No alla retorica,
ma
anche no alla cancellazione della memoria.
Festeggiare in modo stanco il
25 aprile,
non avere il senso delle radici della propria libertà
significa
essere già in pericolo …
Per noi liguri l'agave è simbolo di resistenza ... |
... la Resistenza è un fatto storico ... |
...ma è soprattutto un atteggiamento, un modo di vedere la vita .... |
... non cedendo a forme di corruzione, clientelismo, ... |
... un modo di sentire la vita che non può essere ridotto a monumento ... (Cuneo) |
... a rievocazione ... (Parma) |
.... se si vuole che rimanga acceso il fuoco dei valori resistenziali... |
... riscoprendo quei valori uno a uno ... |
Ricorderemo
allora che la Resistenza volle essere fenomeno europeo, avviamento ad una
Europa unita nella libertà, dove ci fossero cordiali rapporti di popoli
piuttosto che di governi. […]
La Resistenza fu collaborazione fra partiti diversi; accantonamento di dissensi, guardare alle mete comuni. E’ tradita dove i contrasti si esasperano senza un perché, dove le maggioranze rifiutano ogni collaborazione con le minoranze, non accettano i loro voti, fanno questione di prestigio nel respingere ogni loro proposta, ogni suggerimento.
Fu unione di
credenti e di atei; questi ultimi
rispettosi della fede dei primi, pronti a riconoscere l’opera di bene, il gesto
coraggioso del sacerdote e della suora. Sono contro il suo spirito gli
ecclesiastici che vogliono imporre direttive
ai partiti, come ogni resurrezione di vecchio anticlericalismo, che
neghi i valori religiosi. […]
La Resistenza fu sacrificio e rinuncia; il suo spirito, la generosità, l’accettazione conscia della povertà in omaggio alla solidarietà. Sarebbe stato consono ad esso contenere con l’arma fiscale le grandi ricchezze od almeno gli alti redditi, i munifici stipendi; adottare e magari imporre un tenore di vita semplice, di cui le amministrazioni pubbliche dessero l’esempio con la modestia degli edifici, con i viaggi dei ministri in forma dimessa. Ma il suo spirito avrebbe voluto che pure i più umili volessero servire la cosa pubblica, che impiegati ed operai considerassero l’ azienda pubblica come loro […] Si tradisce quello spirito quando si vuole che nel pubblico impiego, nella stessa magistratura, non si selezionino i più capaci, si dia il bando ad esami e concorsi, si leghi la carriera all’anzianità. […]
La Resistenza fu collaborazione fra partiti diversi; accantonamento di dissensi, guardare alle mete comuni. E’ tradita dove i contrasti si esasperano senza un perché, dove le maggioranze rifiutano ogni collaborazione con le minoranze, non accettano i loro voti, fanno questione di prestigio nel respingere ogni loro proposta, ogni suggerimento.
... per non tradirli nelle divisioni ... ed essere così incapaci di lavorare nella prospettiva di mete comuni ... |
La Resistenza fu sacrificio e rinuncia; il suo spirito, la generosità, l’accettazione conscia della povertà in omaggio alla solidarietà. Sarebbe stato consono ad esso contenere con l’arma fiscale le grandi ricchezze od almeno gli alti redditi, i munifici stipendi; adottare e magari imporre un tenore di vita semplice, di cui le amministrazioni pubbliche dessero l’esempio con la modestia degli edifici, con i viaggi dei ministri in forma dimessa. Ma il suo spirito avrebbe voluto che pure i più umili volessero servire la cosa pubblica, che impiegati ed operai considerassero l’ azienda pubblica come loro […] Si tradisce quello spirito quando si vuole che nel pubblico impiego, nella stessa magistratura, non si selezionino i più capaci, si dia il bando ad esami e concorsi, si leghi la carriera all’anzianità. […]
... per non ridurre parole come solidarietà e giustizia a involucri vuoti ... |
Se così si
fissasse lo spirito della Resistenza, si vedrebbe quanti realmente lo onorano e
quanti lo aborrono [...]. Certo si assottiglierebbe molto il numero di coloro che oggi inneggiano
alla Resistenza, ma son certo che “se
cosa di qua in ciel si cura”, quanti
caddero per la Resistenza sarebbero ben lieti di vedere dimenticati i loro
nomi, senza un fiore le loro lapidi, pur che restassero vivi (fosse pure
coltivati da una minoranza) quei valori
per cui essi s’immolarono”.
... trasformando così la Resistenza in un albero secco che non porta più frutti ... |
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