Il volontariato è come un tesoro nascosto... Rembrant, La parabola del tesoro nascosto. |
Il volontariato
ad Albenga è un mondo tanto silenzioso quanto indispensabile, una realtà tanto
sommersa quanto splendida, una preziosa risorsa la cui profonda valenza
culturale è il dono gratuito, senza reciprocità: non si dona per ricevere,
semmai si dona perché anche altri donino.
La logica del dono ... Giacomo Conti, La parabola del buon Samaritano. |
Il linguaggio
del dono appartiene di diritto ad Albenga: modello critico ed alternativo a
quello del mercato, è il modo di comunicare di tante persone che dedicano parte del proprio tempo, delle
proprie competenze e risorse personali per intervenire sulla realtà
territoriale. Testimoni concreti della solidarietà tra generazioni, partecipano
della vita della comunità cittadina,
pienamente consapevoli che anche la nostra
città presenta estese zone d’ombra,
sacche di povertà e di esclusione sociale che spesso non si vedono ma che non
possono essere ignorate.
E’ un pullulare di associazioni cattoliche, gruppi parrocchiali, cenacoli
laici, uomini e donne senza barriere o pregiudizi ideologici. Non li cito uno
per uno né li elenco, perché sarebbe lungo elencare e molto facile tralasciarne
un buon numero, ma soprattutto perché questa ricerca spetta ad ognuno di noi.
Solo rammento che le scuole ingaune non
sono seconde a nessuno in una forma permanente di mobilitazione che va dal
servizio svolto da studenti durante l’anno in vari ambienti sociali
alle scadenze fisse della raccolta alimentare, alle adozioni a distanza di moltissime classi, al servizio di trasporto ed assistenza dei malati a Lourdes, al mutuo
insegnamento…
Il volontariato non può e non vuole
ovviamente sostituire i servizi
pubblici, semmai esserne supporto ed
integrazione. Reclama però, e forse
esige, dal/la prossimo/a sindaco/a una chiara formulazione ed un’inequivoca incentivazione
sul territorio di politiche di contrasto alla povertà.
Il seme della solidarietà... J.F.Millet, Il seminatore. |
... perché sia vinta la povertà ... Simone Martini, San Martino. |
E’ una forma di adozione nel significato etimologico di “optare ad", desiderare, scegliere, proiettarsi sull'altro oltre se stessi: segno di solidarietà, annuncio di accoglienza delle persone più indifese.
Non è aiutare "una tantum" qualcuno in difficoltà, ma è virtù della durata che si costruisce poco alla volta, una mentalità, una disposizione ad ospitare l'altro nel proprio orizzonte personale.
E’ cultura, frutto di educazione radicata ed introiettata sui banchi di scuola, capace di consentire nei tempi lunghi scelte personali di solidarietà, espressione coerente e naturale della cittadinanza attiva, intesa come responsabilità verso l'altro.
Il contributo del volontariato ... J.F.Millet, Andando al lavoro. |
“L’interesse per la marginalità deve giungere alla stroncatura serrata dei processi di emarginazione: lo stile della denuncia non deve essergli estraneo. Il volontariato è chiamato a schierarsi. Non può rimanere neutrale. Non deve essere pacificato. Pacifico, sì, nonviolento. Deve saper cogliere il significato conflittuale della povertà. Non gli è consentito di starsene buono in un angolo…”
"Io non credo che il volontariato vada inteso come assistenzialismo inerte. E’ generatore di coscienza critica, è fattore di cambiamento della realtà …”
È una forma di permanente mobilitazione a favore dei diritti, contro la disattenzione, la distrazione, l'indifferenza, il pensare ad altro che è la negazione del pensare agli altri.
... nella direzione della solidarietà e della condivisione... Giacomo Ceruti, Natura morta con le noci. |
Le due citazioni tra
virgolette sono tratte da Don TONINO
BELLO, Alfabeto della vita, ed.
Paoline, Mi, 2010.
Chi desidera intervenire può consultare il post del
22/10/13 oppure semplicemente andare qui sotto su "commenta come",
nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e
cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul
quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può
lasciare la sua mail.
Caro Professore,
RispondiEliminanon posso che condividere nella sua interezza quanto ha espresso in questo post, arricchito da due pensieri di Don Tonino Bello.
Mi permetto di integrare quanto di significativo ha qui pubblicato con due righe del Cardinal Martini, a ciò pertinenti, che esprimono la sete di bene e di dono che anima il cuore di noi giovani e che rappresenta in modo puntuale il senso del volontariato...
"Quando farai l'esperienza di far sbocciare un sorriso, accendere una speranza nella vita degli altri, t'accorgerai che anche nella tua vita ci sarà più luce, più senso, più gioia" (da "Lettera ai giovani che non incontro"- I edizione, Centro Ambrosiano, Milano, 1990- cit. in C.M MARTINI, Le età della vita, Mondadori, Milano, 2012, p. 74).
Un caro saluto a Lei e alla Prof.
Grazie, sig. Marco, per il Suo puntuale apporto di preziose riflessioni, che spero siano in tanti a leggere e, possibilmente, a praticare … E’ bello pensare che i giovani siano animati da una sete di bene e di dono … Un caro saluto anche da mia moglie.
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