami qualcuno di cui prendermi cura;
quando penso a me stesso,
rivolgi i miei pensieri ad altri.
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