Un
giorno Madeleine Delbrêl si trovava in una grande città, all’estero. Era l’anno
1950 o forse ‘51. Già da un po’ era lontana dalla Francia.
In terra straniera. |
Le era rimasto pochissimo denaro, camminava da molto tempo …
Certamente
era stanca, era proprio esausta.
In
quel momento si sentiva straniera, sconosciuta, abbandonata. Il dolore che
provava – lo capiva - non era solo il suo, era qualcosa di più profondo e
universale che apparteneva all’esperienza di tutta l’umanità.
Il sentimento dell'abbandono. |
Le lacrime cominciavano a salire su da non si sa quale angolo riposto del cuore e non riusciva a trattenerle.
La nostra comune esperienza di uomini. |
Intanto iniziava a piovere e aveva fame.
Con le poche monete che le rimanevano poteva comprare ben poco: un cibo freddo, qualcosa di semplice. Non appena riuscì a procurarselo lo mangiò lentamente mentre l’acqua le scorreva addosso.
Con le poche monete che le rimanevano poteva comprare ben poco: un cibo freddo, qualcosa di semplice. Non appena riuscì a procurarselo lo mangiò lentamente mentre l’acqua le scorreva addosso.
Lo sguardo che lascia soli. |
Fu proprio allora, inaspettatamente, che qualcuno le rivolse una parola, in una lingua imprecisata, appena comprensibile.
“Caffè,
vuoi? Io, dare”
… una donna, le stava offrendo del caffè.
Fu un piccolo gesto
destinato a rimanere impresso in modo indelebile nella sua mente.
La bellezza del dono gratuito |
Spesso si trovò, ancora molto tempo dopo, a ripensare e raccontare quell'episodio apparentemente insignificante.
Quando
rifletteva sulla bontà, quando voleva
darle un volto, ecco che riemergeva dai ricordi quella donna.
Riconciliarsi con la vita |
Così rimuginava, con riconoscenza, tra sé e sé:
‹‹ …. è stata buona perché era
abitata dalla bontà, non perché io ero dei “suoi”, familiarmente, socialmente,
politicamente, nazionalmente, religiosamente. Io ero la “straniera” senza
indice di identità. Avevo bisogno di
bontà. Io avevo anche bisogno di quella bontà che si fa misericordia. E mi è stata
data da quella donna.
Oggi è un
esempio assoluto della bontà perché io ero “non importa chi” e “non importa
che”, e perché quel che mi ha fatto lo ha fatto perché la bontà era in lei e
non perché ero io. Nel suo atto trovo tutto quello che la bontà deve essere per
essere bontà››
(M. Delbrêl, Noi delle strade, Gribaudi ed., 1995, pag. 169).
Tutte le immagini riproducono opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Chi desidera intervenire e portare il proprio contributo
alla riflessione può trovare le indicazioni tecniche nel post del 22
ottobre 2013, dal titolo: "Agli eventuali lettori. Video guida".
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