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martedì 22 aprile 2014

La Comunità monastica di Bose a Cellole.


Con invito particolare ai gruppi Scouts di Albenga e dintorni, perché nella loro strada possano incontrare queste comunità, 
luoghi significativi,
porte che si affacciano sul Mistero ....

Comunità monastica di Bose, 
Cellole (San Gimignano).
Ogni anno ci prendiamo – mia moglie ed io – qualche giorno intorno a Pasqua per vivere un tempo di silenzio insieme a coloro che riteniamo essere i Maestri del Silenzio.

... il silenzio di Cellole...
In particolare ci sentiamo molto legati a due Comunità monastiche che da molti anni frequentiamo e presso le quali partecipiamo alle liturgie della Settimana Santa: la Comunità di Bose che dall'aprile 2013 ha aperto una Fraternità a Cellole (San Gimignano)  e la Comunità dei Fratelli di Gerusalemme che vive ed opera nel cuore di Firenze, presso la Chiesa di  S. Maria Assunta della Badia fiorentina (dove Dante vide per la prima volta Beatrice).


... il complesso che si vede subito, 
quando si giunge a Cellole ...
Quest’anno, in tutta semplicità, nella brevità di alcune immagini, vogliamo condividere la nostra esperienza con chi accompagna questa piccola avventura del blog.
Vi presentiamo oggi la Comunità di Bose e, nel seguito di questo post, la Comunità dei Fratelli di Gerusalemme.

... la scritta sulla pietra che accoglie 
chi arriva ...
L'esperienza monastica appartiene alla storia culturale dell'umanità: è patrimonio della cristianità e quindi di tutti coloro che cercano di vivere il vangelo come il centro e il fondamento della loro vita, ma anche  di tutti coloro che, lontani da una confessione di fede, avvertono comunque un sentimento religioso di apertura verso l'Altro, verso il Mistero…

... la bellezza della pieve di Cellole ...
Tra i molti significati della vita monastica vi è certamente quello della testimonianza di un modo di vivere paradossale, prevalentemente dedito alla contemplazione, alla preghiera ed al lavoro manuale. 

... e di tutto il contorno ... 
Per l'uomo contemporaneo, per noi tutti, storditi dalla frenesia a volte insensata del fare, delle occupazioni, del correre, l'esperienza di qualche giorno di vita monastica può rappresentare un momento di rottura rispetto al quotidiano e nello stesso tempo di riposo autentico dalle fatiche feriali,  di ri-scoperta di sé e della propria identità, di ri-creazione e gioia, di incontri privilegiati,  di condivisione e convivialità, di immersione in tutte le modalità “belle” del nostro essere al mondo. 
 
Enzo Bianchi ...

 ...fondatore della Comunità monastica 
di Bose ...
... nata a Magnano nel 1965 e diffusasi ...
... a Ostuni, nel 1998 ...
... ad Assisi nel 2011 ...
... a Cellole nel 2013 ...
... Pieve di Cellole, particolare ...
... una fraternità di uomini e donne 
che cercano di vivere radicalmente il vangelo ... 
(Magnano)


... nel silenzio delle celle monastiche ... 
(Cellole)
... nell'ospitalità aperta a tutti ...
(Cellole)
... con spazi particolari riservati agli Scouts ... 
(Magnano)
... come a Cellole il venerdì santo 
di quest'anno 2014...
... nel lavoro: 
con la creazione di icone ... 
(icona di Bose raffigurante Abramo)
... con l'editoria...

... con la lavorazione della ceramica ...

... nella cura del particolare ... 
(Cellole)

... nella preghiera ... 
(Magnano)
... e nell'attesa... 
(Magnano, notte di Pasqua).

Per informazioni su Comunità, Priore, Ospitalità, Edizioni Qiqajon, Lavoro, Preghiera si può consultare il sito sotto riportato. In fondo alla prima pagina di apertura sono segnalati i luoghi delle diverse fraternità di Bose in Italia (Ostuni, Assisi, Cellole) che rinviano ai siti corrrispondenti.
www.monasterodibose.it
Per le richieste di ospitalità la posta elettronica è la seguente:
ospiti@monasterodibose.it 



Chi desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può lasciare la sua mail. 


1 commento:

  1. Su facebook del 22.04.2014 (al quale rimando, se qualcuno è interessato) sono apparsi numerosi commenti - belli, profondi, teneri, colmi di ironia sorridente, coinvolgenti, intrisi di speranza - relativi a questo post. Penso a ciò che hanno scritto Pierpaolo, Donatella, Antonella e mi sembra un peccato non poterli conservare, consegnare in questo post ad ogni lettore interessato, poiché – come succede – bastano pochi minuti perché nel marasma eterogeneo di facebook tutto si disperda e di fatto scompaia e ritrovare ciò che si è perso può essere peggio che cercare il classico ago nel pagliaio. Non mi resta perciò che ringraziare Antonella, Donatella, Pierpaolo, nella speranza che il seme delle loro parole possa in qualche modo germinare e fruttificare se e quando giungerà l’ora e se il terreno sarà pronto ad accoglierlo.


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