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giovedì 27 novembre 2014

Ama la terra come te stesso.


Ama la terra come te stesso ...
(J.F.Millet, Angelus)
“C’è una conversione planetaria da fare,
c’è un nuovo comandamento da proclamare:
Amerai la terra come te stesso,
e la terra ti ricompenserà”.
(Enzo Bianchi)

In questi giorni di disastri franosi ed alluvionali in tutta Italia, ma in particolare in Liguria,  anche ad Albenga e intorno a casa mia, la preoccupazione ecologica si è trasformata per molti in angoscia, in incubo e spesso pure in intollerabile perdita economica.


Ama la terra, giardino da custodire ...
(E.S.Field, Il giardino dell'Eden)
Improvvisamente (e finalmente) sembra che tutti stiano aprendo gli occhi sulla relazione di causa-effetto tra l’agire dell’uomo e gli squilibri del mondo naturale e che (finalmente) si rendano conto che si tratta di un  problema politico – economico - etico che coinvolge i valori essenziali della vita umana e della convivenza sociale.

Ama la terra, luogo da coltivare ...
(J.F.Millet, Piantatori di patate)
Problema che pone, senza possibilità di incontro, due modi antagonisti di pensare e soprattutto di fare, quasi una resa dei conti.  Uno è il “principio Gerusalemme” (così definito da Enrique Dussel), per il quale la terra non appartiene all’uomo: è l’etica comunitaria che rifiuta il modello dello sfruttamento sregolato delle risorse e dell’uso spregiudicato delle tecnologie, con le conseguenti ritorsioni contro la vita, messa a repentaglio in ogni sua forma.
Ama la terra nel tuo passare...
(Giotto, Fuga in Egitto)
L’altro, di gran lunga dominante, è “il principio Babilonia”: l’agire individualistico della dissipazione, distruzione, desolazione della terra, in nome di un profitto individuale senza rimorsi, che se ne frega di tutti, compra tutto, mette tutto a tacere, magari con un bel condono edilizio. Il principio Babilonia è la concezione strumentale della natura, è forma arrogante di conquista e di dominazione non solo economica ma anche culturale, atteggiamento predatorio che sistematicamente  distrugge la terra, non più madre né sorella, ma materia sfruttabile all’infinito.

Ama la terra nella fraternità delle creature ... 
(Giotto, Francesco predica agli uccelli)
Di fronte a Babilonia non basta l’indignazione, che a volte è solo una maschera della propria tranquillità e sicurezza minacciata, occorre l’etica della responsabilità, della solidarietà e della partecipazione alla sofferenza di un’altra creatura. E’ un impegno che dovrebbe riguardare tutti, ognuno di noi, perché segno del nostro futuro ed insieme l'unica garanzia che ci può preservare dal pericolo, ricorrente e permanente, di un mondo che in ogni momento potrebbe rivoltarsi e travolgerci.

Ama la terra, luogo in cui donare ... 
(Giotto, Francesco dona il mantello)
Oggi è il tempo di nuove proposte in nome  di “un’etica della terra, per i cristiani un’etica della creazione, che affermi la responsabilità umana di fronte all’ambiente terrestre”. Invito a leggere o rileggere  l’articolo di Enzo Bianchi, apparso su Jesus, ottobre 2014, “Ama la terra come te stesso”, di cui mi guardo bene  dal  riportare un’inopportuna sintesi ma solo la riflessione finale: “Quest’etica della terra richiede innanzitutto una coscienza ecologica che sia vigilante e pronta ad assumersi la responsabilità dell’ambiente. […] Ma quest’etica richiede anche che si concretizzi il principio della destinazione universale dei beni, della condivisione della terra e delle sue risorse. […] Oggi sono i paesi ricchi che consumano la quasi totalità delle risorse, lasciando popoli interi nella miseria e nella fame, infliggendo loro uno sfruttamento irrazionale e segnato da profonda ingiustizia".
Ama la terra per condividerne i frutti ... 
(J.F.Millet, Le spigolatrici)
Riscoprire l’uguaglianza e la giustizia è assolutamente necessario per affermare la fraternità universale, altrimenti questa è solo una menzogna, cioè una verità affermata con forza e solennità ma di fatto calpestata. Infine, l’etica della terra richiede di pensare ai diritti delle generazioni future: ogni generazione dovrebbe andarsene dalla terra dopo averla resa più bella, conosciuta, amata e difesa, ma in realtà soprattutto le nostre ultime generazioni sembrano solo capaci di lasciare bruttezza nel paesaggio, nell’ambiente, e sembrano responsabili dell’avanzata dei deserti su tutte le terre.

Ama la terra per custodirne 
e accrescerne la bellezza 
(J.F.Millet, Primavera).

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