Il tema del desiderio in Massimo Recalcati.
🖊 Post di Rossana Rolando.
La forza del desiderio e Ritratti del desiderio di Massimo
Recalcati: il primo è un discorso tenuto dall’autore presso il Monastero di
Bose e poi pubblicato dalla Qiqajon, il secondo è un libro uscito qualche anno fa,
edito dalla casa editrice Raffaello Cortina Editori.
I volti del desiderio |
Recalcati si legge d’un fiato, ha
un linguaggio fresco, sa dire cose antiche in modo nuovo, sa rovesciare i
comuni modi di pensare, sa svelare meccanismi schiavizzanti e mortificanti.
Soprattutto, pur essendo libero da moralismi, è in grado di comunicare una
tensione etica che promuove e valorizza la vita. Certo un’etica guardata
nell’ottica dell’individuo e della sua felicità personale - e questo
individualismo potrebbe essere il limite di tutto il discorso - che va però
collocata nel contesto odierno di una società in cui l’assenza del desiderio
o il 'desiderio di niente' colpisce tutte le fasce di età e non solo i giovani, andando a costituire una
vera e propria malattia.
Provo a suggerire
alcuni spunti che credo possano invitare alla lettura. Li ho chiamati rovesciamenti …
dell’opinione comune, del pensiero sedimentato, di ciò che appare ovvio ... e li ho associati ad un'immagine.
💥 Primo
rovesciamento: il cavallo.
Il desiderio non è
inteso da Recalcati come trasgressione della legge, secondo la più comune interpretazione
moralistico nevrotica che lo associa al senso di colpa e che lo
radica in un’antica tradizione filosofica. Il riferimento esplicito è, infatti,
al mito platonico del Fedro, laddove le
pulsioni vengono rappresentate come cavalli da domare e l’io, la ragione, come l’auriga
che guida e sottomette il mondo recalcitrante dei desideri.
La spinta del desiderio |
All’opposto, per
Recalcati, il desiderio è una forza
che ci abita e ci supera, è nel soggetto
ma non è del soggetto, è l’esperienza dell’essere trascinati e rapiti. Non è
l’io razionale ad essere padrone del desiderio, ma è il desiderio a dominare
l’io.
Eppure, ecco il
rovesciamento, non seguire questo desiderio, pretendere di dominarlo, significa
condannarsi all’infelicità e alla malattia. Il desiderio è la forza che spinge
a vivere …
💥 Secondo
rovesciamento: il vaso.
L’uomo è come un vaso forato, nulla può colmare il buco della sua insoddisfazione. La continua ricerca del nuovo, il continuo inseguimento dell’oggetto che promette felicità, l’inconcludente attrazione verso quello che non si ha ancora - quel non ancora, quella mancanza su cui gioca il sistema capitalistico consumistico in cui siamo immersi - costituiscono un impedimento alla generazione del vero desiderio. Esso, dunque, non è inteso come godimento immediato, come capriccio.
L’uomo è come un vaso forato, nulla può colmare il buco della sua insoddisfazione. La continua ricerca del nuovo, il continuo inseguimento dell’oggetto che promette felicità, l’inconcludente attrazione verso quello che non si ha ancora - quel non ancora, quella mancanza su cui gioca il sistema capitalistico consumistico in cui siamo immersi - costituiscono un impedimento alla generazione del vero desiderio. Esso, dunque, non è inteso come godimento immediato, come capriccio.
Il desiderio nasce, può
generarsi solo nella consapevolezza del limite che ci costituisce come uomini: solo chi è consapevole di non poter avere
tutto, sapere tutto, godere tutto, può coltivare il desiderio. E’
nell’orizzonte del limite che può nascere un desiderio non nichilistico -
sempre insoddisfatto, mai contento di nulla, sempre alla ricerca del nuovo - un desiderio capace di incrementare la vita, di
trovare il nuovo all’interno del medesimo.
