Non so se l’associazionismo ad Albenga sia una
splendida realtà invidiabile oppure un'aggregazione senz'anima di mille rivoli anarcoidi. La città nei decenni ha indubbiamente sviluppato un variegato ed interessante intreccio di relazioni legate al commercio, all’agricoltura, al turismo, alla cultura, ai
luoghi di lavoro, allo sport, ai ceti sociali,
alle appartenenze etniche.
|
Gruppo Kronoteatro, Albenga |
|
Gruppo Fieui di Caruggi, Albenga. |
Così la città vive quotidianamente una vasta
gamma di articolazioni associazionistiche, che perseguono interessi diversi: religiosi, sindacali, artigianali,
politici, artistici, culturali, rionali, sportivi, ricreativi ecc..
|
Gruppo Agesci, Albenga 1. |
|
Gruppo Agesci, Albenga 5. |
|
Gruppo Azione Cattolica
San Michele -Albenga. |
Sono gruppi, centri sociali e culturali, circoli sportivi, associazioni no profit, club esclusivi,
associazioni di quartiere e frazione, associazioni di genitori nella scuola,
cine club, organizzazioni di categoria ecc., che si
fondano, la maggior parte, su interessi specifici e prospettive
particolaristiche.
|
Gruppo Lions Club, Albenga Host. |
Alcuni invece dichiaratamente si basano su sentimenti di solidarietà e valori universali.
In ogni caso sono tutti fermenti vivi e vitali dei quali Albenga non può che giovarsi perché consentono lo sviluppo di prospettive ideologiche differenti ed arricchiscono la città di diverse possibili visioni della vita associata, di opportunità sociali, di proposte e di realizzazione
di eventi e manifestazioni altrimenti impossibili.
|
Gruppo Iniziativa Laica Ingauna. |
Non so tuttavia se l'associazionismo ad Albenga sia pienamente "adulto", libero da autocensure e condizionamenti (come si fa a criticare chi mi può finanziare?), capace di esprimere un critico consenso o dissenso sull’operato di chi governa la città.
|
Associazione commercianti,
Piazza Vittorio, Torino. |
Esprimere un giudizio consapevole sul potere locale non è né facile né
semplice per il singolo cittadino, il
quale forse è in grado di dare un giudizio sulla nettezza urbana o sulla
sicurezza del suo quartiere, sull’efficienza della polizia urbana davanti alla scuola dei propri figli, su questo o quello, ma non sulle scelte strategiche
della città e sulle possibili concrete alternative che si prospettano all’amministrazione.
|
Non è facile esprimere un giudizio
come singoli ... |
Nella sua vasta gamma di articolazioni, potrebbe l'associazionisno educare a forme concrete di democrazia partecipata i cittadini inagauni?
|
... non è facile essere cittadini consapevoli,
che giudicano con la propria testa ... |
In teoria una informazione tempestiva e corretta
potrebbe ridurre il divario tra amministratori ed amministrati. In realtà no. La pratica preferita dagli
amministratori (ma anche dai loro oppositori) è l’informazione
mediatica tramite comunicati stampa,
periodici di informazione da loro gestiti, giornali tv e radio locali, internet, pubblicità…. A chi credere? Dicono il vero?
|
... non è facile farsi un'opinione personale ...
guardare la realtà in modo autonomo ... |
Subito
assistiamo ad un paradosso, anzi un circolo vizioso: il
cittadino informato, colui che vuol ridurre il divario, come entra nel giro dei media, perde i suoi connotati di cittadino per
acquisire quelli di fruitore mediatico; smette di essere parte della società civile
per trasformarsi, insieme a tutti gli altri come lui, in opinione pubblica, in indice di gradimento.
|
...col rischio di rimanere preda
di manipolazioni del consenso ...
(la folla saluta il duce a Piazza Venezia) |
|
... dei nuovi persuasori occulti ...
dei loro indici di gradimento ... |
I cittadini amano, odiano,
soffrono, gioiscono, lavorano, vivono
emozioni, esprimono sentimenti, hanno una loro identità; gli indici di gradimento invece rispondono meccanicamente a domande ed a questionari
(preferibilmente con risposte chiuse sì/no), sono un fluido evanescente, senza vita se non quella indotta dai persausori occulti.
|
... ieri come oggi... |
E così
il divario politico tra cittadini ed amministrazione locale resta intatto, solo apparentemente colmato dalla
finzione degli indici di ascolto e dagli share di gradimento. E’ il circolo
vizioso denunciato anni fa da M. Bookchin (Democrazia diretta, idee per un
municipalismo libertario, Elèuthera, Milano, 1993): la democrazia intesa come spettacolo, che rischia di diventare la maschera tragica di un ideale di vita.
|
... trasformando la democrazia in spettacolo ... |
Ebbene, leggendo
i programmi elettorali delle varie liste ingaune, un po’ di speranza è rifiorita. Alcuni
programmi (non mi si chieda quali, si vada a vedere) esplicitamente si pongono il problema di smettere
di trattare i cittadini come
bambini da blandire o, peggio, come adulti minorati da guidare dove si vuole
dopo che questi hanno ceduto una delega in bianco che li riduce a sudditi
passivi e silenti.
|
... e i cittadini in numeri ... |
Personalmente mi conforta non poco questo voler ricercare nuove strade di confronto reale, di informazione face to face, di dialogo con le varie forme di associazionismo cittadino, di
vera partecipazione diretta ed indiretta,
non episodica, alle scelte future
della città. Speriamo: che non sia fumo per gli ingenui, che alle parole seguano fatti concreti, che “il
nuovo” faccia finalmente capolino anche
ad Albenga. Sarebbe bello, no?
|
... affacciarsi al nuovo ... sarebbe bello ... |
Chi
desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a
tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare
su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale
rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può
lasciare la sua mail.
Nessun commento:
Posta un commento