La piazza come simbolo di confronto ... |
... non è un luogo astratto ... (Anonimo, La città ideale di Baltimora) |
Ci stiamo avvicinando alle elezioni, gli animi si stanno scaldando, le parole volano come pietre che rischiano, cadendo, di essere devastanti per tutti e soprattutto di rovinare, come boomerang, sul mittente. Si è iniziato a sparare le prime bordate per ridicolizzare l’avversario, svilirlo a tutti i costi e farlo considerare impresentabile, nel contempo sorvolando sui grandi problemi che attanagliano la città.
Ho sempre pensato che “il nuovo” dovesse riguardare non solo i volti delle persone che intendono dedicarsi all’amministrazione della città, ma anche, e soprattutto, il modo nuovo di essere presenti e di relazionarsi, rivendicando ovviamente sino in fondo la propria esclusiva identità, ma senza irridere gli altri, gli avversari. Non conosco nessuna legge scritta e non scritta che proibisca nei momenti elettorali di dialogare serenamente con tutti. Non credo neppure che nella competizione elettorale si debba sospendere la subordinazione della politica ad un’ulteriorità (chiamiamola come vogliamo: etica, rispetto reciproco, decoro, dignità, pudore…).
... nella capacità di creare ponti di dialogo con gli altri, secondo quelle leggi dell'etica che superano la politica ... (Il ponte rosso sul Centa ...) |
... e oltrepassano la logica dell'avversario politico visto come nemico ... (Paolo Uccello, La battaglia di San Romano, particolare, Londra). |
...dialogando con tutti ... (Hieronymus Bosch, Il concerto nell'uovo). |
... pur nella diversità delle posizioni ... |
... accomunati dall'amore per la città... |
... senza calcoli e tornaconti ... (Friedrich Overbeck, Giuseppe venduto dai fratelli). |
... al di là delle differenze di fede ... (Raffaello, San Paolo predica in Atene) |
Ci sono tanti credenti che vivono la loro fede nell’intensità del rispetto altrui, nell’acutezza del discernimento, nello sforzo per concretizzare la fraternità nei rapporti tra culture diverse, nell’impegno politico e sociale vissuto come servizio disinteressato, nell’amore per l’avversario e nella passione evangelica per colui che si proclama nemico, senza giudicare e tanto meno condannare. Ogni credente è chiamato a fare la sua scelta responsabile. “Ci sono cattolici di destra e cattolici di sinistra: è un fatto ed è un fatto opportuno. Ciò prova che il cattolicesimo supera tutte queste vicende politiche”(E. Mounier).
Ci sono tante persone, agnostici od atei, per i quali la politica è sempre il penultimo, mentre l’etica ed il volto dell’altro sono l’ultimo, cioè il primo; persone che vivono e testimoniano ogni giorno la loro opzione e passione politica costantemente sorrette da una tensione morale che non si piega a compromessi; persone che assumono lucidamente le proprie responsabilità coscienti della solidarietà con il destino della comunità locale e globale.
... convergenti sui valori etici ... (Sebastiano del Piombo, La visitazione) |
Con tutti questi uomini e donne, credenti e non credenti, - fermo restando il mio voto esclusivo al programma ed alle persone che più mi convinceranno - non vorrei rinunciare a dialogare e, se possibile, almeno per qualche tratto camminare insieme.
... nella comune ricerca ... (Ambrogio Lorenzetti, Il buon governo, particolare) |
.. del buon governo ... |
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