Che cosa intende allora
Recalcati per desiderio? Intende quello che ciascuno sente come attrazione
fondamentale, come vocazione, come spinta: scrittura … poesia … musica … cura degli altri … ognuno deve
scoprire quale potenza lo anima.
💥 Terzo rovesciamento: il sogno.
💥 Terzo rovesciamento: il sogno.
Da una parte ciascuno
vive solo se viene riconosciuto dall’Altro:
genitore, insegnante, adulto …
chiunque assuma su di sé una
“paternità”, con un atto simbolico che
come tale non è mai un fatto semplicemente biologico. Sentirsi riconosciuti
vuol dire sentirsi importanti per l’Altro, sentire di avere valore per l’Altro.
Dall’altra parte il
desiderio non è il desiderio dell’Altro. Non è l’aspettativa di qualcun Altro,
non è il progetto del genitore sul figlio o dell’insegnante sull’alunno. Anzi,
il sogno dell’Altro può diventare una condanna, una trappola per chi cerca di
assecondarlo.
Perciò il desiderio, per essere realizzato,
richiede ostinazione, rottura, conflitto. E l’opera più grande del genitore è quella di
saper abbandonare, di lasciare, di perdere.
💥 Quarto rovesciamento: l'albero.
💥 Quarto rovesciamento: l'albero.
Il desiderio domina,
attraversa ciascuno in modo diverso, senza che nessuno possa esserne padrone.
Eppure tutti siamo responsabili del nostro desiderio. L’esempio del fico secco
del vangelo (Mt. 12, 33) è eloquente: Gesù si adira con l’albero che non porta
frutti. E Recalcati, interpretando laicamente il passo evangelico, paragona
l’albero alla vita di ciascuno. E’ come se Gesù dicesse: cosa hai fatto del tuo
desiderio? Lo hai semplicemente dissipato nell’inconcludenza?
Per questo il desiderio
diventa esso stesso la legge del vivere, l’imperativo categorico: devi
realizzare il tuo desiderio … non devi indietreggiare di fronte a ciò che ti
attrae. Devi seguire la tua spinta con impegno,
determinazione e costanza.
Gli sguardi muti-
RispondiEliminaverso il cielo oscurato
desiderare
28 febbraio 2006
Desiderare
salva -mi disàncora
un anelito
23 febbraio 2001
nuovi circuiti-
memoria e desiderio
per l'avvenire
5 agosto 2004
"Desiderare salva..." Grazie, buona serata, Rossana e Gian Maria.
RispondiEliminaOpportunamente Rossana ripubblica un post del passato - passato che non passa mai- perché, oltre a dare evidenza ad una dimensione " costitutiva " dell'uomo - è dire : universale - introduce ai drammi quotidiani, che i mass media diffondono : crisi, disagio, suicidi.
RispondiEliminaDei quattro rovesciamenti, esamino il terzo, per rilevare l'importanza del Limite. Il desiderio, che ci costituisce( vocazione ) non è frivolo svolazzamento su l'onda della volizione instancabile, insoddisfatta,del consumismo alienante, è, invece, conquista del senso del Limite ( la classica saggezza ).
Da qui si può andare a sottolineare il filo di continuità che lega il " conosci te stesso " socratico a l'imperativo categorico kantiano
Grazie Rosario per queste considerazioni. Il rapporto tra desiderio e legge-limite (padre-legge) è uno degli aspetti più interessanti della proposta di Recalcati, tesa ad offrire una prospettiva davvero vitale, non nichilistica...
EliminaIl desiderio ...lo paragono alla respirazione .... inspirazione.. .ed espirazione .....sale e scende.....
RispondiEliminaOppure .... desiderio sinonimo di cuore i cui battiti variano....
Posso paragonarmi a un vaso .....non importa la grandezza.....dal quale posso ripescare un desiderio e metterne un altro.....
Parlo da persona che ama se stessa .....grazie per i suoi punti di vista.... utili a tanti giovani in cammino.....
Grazie a lei per queste riflessioni su un tema così affascinante e complesso come quello del desiderio.
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