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mercoledì 24 agosto 2016

La formula dell'amore e altri simboli. Monica Pennazzi.

Post di estetica, dedicato alle installazioni di Monica Pennazzi e al loro significato esistenziale.
Di Rossana Rolando.
 
Abbiamo visitato, lo scorso luglio, presso la bella Pinacoteca Francesco Podesti di Ancona, la mostra dedicata a Monica Pennazzi, giovane artista dal forte spessore comunicativo. 
Fili e nodi vanno a costituire elaborate tessiture che congiungono e pongono in tensione archi, cerchi, ellissi di ferro. “Cunauta” è il nome di una delle sculture che in modo emblematico dà il titolo all’intera esposizione. Il termine di origine portoghese - legato all’importante esperienza brasiliana dell’artista di Ancona – indica la culla del navigante e, simbolicamente, il luogo della nascita ma insieme del percorso, della protezione ma anche della precarietà.

Monica Pennazzi, Cunauta, 1
L’ingrediente filosofico esistenziale già contenuto in questo titolo si ritrova nelle altre opere, coniugato con l’elemento scientifico, che deriva dalla passione e dagli studi nei campi della matematica e della fisica quantistica.
Le figure create sono eleganti, leggere, rarefatte.  L’estensione nello spazio e la posizione, la luce e l’ombra, la monocromia del nero sono le qualità che si aggiungono al materiale e contribuiscono a fare, di queste forme prevalentemente astratte, vettori di un mondo ordinato, musicale, armonioso.

Monica Pennazzi, Una falce di sole
Qui vorrei soffermarmi su tre installazioni particolarmente suggestive: La formula dell’amore, La solitudine del nodo primo e La spirale di Cloto. 
La formula dell’amore traduce in simmetrie spaziali l’equazione di Dirac - (“∂ + m) ψ = 0” - che in fisica quantistica definisce: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo, diventano un unico sistema. In altri termini quello che accade ad uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri di anni luce”. E qui ciascuno comprende come si tratti di un’equazione che sintetizza in modo magnifico – quando dall’ambito della fisica si passi al contesto delle relazioni umane, come suggerisce l'espressione “La formula dell’amore” – il valore delle relazioni affettive e gli influssi duraturi che coinvolgono due mondi interiori che per un certo tratto, in modo significativo, si sono toccati e intrecciati.

Monica Pennazzi, La formula dell'amore, 2
Monica Pennazzi, La formula dell'amore, 5
La solitudine del nodo primo viene descritta come una “curva chiusa intrecciata nello spazio che non può essere scomposta in nodi più semplici”.  E qui la mente va a quegli intrichi (problemi, enigmi, aporie, contraddizioni, grumi, grovigli) che accompagnano la nostra vita  - senza poter essere sciolti in nodi più semplici - e che possono essere soltanto accettati, in una convivenza spesso sofferta e faticosa.

Monica Pennazzi, La solitudine del nodo primo, 3
La spirale di Cloto  indica infine “una delle mitiche parche greche che avvolgeva il filo dell’esistenza di ogni persona attorno a due fusi”. Essa ci porta nel cuore della riflessione sul tempo: tema affascinante dal punto di vista fisico, filosofico ed esistenziale, ripensato e tradotto ricorrentemente nelle opere di Monica Pennazzi.

Monica Pennazzi, La spirale di Cloto, 2

Nota.
Le citazioni tra virgolette sono tratte dalla pubblicazione di Monica Pennazzi, Cunauta Sculture, Gangemi Editore, Roma 2015.





4 commenti:

  1. Continua la "visitazione" di artisti meritevoli e di grande spessore portata avanti da Rossana, ora nel corredo iconografico del blog, ora come tema principale. In questo caso, abbiamo una completa rappresentazione della significanza universale de l'arte.
    I soggetti proposti, mentre danno concretezza a l' unità del sapere (arte,filosofia,matematica e fisica che si intrecciano), comunicano l'arcano de l'amore e de l'Origine.

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    1. Grazie Rosario per l’acutezza con cui sai andare al cuore della “cosa”. Buona giornata, Rossana.

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  2. Sempre interessantissimi i tuoi post,Gian Maria Zavattaro! Sei una delle pochissime persone, nel "social" che propone temi da essere,assolutamente, approfonditi! Mi prendo il tuo post,per ulteriori riflessioni!

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    1. Rossana Rolando e Gian Maria Zavattaro24 agosto 2016 alle ore 13:24

      Grazie per il gentile e gradito apprezzamento. Anche i tuoi post “musicali” e non solo sono molto interessanti. Buona giornata!

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